Roma, agosto 

Medio Oriente: MARTINI, "Ogni popolo guardi il dolore dell'altro e la pace sarà vicina"
Il Cardinale di ritorno da Gerusalemme - ''La memoria delle sofferenze accumulate in tanti anni alimenta l'odio quando essa è memoria soltanto di se stessi, quando è riferita esclusivamente a sé, al proprio gruppo, alla propria giusta causa. Se ciascun popolo guarderà solo al proprio dolore, allora prevarrà sempre la ragione del risentimento, della rappresaglia, della vendetta. Ma se la memoria del dolore sarà anche memoria della sofferenza dell'altro, dell'estraneo e persino del nemico, allora essa può rappresentare l'inizio di un processo di comprensione''. Lo scrive, in un lungo intervento sul 'Corriere della Sera' del 27 agosto, il cardinale Carlo Maria Martini, di ritorno da Gerusalemme. >>> leggi


 
[Fonte: © ADNKRONOS 27 agosto 2003]



 Madrid, agosto 

Presto il Vangelo «tradotto» in aramaico?
Un gruppo di biblisti e teologi spagnoli è impegnato nel risalire dalla traduzione greca dei Vangeli al disperso testo originale in aramaico, la lingua parlata da Gesù. Questa ricostruzione della primitiva versione in aramaico, sarebbe «in grado di far sparire le incongruenze e le apparenti stranezze linguistiche presenti nella traduzione greca» con la quale sono stati tramandati i quattro Vangeli. Le novità di questo intervento sono state illustrate al Meeting di Rimini da due esponenti del gruppo di biblisti spagnoli, monsignor Cesar Augusto Franco Martinez, vescovo ausiliare di Madrid, e monsignor José Miguel Garcia, docente di esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà di teologia di Madrid. Tra i primi risultati del lavoro dell'équipe spagnola ci sarebbe la nuova comprensione di passaggi oscuri della seconda lettera ai Corinzi di San Paolo.
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Pensiamo che non dovrà discostarsi molto dall'attuale Vangelo Siriaco (nota della Redazione LnR)


 
[Fonte: Avvenire agosto 2003]



 New York, agosto 

La Fox si rifiuta di distribuire il film di Gibson su Gesù
Nuove polemiche sul film di Mel Gibson «The Passion», sulla morte di Gesù. Dopo le proteste delle associazioni ebraiche americane, la Twentieth Century Fox ha rifiutato di distribuire il film. «La Icon, che ha prodotto il film di Gibson - dice un comunicato -, ha diverse alternative davanti. Per cui decliniamo di distribuirlo noi». Stando alle accuse, il film sottolineerebbe in modo particolarmente crudo la responsabilità degli ebrei per la morte di Gesù. Da qui l'accusa di alimentare l'odio verso il popolo ebraico.
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Sviluppi noti attraverso il Centro Simon Wiesenthal
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[Fonte: Avvenire e Centro Simon Wiesenthal, agosto 2003]



 Gerusalemme, agosto 

Israele, un vescovo dal piccolo gregge
Giovedì 14 agosto 2003 Sua Ecc.za Jean-Baptiste Gourion è stato nominato vescovo ausiliare per il Patriarcato latino di Gerusalemme per i rapporti con i cattolici di lingua ebraica. ...>>>leggi 
>>> intervista a Radio Vaticana

«Sono Giuseppe, il vostro fratello che non conoscete»: con queste parole il 10 febbraio del 2000 padre Jean-Baptiste Gourion si presentava ai 295 delegati del Sinodo delle Chiese cattoliche di Terra Santa riunito da qualche giorno a Betlemme. Portava la testimonianza e il contributo ai lavori ...



 
[Fonte: Vaticano ; v. Avvenire del 15 agosto 2003]



 Polonia 

Tedesco spopola cantando yiddish
Un ex cittadino della Ddr, cattolico e non ebreo, è riuscito a spopolare in Polonia in un genere assolutamente inconsueto per i tempi: ballate yiddish, la vecchia lingua parlata un tempo dagli ebrei centroeuropei. Andrè Ochodlo, nato in Sassonia nel 1963 e emigrato a Duisburg, nella Germania ovest, nell'82, vive dal 1984 in Polonia. Dopo ogni concerto la gente lo avvicina e fa commenti di questo tipo: un tedesco che riscuote successo in Polonia con canzoni yiddish è il più grosso schiaffo per Hitler. Assieme a un ebreo lituano che gli ha insegnato l'yiddish e ad alcuni giovani compositori polacchi, Andrè Ochodlo ha già fatto tre spettacoli. Uno di questi, «My Blue», è un omaggio al dimenticato poeta Itzig Manger, considerato il principe delle ballate yiddish. I testi parlano di guerra, paura, amore, dolore, di pace e di ebbrezza. Ochodlo dice comunque di non pretendere di sanare ferite profonde ancora aperte: «Sono solo un artista», afferma.


 
[Fonte: Avvenire agosto 2003]



 Gerusalemme 
 
L'Assemblea al muro occidentale
Durante i periodi del Primo e Secondo Tempio di Gerusalemme, ogni sette anni, alla fine dell'anno della "Shmittah" i Re d'Israele dovevano leggere un passo della Torah davanti al popolo. Il popolo saliva a Gerusalemme per assistere a questo spettacolo eccezionale. 
Quest'anno, secondo la tradiz
ione, e per la prima volta nella storia del nuovo Stato d'Israele, il Presidente Moshe Katsav ha letto la Torah davanti a migliaia di fedeli di fronte al Kotel nella città vecchia di Gerusalemme.

 


 
[Fonte: goisrael.com]



 Egitto 
 
La stampa egiziana è ancora antisemita
Desta preoccupazione nel mondo ebraico la recente ricomparsa, sulla stampa egiziana, di numerosi editoriali e vignette satiriche a sfondo antisemita. Il fenomeno sembrava in regressione, ma ultimamente molte caricature, in particolare, accostano il governo Sharon (nei panni del demonio) al regime nazista.
Negano tutti giornalisti e vignettisti egiziani: si tratterebbe soltanto di una ferma critica alla politica israeliana nei confronti dei palestinesi.
 


 
[Fonte: Avvenire 13 agosto 2003]



 Roma 
 
Corsi di Ebraico
Dal 25 al 30 agosto p.v., P. Giovanni Odasso, nell'ambito delle attività del C.I.B.E.S. (Centro Internazionale Bibbia e Storia) terrà a Roma, presso l'Istituto Suore Ancelle del S. Cuore - Via XX Settembre, 65/b, il Corso di "Ebraico III" per chi ha già partecipato ai corsi introduttivi o già possiede nozioni di ebraico di base. Per informazioni, rivolgersi alla Sig.ra Angela Pak, Segretaria del CIBES - Tel 068170961
 


 
[Fonte: C.I.B.E.S. - Centro Internazionale Bibbia e Storia]



 Gerusalemme 
 
Ateneo arabo-israeliano, gesti di pace
Diventa realtà l'Università Mar Elias (Sant'Elia), il primo Ateneo cristiano-arabo-israeliano. Dopo 4 anni di intense trattative con il governo, padre Elìas Chacour, promotore dell'iniziativa, ha appena annunciato che essa è stata approvata dal Ministero dell'Educazione di Tel Aviv. L'Università, che avrà sede a Ibillin, tra Haifa e Nazareth, era già riconosciuta come branca dell'Università statunitense di Indianapolis. Da quest'autunno verranno impartiti insegnamenti tecnologici e scientifici (chimica, informatica, marketing) per aiutare, oltre al dialogo tra persone di differenti culture e religioni, anche lo sviluppo della Galilea. I corsi saranno in gran parte in inglese, ma anche in arabo ed ebraico.


 
[Fonte: Avvenire 8 agosto 2003]



 Gerusalemme 
 

De Luca, successo letterario in Israele
Sta raccogliendo un grande successo di vendite in Israele il romanzo «Montedidio» di Erri De Luca che da questa settimana occupa il primo posto della lista dei best-seller pubblicata dal supplemento letterario di «Haaretz». Tradotto in ebraico da Miriam Shusterman-Padovano con il titolo suggestivo di «Har Adonai», il libro è ambientato nel dopoguerra e descrive l'adolescenza di un giovane napoletano in un rione allora popolare dove si imbatte fra l'altro in un rabbino scampato all'Olocausto. Nelle settimane scorse De Luca è giunto di persona in Israele per presentare questo libro e un altro tradotto in precedenza in ebraico: «Tu, mio».



 
[Fonte: Avvenire 7 agosto 2003]



 Polonia 
 

Ad Auschwitz e Birkenau per ricordare  
«Non serve ricordare, se poi nella quotidianità, ciò che è successo non mi serve a cambiare stile di vita, specie nelle intolleranze che mi porto dentro». È il commento di Andrea Diotallevi, 27 anni, capo clan del Pesaro I, all'uscita dal campo di sterminio di Auschwitz. Mentre in Polonia l'Eurojam degli Scout d'Europa continua il suo cammino di avventura e originalità, la riflessione e la memoria non si fermano. Non solo pali da legare tra loro o cucine e fornelli sotto i boschi; lo scoutismo si ferma per riflettere e pensare agli orrori del passato, pensando a non crearne in futuro. I rovers e le scolte, giovani dai 17 ai 21 anni, assieme ai capi e agli assistenti spirituali, hanno visitato, oltre che Auschwitz, anche il campo di concentramento di Birkenau. Le uniformi scout e i fazzolettoni italiani, nell'oltrepassare la storica porta con su scritto «Il lavoro rende liberi», hanno ripensato a quel 1945 e ai milioni di ebrei uccisi. «Non è stata una gita come tante - precisa Lucio,  diciottenne di Pesaro -, ma è stato un vedere con i miei occhi, ciò che ho sempre studiato nei cinque anni di scuola. Il libro racconta, la realtà ti costringe a pensare e ti coinvolge». I giovani si erano preparati alla visita con una veglia di preghiera.



 
[Fonte: Avvenire 9 agosto 2003]

 


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