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    A settembre rabbini in Vaticano

Sarà l’incontro del 15 settembre in Vaticano, nell’ambito delle celebrazioni per il documento conciliare «Nostra Aetate», a ricucire definitivamente lo strappo tra Benedetto XVI e Israele. Il Pontefice accoglierà, infatti, i due rabbini capo, Shlomo Amar e Yona Metzger. Un passo ulteriore dopo la chiusura formale della crisi diplomatica, sancita dalla lettera del premier israeliano Ariel Sharon, consegnata al Segretario di Stato vaticano, Angelo Sodano, dalla rappresentanza diplomatica di Tel Aviv presso la Santa Sede. Missiva nella quale Sharon dichiara l’incidente chiuso. A favorire il clima di distensione tra le parti era stata la visita di Benedetto XVI alla sinagoga di Colonia, distrutta nella famigerata «Notte dei cristalli»: in quell’occasione il Pontefice aveva ricordato le ragioni comuni di cristiani ed ebrei e la svolta positiva impressa ai rapporti fra cattolicesimo ed ebraismo dal concilio Vaticano II. Il caso diplomatico era scoppiato in seguito al discorso pronunciato da Benedetto XVI nel corso dell’Angelus del 24 luglio scorso. Il Papa aveva infatti ricordato e condannato i numerosi attentati terroristici che avevano colpito l’Egitto, la Turchia, la Gran Bretagna e l’Iraq, dimenticando però Israele che pure aveva subito un attacco da parte di estremisti palestinesi nei giorni precedenti.
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[Fonte: Il Mattino, 28/08/2005]

v. anche: 
>Le ragioni di una crisi
>Resoconto dell'evento
>Discorso del Papa

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