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Un grazie dal Profondo del cuore
Un grazie dal profondo del cuore torna su Un “grazie” spontaneo a Madre Maria Luisa, che con tanto amore ha messo nelle nostre mani il libro “ANNA - Alla ricerca di un volto” di Sr. NATALINA SOTGIA. È un libro che risponde al lungo desiderio di tante consorelle che attraverso la rivista Virga Jesse ne hanno seguìto negli anni passati le pubblicazioni trimestrali, quali tessere del mosaico biblico che componevano via via i tratti del “Volto della Santa Madre”. Quando nell’Assemblea Intermedia di Cochabamba (Bolivia) nel 1975 ho conosciuto l’autrice - allora Vicaria Generale - sono rimasta colpita dalla sua autorevolezza, ma ancor più ne sono rimasta affascinata un anno dopo a Roma. Al gruppo di consorelle che le stavamo vicine, Sr. A. Natalina, cercando di apparire severa accanto alla figura materna di Madre Goffreda Roberto, ci disse: “Io sono il padre”. E noi rispondemmo immediatamente: “un padre con il cuore di madre”, perché veramente Sr. A. Natalina non poteva nascondere la traboccante tenerezza che accompagnava alla sua brillante intelligenza, dono di sicurezza e lungimiranza per tutta la Famiglia Religiosa. Come mi sentivo fiera di essere Figlia di Sant’Anna…! Oggi ho bevuto di un fiato al pozzo di “ANNA”. Ad ogni sorso sentivo che la vita mi cantava dentro perché scoprivo aspetti affascinanti nella vita quotidiana di tante umili donne bibliche, oltre che delle eroine del popolo d’Israele… Ho allontanato dalla mia anima quel senso di orfanezza e ho cominciato a intuire, a cogliere i lineamenti materni della Santa Madre… preziosa eredità, pervenuta a noi sue figlie, per misericordia di Dio, attraverso le mani di Maria, la sua diletta figlia, “aurora della redenzione”, il suo nipote Gesù, “unico Salvatore del mondo”. Quando ho finito di leggere le pagine bibliche, quel volto anonimo di una madre senza nome - come dice Sr. A. Natalina - mi è apparso in tutto il suo splendore; neppure un qualunque volto femminile, sia pure aureolato di umana bellezza, ma un volto eccezionale, segnato da un particolare tocco di Dio: il volto della Madre della Immacolata… “la bellissima”, il volto di colei che sarebbe stata anche mia madre per disegno divino. Che preziosa eredità ci ha donato il Signore! L’amore per la Santa Madre vibri nel cuore di ogni membro appartenente a questa grande Famiglia “allargata” e la spiritualità dei Poveri di Adonaj sia vissuta nella Chiesa, grazie al nostro dissetarci a questa fonte. Sr. A. Nancy Riskowsky
Ho letto ‘Anna’ di suor Natalina Sotgia torna su Sfogliando la rivista quindicinale Testimoni, mi colpì il titolo di un libro segnalato nella bibliografia: ANNA. Guardo con più attenzione e con felice sorpresa trovo che l’autrice del libro è Suor Natalina Sotgia. Un tuffo nel passato e mille ricordi mi riportano agli anni ’70 e ’80. Rivedo suor Natalina, risento la sua voce, mi tornano alla mente le sue conversazioni sempre ricche di saggezza prima ancora che di cultura, e anche le sue decisioni chiare e coerenti. Una persona che ha lasciato un segno in chi l’ha incontrata. Io l’ho incontrata parecchie volte e in diverse occasioni. Non mi è possibile dimenticarla. Acquisto il libro e lo sfoglio. Lo stile sempre chiaro, lineare, invoglia a proseguire senza intoppi. Pare una conversazione fra amici. Il contenuto però ti porta a riflettere. È un susseguirsi di figure femminili, come vengono presentate nella Sacra Scrittura, primo Testamento, tratteggiate a chiare linee, con colori vivaci che le rendono attraenti e nuove. Ti si presentano come persone vicine di casa alle quali forse non hai dato tanta importanza, o forse le hai pensate e ritenute confuse nell’insieme delle altre persone e senza un volto preciso. Suor Natalina dà a tutte, sia a quelle celebrate come eroine come alle meno conosciute o ignorate, una vitalità nuova e i colori dell’attualità. Questa ricerca tra le pagine della Scrittura mira ad arrivare a Sant’Anna, la Madre di Maria e nonna di Gesù. Credo che qualche misogino, leggendo questo libro si riconcilierà con il mondo delle donne, perché incontrerà figure femminili che hanno dato un tono, hanno rivelato uno stile e hanno lasciato un segno nella storia del popolo ebreo, e non solo di esso. E Sant’Anna? Una donna che guarda a Dio, cerca il volto di Dio e lo trasmette e lo imprime anzitutto sul volto e sul cuore della Figlia che vivrà in comunione così profonda con Dio da generarlo “uomo” poi, anche nel cuore dei figli. Com’è vero che a forza di ripetere queste verità finiamo per darle per scontate e facciamo fatica a coglierne tutta la grandezza, la novità e la vitalità che esse portano! Suor Natalina traccia un quadro chiaro e lineare di una storia che ha sempre Dio per autore, ma che si serve anche delle donne per attuare il suo piano di Padre nella vita degli uomini e nella storia. Ma per suor Natalina Sant’Anna non è solo un personaggio, vivo nel cuore della gente anche se non ha espliciti e grandi riferimenti nei documenti ufficiali della storia della Chiesa. Sant’Anna è la “Madre” della sua Congregazione religiosa: “Figlie di Sant’Anna”. Quando la Beata Madre Rosa chiamò le sue suore “Figlie di Sant’Anna”, molte di esse guardarono e venerarono questa santa con quella ricchezza del cuore che aiuta a cogliere molto di più di quello che non dicano le parole o la documentazione storica. Ai primi tempi sant’ Anna era la Madre e basta. E alla Madre non si chiede che di essere “Madre”. Ma lo sviluppo dottrinale e culturale ha aperto nuovi e più vivi canali di ricerca e di approfondimento. E sant’Anna si arricchisce di vita e di significato fino a diventare personaggio dei nostri giorni. Sant’Anna è madre, una grande Madre, una Madre santa e saggia, una Madre che si fa maestra di vita. Si dice che oggi la vita consacrata ha perso di chiarezza e di vitalità. Forse colpiti dalla cultura dominante, anche noi religiosi rischiamo di non aver più la chiarezza della nostra identità e di non sentirci più appartenenti alla nostra famiglia religiosa. E appartenere è sentire nel cuore che la nostra famiglia religiosa è casa nostra dove troviamo e realizziamo noi stessi e il meglio di noi. Vivere l’appartenenza è vivere con gioia. Suor Natalina con acutezza di pensiero, con profondità di ricerca, con ricchezza di dottrina e con un grandissimo amore per la sua famiglia religiosa, ha arricchito la “Madre” sant’Anna di un alone così vivo, così nuovo, così chiaro che sentirsi appartenenti alla Congregazione delle Figlie di Sant‘Anna diventa sprone per continuare nella Chiesa questa missione di “cercare il volto di Dio” e adoperarsi, con la metodologia pastorale che richiede l’oggi in cui viviamo, per imprimerlo sul volto e sul cuore dei fratelli. Sant’Anna riflette sul volto e trasmette con il cuore ai fedeli il volto di Dio Padre, Maria ne è prova. È quindi modello e maestra. Questo è ciò che mi ha colpito di più leggendo: “Anna” di suor Natalina. P. Gino Bisigato
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