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Al governo
dell'Iran capetto delirante. La comunità internazionale sorvegli
Non è una novità. Sulle carte geografiche che
troneggiano nelle sedi dei movimenti islamici radicali, come Hamas, Jihad ed
Hezbollah, lo Stato ebraico non esiste. E gli striscioni con la scritta
«Cancelliamo Israele dalla mappa del mondo» compaiono costantemente nelle
manifestazioni di regime che si tengono a Teheran.
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Una posizione ribadita
due giorni fa dal leader iraniano Ahmadinejad. E qui sta la novità:
nessun capo di Stato aveva mai incitato pubblicamente all'eliminazione
dell'«entità sionista» dalla faccia della terra.
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Nel bel mezzo di una
difficile trattativa con Francia, Germania e Gran Bretagna che a nome della Ue
stanno cercando di fermare la corsa al nucleare di Teheran, ecco che il
presidente iraniano sfodera un linguaggio da pasdaran, facendo propri i toni
aggressivi della Guardia della Rivoluzione in cui ha militato per molti anni.
Difficile pensare che si sia lasciato prendere la mano, sull'onda
dell'entusiasmo di migliaia di giovani con la testa fasciata di verde e di
versetti coranici che hanno gridato «Morte all'America e ad Israele». È lui
che usa la folla, non il contrario. E le parole più illuminanti di
Ahmadinejad non sono quelle che hanno fatto il giro del mondo («Israele
dev'essere cancellato dalla carta geografica») ma la frasetta introduttiva:
«Come ci ha insegnato l'iman Khomeini...».
È questa la chiave di lettura
per capire il bellicoso proclama del leader ultra-conservatore iraniano. Non
è un salto all'indietro. Per l'ex pasdaran che ha trionfato nelle elezioni
presidenziali dello scorso giugno il mondo è cominciato con la rivoluzione
khomeinista del 1979. E la lotta contro Israele non è motivata semplicemente
dall'occupazione dei Territori palestinesi ma fa parte di una «guerra del
destino» tra l'islam e l'Occidente giudaico-cristiano. Archiviata l'era
riformista di Khatami, oggi in Iran non c'è più spazio per quel dialogo fra
civiltà portato avanti, sia pur timidamente, dal predecessore di Ahmadinejad
che ai funerali di Giovanni Paolo II non disdegnò di comparire a fianco del
«nemico», il presidente israeliano Katsav. Per l'attuale leader iraniano
«la nascita d'Israele è stata una mossa studiata a tavolino dagli oppressori
del mondo islamico». E la lotta contro il sionismo acquista il suo vero
significato all'interno della contrapposizione con l'Occidente e con tutti gli
Stati arabi moderati.
Con questo ritorno alle origini dell'islam radicale Teheran vuole riprendere
decisamente la guida del fronte anti-occidentale. Con l'Iraq senza più Saddam
e con gravi problemi di coesione interna, e la Siria in grosse difficoltà per
il suo coinvolgimento nell'uccisione del primo ministro libanese Hariri,
l'Iran si ritiene l'unico Paese in grado di tener testa ad Israele. Ed alza il
tiro, liquidando come «un trucco inaccettabile» il ritiro da Gaza e
minacciando i Paesi arabi moderati di «bruciare nelle fiamme accese dalla
rabbia della grande nazione islamica».
Il premier israeliano Sharon ha chiesto che l'Iran venga espulso dalle Nazioni
Unite. Una simile misura però non farebbe altro che rafforzare il ruolo
pericolosamente antagonista del regime di Teheran. L'Occidente deve tener alta
la guardia, ma senza cedere alle provocazioni.
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[Fonte: "Avvenire" del 28 ottobre 2005]
Da Teheran - Rimane alta la
tensione dopo le ultime dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud
Ahmadinejad. Oggi, come ogni anno in occasione dell’ultimo venerdì del
Ramadan, il regime ha promosso a Teheran una manifestazione anti-israeliana.
Migliaia di persone scese nelle strade hanno ricordato le frasi del
presidente Ahmadinejad che 2 giorni fa aveva dichiarato a un convegno
intitolato “Un mondo senza sionismo” che “Israele andrebbe cancellato
dalla carta geografica”, e si era anche scagliato contro quei Paesi arabi
moderati che, dopo il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza, potrebbero
riconoscere e allacciare relazioni diplomatiche con lo Stato di Israele.
"Se qualche Paese – aveva detto il presidente - sotto la pressione
del sistema egemonico o per egoismo facesse il passo di riconoscere il
regime sionista, brucerebbe nelle fiamme della rabbia della nazione
islamica". I manifestanti hanno urlato slogan e portato cartelli contro
Israele e contro gli Stati uniti d’America.
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[Fonte: AsiaNews 28 0ttobre 2005]
v.anche:
Discorso del
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In piazza per
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gli ebrei da musulmano
Mappe ufficiali palestinesi
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