Giovanni Paolo II
"amico degli ebrei e di Israele"
Silvan Shalom, ministro degli Esteri d'Israele

Israele, il popolo ebraico e il mondo intero hanno perso un grande paladino della riconciliazione e della fratellanza tra le fedi. Possa riposare in pace. 


Il mondo cristiano ha perso una guida e un padre spirituale. Il mondo ebraico e lo Stato di Israele hanno perso un amico. È un momento triste per milioni di credenti in tutto il mondo, e per l'intera umanità. Ho avuto il privilegio di incontrare Sua Santità in due occasioni nelle quali sono rimasto profondamente colpito dall'acume, dall'umanità e dalla lucida percezione delle cose del mondo di questo uomo lungimirante.

Giovanni Paolo II ha guidato la Chiesa Cattolica verso un più stretto rapporto con gli ebrei, ai quali si riferiva come « i nostri fratelli maggiori » . Come Pontefice, ha stabilito relazioni diplomatiche tra il moderno Stato di Israele e la Santa Sede. È stato il primo Papa nella storia a visitare una sinagoga, il Tempio grande di Roma. Ha indicato a milioni di cristiani la strada verso la riconciliazione con il giudaismo. In tutti i suoi viaggi nel mondo si è sempre preoccupato di incontrare la comunità ebraica di ciascun Paese.
Strenuo difensore dei diritti umani e dell'uguaglianza, il Papa ha lottato per sradicare l'antisemitismo, che considerava un peccato contro Dio e un crimine contro l'umanità. In preparazione della sua visita in Israele, ha invitato la Chiesa Cattolica a un approfondito esame di coscienza sui rapporti con gli ebrei e con quanti hanno sofferto a causa degli insegnamenti della Chiesa.

Prima della storica visita in Terra Santa, il Papa ha chiesto perdono al popolo ebraico per i crimini perpetrati contro di esso nel corso della storia in nome della Chiesa. Ha poi domandato scusa in un messaggio scritto, che ha lasciato in una fessura tra le pietre del Muro del Pianto a Gerusalemme, il sito più sacro per il popolo ebraico. Ha osato fare ciò che nessun Papa prima di lui avrebbe concepito.
La visita in Israele compiuta nel marzo del 2000 dal Papa, di fronte a decine di migliaia di fedeli, ha incluso una sosta allo Yad Vashem, il museo della Shoah. Giovanni Paolo II aveva salvato degli ebrei durante l'Olocausto. Alcuni dei sopravvissuti erano con lui quel giorno al museo.

Papa Giovanni Paolo II ha incarnato la rara compresenza di un carisma capace di attrarre i giovani di tutto il mondo e di quella serenità, quella calma che sono caratteristiche necessarie di tutti i grandi statisti. Nei nostri incontri mi è sempre apparso con chiarezza che fosse più di un semplice capo di Stato. Ha parlato della pace e della comprensione tra fedi e popoli e della necessità di portare serenità in Medio Oriente, una questione che lo coinvolgeva intensamente.

Attraverso il suo lavoro pubblico e religioso, Sua Santità ha promosso la comprensione e il dialogo interreligioso, insegnamento che rifletteva una profonda fede nella natura fondamentalmente caritatevole degli esseri umani. Papa Giovanni Paolo II ha lasciato un'eredità che resterà certamente valida per molte generazioni a venire. Israele, il popolo ebraico e il mondo intero hanno perso un grande paladino della riconciliazione e della fratellanza tra le fedi. Possa riposare in pace. 
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[Fonte: Corriere della Sera - 4 aprile 2005]

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