Il Nunzio apostolico in Israele partecipa al Memoriale
della Shoah allo Yad Vashem

Arieh Cohen, AsiaNews 16 aprile 2007

In precedenza si era parlato di boicottaggio a causa di una foto oltraggiosa di Pio XII. Lo Yad Vashem ha accettato di "rivedere" la didascalia. Personalità ebraiche avevano criticato l'organizzazione dello Yad Vashem, chiedendo al Vaticano di essere presente alle commemorazioni.

 


La foto

C’è molta soddisfazione e sollievo in Israele per la decisione del Nunzio apostolico, mons. Antonio Franco, di presenziare alla cerimonia inaugurale della Giornata della Memoria della Shoah, tenutasi ieri (domenica 15) sera, negli ambienti del Monumento Nazionale di "Yad Va-Shem". Il Rappresentante Pontificio è receduto così dalla scelta precedente di non essere presente, per protesta contro l'esposizione nell'attiguo Museo della Shoah di una fotografia del Servo di Dio, papa Pio XII, accanto a quelle dei dittatori fascisti, con una scritta accusatoria, che gli attribuisce pesanti responsabilità per non essersi attivato - sempre secondo la stessa "didascalia" - a condannare con più energia e più esplicitamente la tirannia nazista, e per salvare gli ebrei dallo sterminio. La nuova decisione dell'alto prelato sarebbe stata motivata dalla "disponibilità” "rivedere" il testo offensivo dimostrata in extremis dall'Istituto commemorativo.

Così hanno riferito i media israeliani. Gli stessi opinano che l'evoluzione della posizione vaticana – dato che nessuno crede che si sia trattato, né all'inizio né dopo, di un'iniziativa autonoma del Nunzio - sia dovuta anche alle reazioni preoccupate di personaggi ed organismi, cattolici ed ebraici, , impegnati nel dialogo tra cattolici ed ebrei e stimati dalle Autorità ecclesiastiche. Il loro messaggio sarebbe stato questo: è giusto e doveroso protestare con vigore contro le calunnie e le offese gratuitamente recate al Servo di Dio, ma non dovrebbe essere questo il modo. Autore dell'insulto è la direzione di "Yad Va-Shem" come istituzione particolare, ma la cerimonia non è affare di tale istituzione, anche se essa lo ospita, e boicottarla non potrà non ferire le sensibilità di un intero popolo - il che certamente sarebbe del tutto estraneo, anzi contrario, alle intenzioni del rappresentante pontificio e dei suoi Superiori.

È quasi certo che l'attività diplomatica per rimediare all'offesa della "didascalia" continuerà con forza, ma per altre vie. In vista di questo proseguimento, il clamoroso gesto prima annunciato dal Nunzio potrebbe ancora rivelarsi utilissimo: esso avrebbe convinto la parte israeliana della grave importanza che la Chiesa attribuisce alla questione, e della necessità che vi si ponga rimedio con urgenza.




Mons. Franco al SIR, perché non vado allo Yad Vashem

Il delegato apostolico di Gerusalemme e Palestina, mons. Antonio Franco, non parteciperà all’annuale cerimonia di commemorazione della Shoah, che si terrà la prossima settimana allo Yad Vashem, il museo dell’Olocausto a Gerusalemme. A confermarlo al Sir è lo stesso Nunzio che così spiega “questa dolorosa rinuncia”: “ho scritto una lettera al direttorato dello Yad Vashem spiegando che già l’anno scorso avevamo fatto presente la nostra difficoltà per la foto con didascalia di Pio XII presente nel memoriale” (la didascalia riferisce della posizione, ritenuta ambigua, del pontefice sull’uccisione degli ebrei durante l’Olocausto, ndr). “Nella risposta alla mia lettera che vedo oggi su alcuni giornali israeliani – prosegue mons. Franco – si dice che non si può cambiare la verità storica. I fatti non si possono cambiare ma di questi si è data un’interpretazione contraria anche a molte altre verità storiche e soprattutto a tutta un’altra storiografia che interpreta in altro modo”.

“Mi fa male andare allo Yad Vashem e vedere Pio XII così presentato – dichiara mons. Franco - e questo ho fatto presente nella lettera. Forse si potrebbe togliere la foto o cambiare la didascalia. Ma certamente il Papa non può essere messo in mezzo a uomini che dovrebbero vergognarsi per quanto compiuto contro gli ebrei. Pio XII non dovrebbe vergognarsi per tutto quello che ha fatto per la salvezza degli ebrei, messo in risalto da fonti storiche”. “La mia lettera, che segue una simile dello scorso anno, chiedeva un’attenzione al problema. Tuttavia tengo a precisare che la mia assenza alla cerimonia non significa mancanza di rispetto per il ricordo e per le vittime di questa tragedia. Questo è fuori discussione. Leggendo oggi i giornali – conclude il Nunzio - mi rifiuto categoricamente di dire che c’è della responsabilità della Chiesa cattolica e della Santa Sede nel non aiutare gli ebrei, con tutto quello che è stato fatto. Quella foto offende tutta la Chiesa cattolica. E questo l’ho voluto fare presente”.



Testo della didascalia sotto la foto di Pio XII a Yad Vashem:

“La reazione di Pio XII all’uccisione degli ebrei durante la Shoà è una questione controversa. Nel 1933, quando era Segretario di Stato vaticano, si attivò per ottenere un Concordato con il regime tedesco per preservare i diritti della Chiesa in Germania, anche se ciò significò riconoscere il regime razzista nazista. Quando fu eletto Papa nel 1939, accantonò una lettera contro il razzismo e l’antisemitismo preparata dal suo predecessore. Anche quando notizie sull’uccisione degli ebrei raggiunsero il Vaticano, il Papa non protestò né verbalmente né per iscritto. Nel dicembre 1942, si astenne dal firmare la dichiarazione degli Alleati che condannava lo sterminio degli ebrei. Quando ebrei furono deportati da Roma ad Auschwitz, il Papa non intervenne. Il Papa mantenne una posizione neutrale per tutta la guerra, con l’eccezione degli appelli ai governanti di Ungheria e Slovacchia verso la fine. Il suo silenzio e la mancanza di linee guida costrinsero il clero d’Europa a decidere per proprio conto come reagire”.


v.anche
Innumerevoli le testimonianze: Pio XII ordinò di aprire i conventi per proteggere gli ebrei
Rabbino americano difende la Chiesa cattolica
La croce e la sinagoga. Ebrei e cristiani a confronto
PIO XII, Giovanni XXIII e i bambini ebrei salvati in Francia
Paolo VI al Comitato internazionale di collegamento tra Chiesa ed ebraismo mondiale
Comunicato della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo

| home | | inizio pagina |