Il Capo esattore al Ministero delle
Finanze di Israele, il signor
Yehezkel Abrahamoff, ha comunicato a
delle istituzioni della Chiesa
Cattolica in Israele di aver messo
sotto sequestro i loro fondi, per
costringerle a sottoporsi
immediatamente a tutte le esigenze
fiscali che lui stesso ritenga
applicabili al caso, e prevenire
così il risultato dei negoziati tra
la Santa Sede e lo Stato di Israele,
che vertono tra l'altro anche sullo
statuto fiscale della Chiesa in
Israele. Lo dicono documenti e
testimonianze dirette pervenute ad
AsiaNews nelle ultime ore. Le
istituzioni interessate hanno però
insistito per non essere nominate,
per paura di ritorsioni da parte
dell'Esattoria.
La notizia di questa
iniziativa radicale arriva a poche
settimane dalla partenza da Israele
del Santo Padre Benedetto XVI, al
termine di una visita che si credeva
avrebbe favorito proprio il
raggiungimento del tanto atteso
accordo tra la Santa Sede e lo Stato
ebraico. Al presente non è chiaro se
si tratta di un'iniziativa personale
di un solo funzionario, anche se
particolarmente potente, o se vi si
debba scorgere un profondo
cambiamento di indirizzo dalla parte
del Governo Netanyahu
Un esperto di
rapporti Chiesa-Stato in Israele,
raggiunto da AsiaNews, è pero
convinto che il Governo non sappia
nulla e che ciò sarebbe sicuramente
l'idea personale di un singolo
individuo. Egli prevede che qualora
il Capo del governo ne venga a
conoscenza, il funzionario sarà
ripreso e il sequestro annullato,
con tanto di scuse.
I negoziatori, rammenta l'esperto,
hanno pubblicato il loro più recente
Comunicato congiunto il 30 aprile,
definendo le trattative
particolarmente "amichevoli" e
impegnando le Parti all'elaborazione
bilaterale, concordata, del regime
fiscale da applicare alla Chiesa in
Israele. Ma il Governo, ha aggiunto,
dovrà intervenire subito per evitare
il grave danno che gli "eccessi" di
un singolo funzionario possano
causare agli ottimi rapporti con la
Chiesa. In ogni caso, osserva,
l'intervento del Governo per
annullare il sequestro, dovrà essere
rapidissimo, perché diversamente le
opere della Chiesa, specie scuole e
ospedali, che devono pagare acquisti
e servizi ogni giorno, potranno
cominciare a trovarsi in situazione
di vero disagio.
© Copyright
AsiaNews 9 giugno 2009
Vedi anche nel sito:
Israele restringe i visti per
sacerdoti e religiosi in Terra Santa
Viaggio del Papa in Israele, maggio
2009
Il Papa in Israele nel
2009
Israele annunzia
la ripresa dei negoziati
Nasce negli USA
una nuova ong per sostenere i rapporti Chiesa Israele
Israele e Vaticano,
sostanziali colloqui
Achille Silvestrini, Il
Vaticano e Israele
Vaticano Israele: riprendono i negoziati con
qualche fatica