Tensione improvvisa, dopo mesi a ciel sereno,
fra Israele e il Vaticano sulla spinosa questione della lotta al
terrorismo. Dietro lo scontro diplomatico, problemi legati ai negoziati
bilaterali tra Israele e Santa Sede.
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Il governo Sharon ha protestato ieri formalmente con il
Vaticano dopo le parole pronunciate domenica all'Angelus da
Benedetto XVI. Il papa aveva condannato i recenti attentati
terroristici in diversi paesi, citandone esplicitamente quattro,
l'Egitto, la Turchia, l'Iraq e il Regno Unito, ma non Israele. Ieri
mattina il nunzio apostolico a Gerusalemme monsignor Pietro Sambi è
stato convocato al ministero degli esteri per ricevere una
''protesta verbale''. In segno di protesta Israele ha
inoltre annullata la riunione che rappresentanti israeliani e del Vaticano
avrebbero dovuto tenere oggi a Gerusalemme sulla questione delle proprietà
della Chiesa in Terrasanta.
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Immediata la risposta della Santa Sede.
''Sorprende che si sia voluta distorcere così pretestuosamente
l'intenzione del Santo Padre, - ha detto il direttore della Sala Stampa
Joaquin Navarro-Valls - essendo ben noti i numerosissimi interventi
della Chiesa, del magistero dei sommi pontefici e da ultimo del papa
Benedetto XVI a condanna di ogni forma di terrorismo, da qualsiasi parte
essa venga e contro chiunque sia rivolta''.
L'agenzia del Pime Asianews è andata oltre. 'L'attacco senza precedenti
lanciato ieri dal Ministero israeliano degli esteri contro la persona di
Benedetto XVI - si legge in una nota - è una cortina fumogena per
nascondere la decisione dello stesso ministero di abbandonare i negoziati
con la Santa Sede, in programma lo stesso giorno''. Tali negoziati –
esplicitamente richiesti dall’Accordo Fondamentale fra Israele e Santa
Sede del 1993, il trattato internazionale che è la “magna charta”
di tutti i rapporti fra lo stato ebraico e la Chiesa cattolica – hanno
lo scopo di giungere a un nuovo trattato per confermare il diritto della
Chiesa all’esenzione dalle tasse (un diritto che dura da secoli) e
quelli di proprietà, entrambi erosi dallo stato israeliano fin dalla sua
fondazione.
I negoziati erano
cominciati in modo ufficiale l'11 marzo 1999. Ma negli ultimi anni,
ricorda Asianews, Israele è stato riluttante perfino a incontrare la
delegazione della Santa Sede e dialogare sui termini degli accordi. Il 28
agosto 2003 la delegazione israeliana ha abbandonato in blocco il tavolo
dei negoziati e vi è tornato solo un anno dopo, in seguito a
pressioni della Chiesa e del governo degli Stati Uniti. Dopo essersi
accordati per alcuni, pochi incontri nel 2005, Israele si è detta
d'accordo a incontrarsi il 19 luglio scorso; all'ultimo momento ha
cancellato l'incontro per fissarlo al 25 luglio. Fonti ecclesiali a
Gerusalemme, spiega l'agenzia cattolica, affermano che con ogni evidenza i
rappresentanti di Israele ''temevano le conseguenze di una nuova
cancellazione all'ultimo momento e così hanno pensato di inscenare una
critica all'Angelus del papa, solo per nascondere le loro impreparazioni e
mancanze sulle obbligazioni da loro prese riguardo ai negoziati con la
Santa Sede''.
Di recente, alcune personalità vaticane hanno parlato apertamente delle
continue mancanze di Israele nel mettere in atto le obbligazioni prese con
la Santa Sede. In tutto questo periodo, né l'Accordo Fondamentale del
1993, né l'Accordo sulla Personalità giuridica del 1997 sono stati
ancora tramutati in legge. L'anno scorso il governo ha ufficialmente
informato la Corte suprema di Israele che esso non si considerava per
nulla vincolato all'Accordo
Fondamentale. Nonostante tutte le proteste da
parte della Santa Sede, la posizione di Israele non è cambiata.
Esperti sulle relazioni fra stato e Chiesa affermano che la crisi delle
relazioni fra Israele e Santa Sede diviene sempre più profonda e rischia
di oscurare le celebrazioni del 40/mo anniversario della dichiarazione Nostra
Aetate, programmate in tutto il mondo. La dichiarazione conciliare
Nostra Aetate (pubblicata il 28 ottobre 1965) ha dato un nuovo impulso ai
rapporti fra Chiesa cattolica ed ebraismo.
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[Fonte: korazym.org - 26 luglio 2005]
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Vedi anche:
30.07.2005
- Rav Di Segni e la nota
Vaticana
21.04.2005 - Israele
e Vaticano: sostanziali gli ultimi colloqui
20.04.2005 - Benedetto
XVI, unità per cattolici base del dialogo per ebrei e islamici
21.12.2004 -
Vaticano
ed Israele, Card Achille
Silvestrini Univ. Gregoriana
28.05.2004 - La Terra Santa ha un
nuovo custode