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Dalla sera dell'8 a quella del
9 giugno (Sivan 5771) 2011. Festa
di Shavu'ot (letteralmente settimane)
Si riferisce alle
sette settimane che sono trascorse da Pesach.
Cade quindi il cinquantesimo giorno - in greco
Pentekoste - dopo Pesach. È la festa
delle primizie e celebra il dono delle Dieci
Parole da parte di Dio al popolo di Israele,
avvenuto sul monte Sinai per mezzo di Mosè. A Shavu'ot
è usanza mangiare latticini, perché la
tradizione paragona la Torah a tutto ciò
che è dolce, e per questo l'associa anche ai
latticini, che hanno un gusto dolce. Fuori da
Israele la festa dura due giorni. Fino a quando non fu
stabilita la durata precisa dei mesi la ricorrenza
poteva cadere il 5, il 6 o il 7 del mese, fatto
unico per le ricorrenze comandate nella Torah.
Shavu'ot è chiamata anche "Tempo del dono
della nostra Torah": Zmàn Mattàn
Toratènu. La Torah è per
gli ebrei il dono più grande fatto da Dio all’uomo,
il legame con essa è fortissimo e ha un valore di
sacralità. Questo spiega anche perché la data
precisa non avesse troppa importanza: la cosa
fondamentale è la rivelazione della Torah,
il legame con una data storica riveste una
importanza secondaria. La festa di Shavu'òt,
prescritta dalla Torah (Devarìm
16, 16), è una delle Sheloshà Regalìm, le
feste che comportavano il pellegrinaggio a
Yerushalayìm. È chiamata anche Khag
Habikkurìm, festa delle primizie, perché in
questa stagione si raccoglievano le primizie
portate poi a Yerushalayìm. La frutta
migliore veniva scelta e posta in cesti
festosamente decorati e portata in città dai
proprietari, che erano accolti con canti e
musiche, e successivamente veniva consumata dai
proprietari e da tutti i poveri della città che
accorrevano a festeggiare.
v. La
Sephirath-ha-omer e Da Shavu'ot a Pentecoste |