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bbiamo
scelto tra i tanti echi suscitati dal pellegrinaggio del Papa in Terra
Santa, alcuni testi per arricchire il nostro "archivio della
memoria" e per offrire ai nostri visitatori un ventaglio delle più
significative esperienze di un evento che non esitiamo a riconoscere come
"profetico" nel senso pieno del termine. Al momento presente riusciamo
appena ad intravederne la grandezza
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storica e spirituale, anche se il nostro cuore ne
intuisce e ne spera i frutti copiosi nella Storia di Salvezza della nostra
Umanità ferita, ma amata dal Signore.
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Indice rassegna-stampa
L'augurio del Rabbino Capo di Roma «Sei il Pontefice della svolta»
Elio Toaff
Con viva soddisfazione e compiacimento guardo all'imminente viaggio di Giovanni Paolo II in terra di
Israele, che senza dubbio costituisce un ulteriore e significativo passo nel riavvicinamento della Chiesa al
popolo ebraico.
La condanna di ogni forma di antisemitismo, il pentimento sincero per le colpe del passato nei confronti dei
"fratelli maggiori", insieme ad altri passi di grande valore morale e spirituale, come la visita al
tempio Maggiore di Roma, la prima di un Papa in una sinagoga, il riconoscimento dello Stato di Israele ed ora
la visita alla Terra Santa nell'anno del Giubileo, segnano indelebilmente il nuovo rapporto tra Chiesa ed ebraismo,
che questo grande pontefice soprattutto ha voluto improntato al rispetto reciproco, alla consapevolezza del
grande patrimonio spirituale comune, lontano da ogni espressione di odio e di avversione, che l'avevano
caratterizzato troppe volte nel passato.
Certo molto rimane ancora da fare per gli uomini, cristiani ed ebrei, di buona volontà, e molto ancora gli
ebrei sperano e si aspettano dalla Chiesa: una condanna, lontana da ogni ambiguità, per i colpevoli silenzi
dinanzi all'olocausto, il riconoscimento del valore particolare, religioso e politico, che gli ebrei
attribuiscono a Gerusalemme, capitale del loro primo stato nazionale e sede del Santuario, cui gli ebrei di tutto il
mondo sono sempre rimasti legati spiritualmente, anche dopo la sua distruzione. Ma certo molto è stato già
fatto, per merito di questo pontefice, il pontefice del rinnovato dialogo tra Chiesa e ebraismo.
È per questo che accompagno il suo pellegrinaggio in Terra Santa con commozione e speranza, pronunciando per
lui la benedizione biblica: «Benedetto colui che viene nel nome di Dio».
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