Quest'anno, che nel calendario ebraico è il 5761, la giornata europea della cultura ebraica cade domenica due settembre (14 Elul). Un'occasione per scoprire il patrimonio dei beni culturali e delle tradizioni ebraiche attraverso l'esperienza diretta, promossa dalle numerose iniziative che fervono in ogni città d'Europa sede di antichissime Comunità ebraiche, di immersione in una realtà viva troppo spesso conosciuta solo per sentito dire. 

Saranno aperti in questa occasione luoghi sacri (sinagoghe, cimiteri, bagni rituali) normalmente chiusi al pubblico ed organizzate visite guidate alle affascinanti tracce secolari presenti nel nostro territorio, conferenze e concerti. Una manifestazione in crescita, sono ventitrè i paesi coinvolti, otto in più dello scorso anno quando furono organizzate 500 attività in 200 città con la mobilitazione delle comunità ebraiche. 

Le città italiane coinvolte per una giornata il cui tema dominante sarà Pesach, la Pasqua ebraica, una delle feste più importanti, sono trentasei.  

Bologna - sede del primo ateneo del mondo, dove la presenza degli ebrei viene attestata per la prima volta da sant'Ambrogio in una lettera scritta alla fine del IV secolo - come città europea della cultura nel 2001, potrà considerarsi la capitale delle manifestazioni. 

Per l'occasione sarà inaugurata la seconda libreria specializzata nel nostro paese. 

Le persone che si accosteranno a questa esperienza potranno ricevere informazioni storiche, di vita quotidiana e religiosa ebraica con la distribuzione di materiale divulgativo su religione, musica, cucina, arte e architettura. 

La conoscenza dei molti aspetti di una cultura che è parte integrante e ha segnato profondamente la storia umana ci rende consapevoli che la tolleranza comincia con l'interesse degli altri e per gli altri e che gli incontri aiutano a eliminare i preconcetti, privilegiando il dialogo tra persone e tradizioni diverse, non più estranee l'una all'altra, nei termini vivi della cultura e della vita quotidiana nel nostro tempo.

Pur traendo linfa vitale dal passato e conservando gelosamente le proprie tradizioni, la cultura ebraica è in continua evoluzione e con questa manifestazione si apre nuovamente a una dimensione europea, «da costruire non solo con i mercati e la moneta unica, ma con i valori e la cultura [1]».

L'obiettivo a lungo termine è quello di rendere sempre più agibili i monumenti ebraici e creare uno scambio di mostre a livello europeo.

Ricordiamo che i primi ebrei si stabilirono a Roma duemila anni fa. Nella Città Eterna essi sono vissuti e vivono ininterrottamente dal II secolo a.C., da quando Giuda Maccabeo strinse alleanza con Roma.

Oggi vivono in Italia 40 mila ebrei. Le Comunità più numerose sono quelle di Roma e Milano. Comunità di media grandezza, possono essere considerate Torino, Bologna, Firenze, Venezia, Trieste; quelle numericamente più piccole come Padova, Verona, Merano, Pisa, Siena, Napoli non sono meno importanti per la loro storia ed i segni della loro presenza. 


[1] Dichiarazione di Jacob Benatoff, presidente del Consiglio europeo delle comunità ebraiche presenti in 37 Paesi.
 


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