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Auschwitz |
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Ad
Auschwitz, grido a Dio: "Non permettere mai
più una cosa simile"
Nel silenzio più
assoluto, un uomo che avanza, solo. A piccoli
passi, le mani giunte, lo sguardo fisso avanti.
Attraversa il cancello, e quella scritta “Arbeit
match frei”, “Il lavoro rende liberi”,
che è diventata quasi il simbolo della Shoah.
Un tedesco ad Auschwitz, il papa tedesco nel campo
di stermino nazista più conosciuto. Il volto è
serio, tirato: sa che questo momento ha un grande
significato storico. Ma è voluto venire lui
stesso qui, “non potevo non venire”, dirà
poi. I volti degli ex prigionieri che incontra
davanti al Muro della Morte parlano oltre ogni
parola. Con qualcuno scambia qualche frase, ci
sono dei sorrisi abbozzati, ma il passato pesa.
Enormemente. Due chilometri più in là c’è il
campo di Birkenau. Il filo spinato, le reti di
protezione, le torrette di controllo, i binari
della vecchia ferrovia, quella che portava fin qui
uomini e donne. Inizia a piovere, il papa ora
avanza a piedi, sotto un ombrello bianco. Davanti
a lui c’è il Monumento Internazionale alle
Vittime del Campo, costruito nei pressi del forno
crematorio numero 2. E ventidue lapidi, che in
varie lingue ricordano tutte le vittime. Pochi
passi fra una e l’altra, il papa si ferma di
fronte a ciascuna di esse, mani giunte, sguardo
basso. C’è la musica, i violini di una
orchestra che accompagnano il raccoglimento. La
pioggia si ferma, e all’orizzonte appare l’arcobaleno,
che va a colorare il cielo. ...continua
>Echi dalla
stampa:
Corriere
della Sera - Avvenire
- il
Foglio
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[ 28 maggio 2006]
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Roma |
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Il
teologo Innocenzo Gargano: "La profanazione
di tombe ebraiche nel cimitero di Milano è una
vergogna"
“E’ una
vergogna”. Il teologo camaldolese, esperto in
ebraismo, padre Innocenzo Gargano, commenta così
la notizia del danneggiamento di 40 tombe,
scoperto ieri nel cimitero ebraico di Milano,
nella periferia nord-ovest della città. “Un
atto di violenza e un’offesa che speravamo non
dovessero mai più ripetersi. Occorre gridare il
nostro no a questo terribile gesto che esprime e
dobbiamo più che mai rafforzare il cammino di
dialogo e di amicizia iniziato da oltre quarant’anni
tra cattolici, ebrei e musulmani”. “E’
necessario e urgente – conclude il religioso –
di richiamare gli educatori, gli uomini della
cultura e dei media, le forze politiche e sociali,
non solo per doverosamente stigmatizzare quello
che è avvenuto a Milano ma per rafforzare l’impegno
per il dialogo e la pace. Solo così, con la
condanna, si darà una risposta efficace a coloro
che hanno compiuto l’odioso gesto”.
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[Fonte: SIR 17 maggio 2006]
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Camaldoli |
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Cristiani
ed ebrei fratelli nella speranza.
Sale fino a
Camaldoli la città. Nel monastero del Casentino,
dove sessant'anni fa, in un'ora buia della storia,
i cattolici ponevano le premesse per una società
nuova. Nel percorso sulla cittadinanza che vede
questa settimana la diocesi di
Arezzo-Cortona-Sansepolcro e l'associazione
«Rondine Cittadella della pace» preparare la
strada al Convegno ecclesiale di Verona, Camaldoli
era in qualche modo una tappa obbligata. Ma è
stata soprattutto una tappa all'insegna di un
altro filo importante che questo luogo ha
contribuito in questi anni a riannodare: quello
dell'amicizia tra ebrei e cristiani. A
testimoniarlo al monastero sono giunti ieri il
cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio
Consiglio per l'unità dei cristiani, e il
professor Amos Luzzatto, fino a pochi mesi fa
presidente dell'Unione delle comunità ebraiche
italiane. Insieme a parlare non con discorsi
preconfezionati, ma in un dialogo dove l'uno
stimola l'altro. Immagine di una cittadinanza
comune ritrovata dopo una storia dolorosa di
rapporti difficili e persecuzioni. ...continua
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[Fonte: Avvenire 12 maggio 2006]
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Feste
Ebraiche |
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16
maggio, 18° g. del mese di Iyar - Lag
Ba-Omer
Il
significato letterale è: offerta delle primizie.
I 49 giorni che intercorrono tra Pesach e Shavuot
sono detti giorni dell'Omer: ogni sera, in
questo periodo, veniva offerta al Tempio, come
primizia, una “misura” (omer) di orzo.
Nel 33° giorno dell'Omer, secondo la
tradizione, cessò una terribile epidemia fra i
discepoli di rabbi Aqiva: per questo, tale giorno
è chiamato anche “festa dei dottori”. Il
5 del mese di Iyar, durante il periodo dell’Omer,
si celebra la ricorrenza della fondazione dello
Stato di Israele, in ebraico Yom Ha’atzmaut.
In questo giorno nel 1948 fu firmata la
dichiarazione d’Indipendenza. Dopo duemila anni
di esilio, si è realizzata l’aspirazione degli
ebrei di avere uno Stato proprio. È giorno di festa sia in
Israele che nella Diaspora. (v. sotto)
>La
Sephirat ha-'omer tra Shavuot e Pentecoste
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[Fonte: LnR maggio 2006]
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Israele |
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Yom
ha-Atzmaut - 58° Anniversario
dell'Indipendenza dello Stato d'Israele
Quando mia madre
mi diceva: "oggi non bisogna mettere vestiti
nuovi, anzi vestiti con gli indumenti più
vecchi". Era il giorno della festa di Yom
Ha Azmaut ... Guai
se gli arabi ci avessero visto festeggiare...
eppure la cena era speciale e anche in tempio la
preghiera era speciale ma in silenzio....
Grazie A D-o oggi
alziamo la testa.
Hag Sameah !
Hamos Guetta
(Comunità ebraica di Roma)
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[Fonte: LnR 3 maggio 2006]
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Roma |
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Domenica
14 maggio - Roma Ebraica
Guidato da Franco
Bonilauri, direttore MEB e da Stefano Chiorboli
del MEB
In collaborazione con la Comunità Ebraica di Roma
Un itinerario di grande rilevanza e un percorso
secolare nella storia della più antica comunità
ebraica della penisola nel tessuto urbano
dell'ampia zona dell'ex ghetto di Roma, con la
piazza della "Cinque Scole", con la
sinagoga monumentale sul Tevere e con il Museo
Ebraico da poco rinnovato e ampliato (novembre
2005), ricco di preziosi arredi, argenti e
documenti
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[Fonte: Comunità Ebraica di Roma 3 maggio 2006]
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Casale
Monferrato |
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"Intenso
mese di eventi a Casale per il festival
Ebraico"
«Quando fu data
la Torah il mondo si riempì di soave profumo a
ogni comandamento che Dio pronunciava». Così
recita il Talmud ebraico rievocando la
promulgazione dei Dieci Comandamenti che viene
ricordata nella festa di Shavuoth quando, in tempi
lontani, era usanza addobbare il tempio di fiori,
come richiamo di quel profumo celestiale.
La tradizione viene ripresa quest'anno e la
sinagoga casalese, considerata tra le più belle
d'Europa, sarà decorata di rose (come mai è
stata vista) nella giornata culminante del primo
«OyOyOy Festival internazionale di cultura
ebraica», che coinciderà anche con l'evento
conclusivo della kermesse «Riso&Rose in
Monferrato». ...continua
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[Fonte: La Stampa 3 maggio 2006]
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