Rabbino americano difende la Chiesa
cattolica e si oppone a matrimoni gay
Yehuda Levin si dice contrario a chi intende
fermare il processo di beatificazione di Pio XII
Il Rabbino Yehuda Levin, già rappresentante
speciale della Unione dei Rabbini Ortodossi di Stati Uniti e Canada, ha detto
a ZENIT che “la Chiesa cattolica si è molto impegnata in difesa degli ebrei”,
ed è “assolutamente inopportuno” che qualcuno faccia pressioni o interferisca
nei suoi processi di beatificazione.
Yehuda Levin, giunto il 2 dicembre scorso a Roma per incontrarsi con alcuni
ufficiali Vaticani, ha voluto inoltre manifestare la propria contrarietà ad
eventuali leggi che riconoscano la legalizzazione dei matrimoni gay.
L’Alleanza Rabbinica Americana (Rabbinical Alliance of America),
all’interno della quale ricopre l’incarico di Emissario, rappresenta più di
850 Rabbini.
Levin ha sottolineato che “la lobby omosessuale sta cercando di imporre i
propri comportamenti amorali alle normative degli Stati” ed ha manifestato il
proprio sostegno agli appelli in difesa della famiglia naturale lanciati dal
Pontefice Benedetto XVI.
In merito alle critiche che alcuni hanno sollevato circa il comportamento
della Chiesa cattolica nei confronti del popolo ebraico, Levin ha risposto che
“la Chiesa ha fatto moltissimo in termini di liturgia, con la visita alla
Sinagoga di Roma, nella assistenza nei campi di concentramento, nella
protezione degli ebrei perseguitati nei Paesi comunisti e nella grande
attenzione e cura che nutre nei confronti del popolo ebraico”.
Per quanto riguarda le critiche di coloro che stanno chiedendo di ritardare o
addirittura fermare il processo di beatificazione del Pontefice Pio XII, Levin
ha affermato di “opporsi in maniera assoluta ad ogni interferenza da parte di
una comunità negli affari religiosi o nelle pratiche di un'altra comunità
religiosa”.
“Dissento fortemente – ha dichiarato Levin – con le poche persone di fede
ebraica che vorrebbero con ogni mezzo influenzare o addirittura decidere su
chi deve essere venerato o beatificato dalla Chiesa cattolica”.
“È deplorevole che alcuni individui stiano invadendo un ambito dove il loro
intervento è decisamente fuori luogo”, ha concluso il Rabbino.
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[Fonte: Zenit 9 gennaio 2007]