Dichiarazione
del Comitato Internazionale di Collegamento
tra Cattolici ed Ebrei
su
La
protezione della libertà religiosa e dei luoghi santi
New
York, 4 maggio 2001
La libertà religiosa
minacciata
Rispetto dei Luoghi Santi
Protezione della
libertà religiosa
Conclusione
La libertà religiosa
minacciata
Negli ultimi anni, la violenza interreligiosa
ed anti-religiosa è aumentata. In certi luoghi migliaia di persone
sono state uccise, mentre un maggior numero ancora si sono ritrovate
senza scampo, al punto da divenire dei rifugiati.
L'assassinio di responsabili religiosi e di laici è divenuto
frequente. Santuari, monumenti, luoghi di culto, hanno subito
attacchi, sono stati danneggiati o distrutti. I diritti di centinaia
di migliaia di credenti vengono messi sotto i piedi. Tuttavia gli assalitori
sono persone. Più spesso si tratta di gruppi, vere folle, di
organizzazioni terroriste, di rappresentanti dell'autorità: polizia,
esercito, o lo stesso governo.
Siamo preoccupati a causa degli attacchi alla
libertà religiosa, ovunque essi avvengano. Siamo ancora più
inquieti quando degli aggressori fanno
parte i membri delle nostre proprie comunità. Riuniti per questo incontro internazionale del
Comitato di Collegamento tra Cattolici ed Ebrei, noi affermiamo, una
volta ancora, davanti a Dio ed alla comunità mondiale, il nostro
impegno comune per la protezione della libertà religiosa e per la
sicurezza dei luoghi santi.
Rispetto dei luoghi
santi
A partire dal risveglio della coscienza umana,
uomini e donne hanno provato il senso del sacro in luoghi che hanno
considerato come santi. Nel corso della storia, gruppi diversi hanno
provato un attaccamento speciale a luoghi che essi hanno considerato
come santi. I testi sacri delle grandi religioni storiche riportano
narrazioni riguardanti luoghi specifici o persone o gruppi che hanno
fatto esperienza di importanti incontri con Dio.
I luoghi santi consacrati all'evocazione di
certi incontri con il divino, sono comuni ad ogni tradizione
religiosa. I fedeli vi sono attirati in ragione della loro riverenza
per i grandi avvenimenti o personaggi che vi sono commemorati, ed
anche luoghi privilegiati per ferventi preghiere. Ogni grande
tradizione religiosa dell'umanità possiede luoghi ritenuti
investiti di una speciale sacralità. I luoghi santi sono una
caratteristica comune delle tradizioni religiose dell'umanità, allo
stesso titolo delle solennità religiose o della preghiera.
Paradossalmente, uno dei risultati
dell'identificazione di luoghi come sacri è che essi possono
divenire il focolaio di tensioni tra i membri di comunità religiose
diverse. Un luogo considerato santo da parte di un gruppo può
trovarsi rivendicato dagli adepti di un'altra tradizione.
Conseguentemente, i luoghi santi possono divenire origine di
conflitti tanto quanto di esperienza spirituale.
Tragicamente, nella misura in cui le comunità
religiose cadono nell'alienazione o nell'antagonismo, i luoghi santi
di ogni comunità divengono spesso bersaglio di violenza o di
vendetta invece di essere oggetto di venerazione e riverenza. Le
persone concretizzano i loro atti riprovevoli e la loro collera
attraverso diverse forme di violazione: occupazione, profanazione,
vera distruzione. Altrettanto avviene quando i luoghi santi sono
utilizzati a scopi militari, il loro carattere sacro è insudiciato.
Un gruppo può prendere possesso di un luogo santo che appartiene ad
altri e far sparire le tracce della sua identità originaria.
Oggetti venerati posso essere sfigurati. Luoghi santi sono stati
ridotti in rovina.
In quanto credenti, conosciamo quale
importanza rivestono i nostri luoghi santi nella nostra vita
religiosa e comunitaria. Le nostre due comunità di fede hanno,
anch'esse, sofferto per la profanazione dei propri luoghi santi.
Sappiamo il dolore intenso provocato da questa esperienza. È in
ragione di questa storia che condanniamo ogni violenza
indirizzata verso i luoghi santi, anche da parte di membri delle
nostre comunità.
Protezione della
libertà religiosa
La libertà di religione e di coscienza, ivi
compresi i diritti delle comunità religiose in seno alla società,
discendono dalla libertà delle persone davanti a Dio ed in essa
hanno la loro origine. In quanto cristiani ed ebrei, vediamo le
radici religiose di tale rispetto nella dignità di ogni persona
creata "ad immagine e somiglianza di Dio" (Genesi 1, 26).
La libertà religiosa si realizza esercitando specifici diritti. E
fra questi: libertà di culto, libertà di manifestare pubblicamente
il proprio credo e le pratiche della propria religione, libertà,
per le comunità religiose, di organizzarsi e gestire i propri atti
senza interferenza, diritto di manifestare le implicazioni del
proprio credo per quanto riguarda la società, diritto di
organizzare assemblee, diritto di fondare organizzazioni educative,
caritatevoli, culturali e sociali in accordo con l'orientamento
religioso della propria tradizione.
La protezione della libertà religiosa esige
gli sforzi di molti gruppi. Per quanto ci riguarda, dobbiamo, come
responsabili religiosi, prodigarci maggiormente per insegnare ai
nostri correligionari a rispettare chi appartiene ad altre
tradizioni religiose. I responsabili religiosi devono altresì
prendere iniziative per incoraggiare un clima di rispetto. Essi
devono essere pronti a denunciare le violazioni della libertà
religiosa, perpetrate contro persone appartenenti ad altre
religioni.
Incoraggiamo le istituzioni religiose ad
instaurare programmi di educazione interreligiosa, di dialogo e di
scambio. Quando i membri di altre confessioni di fede, in
particolare di religioni minoritarie, sono bersaglio di attacchi,
invitiamo gli uomini di buona volontà a intervenire fermamente per
la difesa della libertà religiosa e dei diritti dell'uomo di queste
minoranze, per offrire loro un sostegno e dare pubblici segnali di
comune solidarietà. I responsabili religiosi non devono mai
utilizzare le loro dichiarazioni a fini provocatori, né utilizzare
i santuari ed i luoghi di culto come asilo ad un'azione politica
ostile.
Chiediamo a tutti i credenti di lavorare con
amicizia attraverso i loro contatti religiosi per risolvere i
conflitti confessionali e per camminare insieme nelle vie della
pace. Le sofferenze e le recriminazioni per la violazione della
libertà religiosa, della libertà di coscienza o del rispetto dei
luoghi santi devono essere oggetto di un esame accurato e mai essere
occasione di recriminazione o di diffamazione. Al contrario,
dobbiamo sempre sforzarci di creare un clima di franchezza e di
giustizia in cui i conflitti possono essere risolti.
I governi e le autorità politiche hanno
particolare responsabilità nella protezione dei diritti umani e
religiosi. Coloro che sono responsabili della legge, dell'ordine e
della sicurezza pubblici devono sentirsi obbligati a difendere le
minoranze religiose ed a utilizzare gli strumenti legali
disponibili contro coloro che commettono crimini verso la libertà
religiosa ed il carattere sacro dei luoghi santi. Allo stesso titolo
secondo cui è ed essi vietato impegnarsi in azioni anti-religiose,
i governi devono anche vigilare, nel timore che, per effetto della
loro inerzia, diano prova di una tolleranza di cui l'odio anti-religioso
può approfittare, o assicurino l'impunità a coloro che perpetrano
azioni anti-religiose.
Le forze armate devono aver cura di astenersi
da azioni violente contro le minoranze religiose e da attacchi
contro gli edifici di culto ed i luoghi santi. Nell'interesse della
difesa della libertà religiosa, in periodo di guerra, le forze
armate devono essere formate al rispetto dei diritti delle minoranze
religiose e dei luoghi santi ed essere ritenute responsabili delle
loro azioni. Quando sorgono conflitti tra la necessità
di legittima difesa e la libertà religiosa, deve essere trovato
ogni mezzo per evitare, o almeno ridurre al minimo le minacce ai
diritti religiosi.
Conclusione
In quanto rappresentanti delle comunità di
fede cattolica ed ebrea uniamo le nostre voci per invitare gli
uomini e le donne di tutte le religioni a rispettare la libertà
religiosa ed a trattare con rispetto i luoghi santi degli altri.
Invitiamo tutti a condannare gli attentati alla libertà ed anche la
violenza religiosa contro i luoghi santi come forme legittime di
espressione politica..
Aspettiamo, pregando, il tempo in cui ciascuno
avrà il diritto di percorrere il suo cammino religioso senza
ostacoli e nella pace. Aspiriamo al momento in cui i luoghi santi di
tutte le tradizioni religiose saranno posti sicuri, e in cui ognuno
tratterà con rispetto i luoghi santi dell'altro.
[Dall'originale
inglese a cura di Le nostre Radici]
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