«Gerusalemme ha un
carattere sacro per tutti i figli di Abramo», e le «autorità»
devono «rispettare tale carattere e prevenire azioni che offendano
la sensibilità delle comunità religiose che risiedono a
Gerusalemme e l'hanno a cuore». È uno dei punti salienti di una
dichiarazione congiunta delle delegazioni del Gran rabbinato
d'Israele e della commissione della Santa Sede per i rapporti
religiosi con l'ebraismo, sottoscritta al termine di un incontro
svoltosi in questi giorni a Grottaferrata. Nella dichiarazione
congiunta si citano i «cambiamenti» che hanno avuto luogo «nelle
relazioni tra cattolici ed ebrei», e si invitano le «autorità
religiose» a «protestare pubblicamente, quando vengono commesse
azioni di mancanza di rispetto verso persone, simboli e luoghi
sacri», come la «profanazione dei cimiteri» e «il recente
attacco al patriarca armeno di Gerusalemme».
Versione integrale
del documento:
Una visione comune della giustizia sociale
e del
comportamento etico
"Consapevoli del fatto che nelle nostre rispettive comunità
non esiste una sufficiente coscienza del grave cambiamento che si è
verificato nei rapporti fra cattolici ed ebrei; e alla luce del
lavoro del nostro Comitato e dei nostri correnti dibattiti relativi
ad una visione condivisa di una società giusta ed etica, noi
dichiariamo:
"1. Non siamo nemici, ma associati nell'articolare i valori
morali essenziali alla sopravvivenza e al benessere della società
umana".
"2. Gerusalemme ha un carattere sacro per tutti i figli di
Abramo. Ci appelliamo a tutte le Autorità affinché tale carattere
sia rispettato e si impediscano azioni che offendono la sensibilità
delle comunità religiose che risiedono a Gerusalemme e che l'hanno
cara".
"3. Ci appelliamo a tutte le autorità religiose affinché
protestino pubblicamente quando vengono commesse azioni di
irriverenza verso religiosi, simboli e Luoghi Santi, quali la
profanazione di cimiteri ed il recente attacco al Patriarca Armeno
di Gerusalemme. Ci appelliamo a tutte le autorità religiose
affinché educhino le loro comunità a comportarsi con rispetto e
dignità verso le persone e la fede che professano".
La delegazione ebraica è guidata dal Rabbino Shar Yishuv Cohen e
quella cattolica dal Cardinale Jorge Mejia.