i paesi coinvolti, otto in più dello
scorso anno quando furono organizzate 500 attività in
200 città con la mobilitazione delle comunità
ebraiche.
Le città
italiane coinvolte per una giornata il cui tema
dominante sarà Pesach, la Pasqua ebraica, una delle
feste più importanti, sono trentasei.
Bologna -
sede del primo ateneo del mondo, dove la presenza degli
ebrei viene attestata per la prima volta da
sant'Ambrogio in una lettera scritta alla fine del IV
secolo - come città europea della cultura nel 2001,
potrà considerarsi la capitale delle
manifestazioni.
Per
l'occasione sarà inaugurata la seconda libreria
specializzata nel nostro paese.
Le persone
che si accosteranno a questa esperienza potranno
ricevere informazioni storiche, di vita quotidiana e
religiosa ebraica con la distribuzione di materiale
divulgativo su religione, musica, cucina, arte e
architettura.
La conoscenza
dei molti aspetti di una cultura che è parte integrante
e ha segnato profondamente la storia umana ci rende
consapevoli che la tolleranza comincia con l'interesse
degli altri e per gli altri e che gli incontri aiutano a
eliminare i preconcetti, privilegiando il dialogo tra
persone e tradizioni diverse, non più estranee l'una
all'altra, nei termini vivi della cultura e della vita
quotidiana nel nostro tempo.
Pur traendo
linfa vitale dal passato e conservando gelosamente le
proprie tradizioni, la cultura ebraica è in continua
evoluzione e con questa manifestazione si apre
nuovamente a una dimensione europea, «da costruire non
solo con i mercati e la moneta unica, ma con i valori e
la cultura [1]».
L'obiettivo a
lungo termine è quello di rendere sempre più agibili i
monumenti ebraici e creare uno scambio di mostre a
livello europeo.
Ricordiamo
che i primi ebrei si stabilirono a Roma duemila anni fa.
Nella Città Eterna essi sono vissuti e vivono
ininterrottamente dal II secolo a.C., da quando Giuda
Maccabeo strinse alleanza con Roma.
Oggi vivono
in Italia 40 mila ebrei. Le Comunità più numerose sono
quelle di Roma e Milano. Comunità di media grandezza,
possono essere considerate Torino, Bologna, Firenze,
Venezia, Trieste; quelle numericamente più piccole come
Padova, Verona, Merano, Pisa, Siena, Napoli non sono
meno importanti per la loro storia ed i segni della loro
presenza.
[1]
Dichiarazione di Jacob
Benatoff, presidente del Consiglio europeo delle
comunità ebraiche presenti in 37
Paesi