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Visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di
Colonia
- Notazioni sull'evento
[Testo
integrale del discorso tenuto nell'occasione]
È la Sala dei ricordi il primo ambiente che
Benedetto XVI visita, entrando nella sinagoga di Colonia, sessant’anni dopo la
fine della II guerra mondiale. Il suo sguardo si posa attento sulle due grandi
iscrizioni, incise nella pietra in ebraico e in tedesco. Rimane in raccolto
assorto silenzio, come raccomanda l’iscrizione di destra, con il pensiero
rivolto ai sei milioni di vittime della Shoah, 11mila delle quali originarie
della città che ospita la Gmg, mentre il rabbino Natanael Teitelbaum, recita il
kaddish, la preghiera per i morti.
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«Oggi
lei tributa un grandissimo onore alla nostra comunità.
segno premonitore per il proseguimento di questa armonia tra noi e voi».
Così il rabbino capo di Colonia, Netanel Teitelbaum, ha accolto
Benedetto XVI nella sinagoga di Colonia.
Prima dei discorsi ufficiali, Benedetto XVI si è raccolto in preghiera con il
Rabbino e i presidenti della Comunità ebraica di Colonia nella Sala
della Memoria, dove si ricordano i milioni di vittime del nazismo e in
particolare i martiri della comunità ebraica della città.
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LE NOSTRE RADICI, «Cristiani ed
ebrei insieme a difesa dell'uomo»
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Un evento dal grande sapore di
Storia, una storia che porta in sé tutte le ferite del 900 e dei secoli
precedenti, ma anche le grandi aperture e speranze dell'oggi. Lo guardiamo con
occhio di nostalgia di una fraternità che vogliamo recuperare.
Nel suo intervento il Papa ha ricordato che la Shoà è stato un
crimine che «esprime la forza del male», compiuto da una «ideologia
razzista, di matrice neopagana».
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Il Rabbino, dopo aver ricordato i 5 pilastri
della pace, accostandone l'insieme alla 'mano', compie un gesto significativo e
di una suggestione struggente, anche perché non nasconde la commozione: Vi do questa mano come simbolo della
pace del popolo ebraico come simbolo della pace per tutti i popoli del mondo.
Nella mano del Rabbino era assunto tutto il popolo ebraico ha 'olàm,
finalmente affiancato alla Chiesa di ieri di oggi e di sempre.
EBREI TEDESCHI, Un evento che rimarrà ai posteri“
Si tratta di un evento di
estrema importanza non solo per la Chiesa e per la Germania, ma anche
per tutta la comunità ebraica. Un evento che verrà ricordato dai
posteri”. Lo ha detto Paul Spiegel, presidente del Comitato centrale
degli ebrei tedeschi, nel corso di una conferenza stampa a proposito della visita di
questa mattina di Benedetto XVI alla Sinagoga di Colonia. |
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“È un evento di
estrema rilevanza per gli ebrei tedeschi, morti in 11mila nel corso della
seconda guerra mondiale - ha aggiunto Spiegel -. Credo che dalla Gmg stiano
partendo tanti segnali. Se non ci fosse stata la Giornata mondiale della
gioventù non ci sarebbe stata la visita di Benedetto XVI alla Sinagoga. Per
questo siamo grati ai giovani e siamo grati al Papa”. Spiegel ha poi detto:
“Il richiamo di Benedetto XVI alle radici cristiane è di particolare
rilevanza: si tratta di un segnale importante per tutti coloro che hanno
ancora pregiudizi nei confronti dei giudei. Sono rimasto impressionato nel
contenuto e nella forma del passaggio del discorso riferito ai crimini
nazisti. È stata una condanna senza se e senza ma”. “Due cose mi hanno
colpito del discorso del Pontefice – ha detto Abraham Lehrer, membro del
Consiglio della Comunità ebraica di Colonia, lo stesso che oggi ha chiesto al
Papa di aprire in modo completo gli archivi del Vaticano - l’invito al
dialogo, fondamentale per il futuro, e l’invito ad essere sempre vigili per
evitare che l’antisemitismo possa riemergere”.
NAVARRO-VALLS, Un evento con una carica storica straordinaria
“Questa mattina c’è stato un evento con una carica storica straordinaria”.
Lo ha detto Joaquin Navarro-Valls, portavoce della sala stampa vaticana,
commentando con i giornalisti la visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di
Colonia. “Per me personalmente – ha detto il portavoce - si coglievano
questa mattina immagini molto diverse ma che avevano un’eloquenza comune. Mi
sono venute alla mente la visita di Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma e
le immagini della visita al muro dello Yad Vaschem a
Gerusalemme.
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La visita di
Benedetto XVI alla Sinagoga di Colonia, decisa per iniziativa propria, va in
qualche modo a formare un assemblaggio di immagini con quelle due precedenti.
Immagini che non devono considerarsi chiuse ma segnano un dialogo che mira al
futuro”. Navarro-Valls ha poi detto che il Papa ha regalato alla Comunità
ebraica un fac-simile del “Codice Vaticano”, preparato proprio per questa
occasione e di cui esistono solo pochissime copie. |
Il Codice Vaticano é la
prima versione greca della Bibbia ebraica fatta ad Alessandria di Egitto la
cui stesura é terminata nel II secolo A.C.
Alla domanda se è previsto un viaggio del Papa in Terra Santa, Navarro ha
risposto che “non c’è in agenda nessun viaggio per adesso”, anche se
“ci sono molti inviti”. Riguardo infine all’incidente diplomatico
avvenuto a fine luglio con Israele, ha detto: “C’è stato un rilievo, c’è
stata una risposta. L’incidente é stato chiarito, credo che sulla questione
non ci sia nulla da dire. Ma è importante saper distinguere quando un
incidente avviene a livello puramente diplomatico oppure nei rapporti
interreligiosi”.
Heiner Koch, segretario generale della Gmg, ha poi informato i giornalisti che
questa mattina il Santo Padre ha celebrato una messa con un gruppo di 20
giovani di vari Paesi che da oltre 1 anno hanno lavorato alla preparazione
della Gmg. A loro il Papa ha detto di essere “molto commosso della sera”
precedente e di aver vissuto “un’esplosione di gioia”.
RABBINO TEITELBAUM, La sua visita è un segno contro l'antisemitismo
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“Il popolo ebreo non ha mai smesso di credere, anche quando è stato
lasciato solo. E da qui prendiamo la nostra forza anche durante la
persecuzione. Papa Benedetto, la sua visita è un passo sul cammino verso l’edificazione
spirituale del terzo tempio di Gerusalemme che potrà venire costruito quando
ci sarà la pace tra tutti i popoli”.
“Il popolo ebreo non ha mai smesso di credere, anche quando è stato
lasciato solo. E da qui prendiamo la nostra forza anche durante la
persecuzione. |
Papa Benedetto, la sua visita è un passo sul cammino verso l’edificazione
spirituale del terzo tempio di Gerusalemme che potrà venire costruito quando
ci sarà la pace tra tutti i popoli”. Il rabbino Netanel Teitelbaum con
queste parole ha salutato oggi Benedetto XVI in visita alla Sinagoga di
Colonia. “La sua visita – ha detto - è un segno attivo contro l’antisemitismo
cristiano del passato e dimostra a tutti come lei vede la Chiesa cattolica nel
rapporto in tutto il mondo. La sua visita è di grande importanza”.
“Nel
giudaismo – ha ricordato il rabbino - ci sono i 5 pilastri della pace: la
fede nell’Unico e Onnipotente; ricordare il passato costruendo il futuro sul
passato è il secondo pilastro; il terzo è quello dei fatti buoni; la
preghiera è il quarto ed oggi alla fine sentiamo la preghiera dacci la pace;
il quinto pilastro è il richiamo della pace, la libertà che è la
possibilità di decidere. La pace vera nel mondo è la pace che viene
accettata da tutte le parti in modo equo”. “Se prendiamo i 5 pilastri –
ha aggiunto il rabbino - si trasformano in una mano, che anche se ha 5 dita è
solo una cosa, la mano del popolo ebreo.
Vi do questa mano come simbolo della
pace del popolo ebraico come simbolo della pace per tutti i popoli del mondo.
Permettetemi di concludere con l’ultima frase del Qaddish in ebraico e
tedesco: Scenda dal cielo una abbondante pace e una vita felice e Colui che la
fa scendere l’accordi a tutti noi e al popolo di Israele”.
Vi facciamo notare un
simpatico segno: tutti gli astanti portavano una kippà (v.foto, che
è possibile ingrandire) recante le scritte con il nome di Papa
Benedetto - commemorative dell'evento. Il che dice molto della
cordialità con cui gli ebrei di Colonia si sono preparati ad
accogliere il Papa |
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GERUSALEMME, Anche sui siti
israeliani l'eco della visita di Colonia
Nonostante gli occhi puntati
su Gaza e sul razzo sparato a Eilat, anche in Israele si è guardato ieri
con attenzione alla visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Colonia. I
lanci delle agenzie internazionali hanno trovato subito spazio sulle home
page dei siti internet dei principali quotidiani. Yedioth Ahronot e il
Jerusalem Post, riprendendo l'Associated Press, titolavano entrambi «Il
Papa mette in guardia sul crescente antisemitismo». Ampio spazio per le
parole di Ratzinger davanti alla più antica comunità ebraica tedesca, con
grande interesse anche per le riflessioni teologiche proposte dal Pontefice.
Singolare invece la scelta del quotidiano Haaretz che ha titolato: «Leader
ebraico tedesco chiede al Papa di aprire gli archivi vaticani». Dei due
lanci messi in rete dall'agenzia Reuters il quotidiano israeliano pubblica
so,o quello sull'intervento del presidente della comunità ebraica di
Colonia. Per le parole di Benedetto XVI solo due righe sull'auspicio «di
un'interpretazione condivisa di questioni storiche ancora discusse».
GERMANIA, La visita alla
Sinagoga sulla stampa tedesca
La stampa tedesca riserva
particolare attenzione alla visita compiuta ieri da Benedetto XVI alla
Sinagoga di Colonia. Alcuni titoli: Frankfurter Allgemeine Zeitung (20
agosto): “Un Papa tedesco in una Sinagoga tedesca, né Benedetto XVI
né gli ebrei di Colonia hanno evitato questa prima volta. Per entrambi si
trattava di un rischio considerevole”. Frankfurter Rundschau (20
agosto): “Senza nascondersi, il Papa e la Comunità ebraica si
incontrano. Cordialmente. Con la volontà di essere vicini”. “Quando
Benedetto XVI ha attraversato la soglia della casa di preghiera ebraica, ha
scritto – si legge sulla Frankfurter Allgemeine, edizione on line
www.faz.net - una pagina di storia religiosa. Il 14 Aw dell’anno
giudaico 5765, il 19 agosto del computo cristiano, un Papa, per di più
tedesco e appartenente alla generazione della guerra, ha visitato per la
prima volta una Sinagoga del Paese dove ha avuto inizio la persecuzione
omicida di massa degli ebrei europei. La cerimonia, durata un’ora, e
durante la quale è stato addirittura suonato lo shofar, che viene
utilizzato solo nelle principali festività giudaiche, è destinata a
diventare uno dei momenti più emozionanti della visita del Papa a Colonia”.
La stampa locale riserva titoli a tutta pagina per l’evento di ieri: “Benedetto
XVI: Davanti a Dio abbiamo tutti la stessa dignità” (Kölnische
Rundschau). Lo stesso quotidiano dedica 7 pagine ai diversi momenti
vissuti ieri dal Papa a Colonia. In particolare, del pranzo con i giovani
titola: “Il Papa come interprete”. Il giornale cattolico Die
Tagespost apre con il titolo: “Il Papa onorato come Pontefice
massimo”, aggiungendo: “Storico incontro nella Sinagoga di
Colonia. Benedetto XVI ricorda la comune eredità di ebrei e cristiani”.
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