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Itinerari Ebraici - Giornata della Cultura Ebraica 2006
A cercare "itinerario" sul dizionario ci si accorge con sorpresa
che il suo primo significato è un aggettivo: "che riguarda il viaggio, il
percorso" e riporta l'augusta firma di Galileo Galilei. "Itinerari
ebraici" quindi, l'impegno comune che unifica gli intendimenti di questa
edizione della Giornata europea della cultura ebraica, diventa la somma di due
aggettivi, un'idea ampia e mobile che tiene insieme ebraismo e percorso, genti e
movimento. Oggi poi che i popoli migrano, viaggiano e si spostano da un luogo
all'altro dei cinque continenti, che il mondo è sempre più piccolo e
compenetrato, in questa Italia già un po' globalizzata, "itinerari
ebraici" propone un viaggio tanto nel passato che nel presente, una ricerca
minuziosa di tracce archeologiche, di luoghi antichi e sconosciuti che si aprono
alla luce, come le catacombe, ma anche di abitudini quotidiane di gente viva che
suona, cucina, parla e festeggia. Tutto insieme, senza indice analitico, insieme
sapori e concerti, mostre e profumi, viaggi e incanti.
Ciascun itinerario è possibile, ciascuno aperto da e a singole evocazioni
mentali - per qualcuno un luogo o un libro - o evocazioni della memoria - una
vecchia vacanza o il racconto di una persona cara - o lavori di fantasia - la
speranza di un viaggio, lo stupore della scoperta. Le nostre 55 località
raccontano così storie e presenti diversi: in alcune di esse gli ebrei sono
scomparsi da secoli e altri si stanno prendendo cura dei luoghi e delle memorie
che hanno lasciato, ma vi sono anche comunità che invece vivono, celebrano i
riti della nascita e della morte e per questo aprono le porte alla legittima
curiosità di chi vuole conoscere e sapere. O solo visitare.
D'altro canto la presenza ebraica in Italia risale a oltre duemila anni fa e
in questi secoli ha lasciato traccia in ogni regione di Italia, dalla Sicilia
all'Alto Adige: come il Mikwè di Siracusa, scavato nel sottosuolo, di origine
bizantina, o il Cimitero di Ancona, oggetto di un recupero straordinario in
questi ultimi anni. Come la seicentesca sinagoga di Reggio Emilia prossima al
recupero, città che divide con Modena gli oneri e gli onori di essere la
capofila delle manifestazioni italiane. Ma anche, per continuare a fare solo
degli esempi, le straordinarie sinagoghe di Venezia, città che ha il dubbio
merito di aver inventato la parola "ghetto".
Degli ebrei si dice spesso che sanno da dove vengono ma la rapidità dei
cambiamenti rende difficile fare previsioni sul futuro per loro come per gli
altri: per questo il titolo è un gerundio in corsa "stradefacendo".
"Strade facendo, itinerari ebraici" è quindi una proposta di
luoghi e di curiosità, un 3 settembre all'insegna della cultura e della
gastronomia, della musica e della danza per scoprire la multiforme storia e
presenza della più antica minoranza del paese. Per agevolare il percorso sono
proposte cinque brevi schede sui luoghi dove fare tappa.
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[Fonte: UCEI]
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