IV
Giornata
Europea della Cultura Ebraica,
momento di conoscenza e tolleranza
Edizione
2003 - Soncino (Cremona)
L’Ambasciatore d’Israele
|
Roma, 26 marzo 2003
L'ebraico è la lingua dello Stato
d'Israele da secoli. Anche se il suo uso, come lingua
parlata nella quotidianità, si è interrotto nel 70
d.C., dopo la distruzione del Tempio e la cacciata dalla
Terra d'Israele, è rimasto la lingua sacra della
liturgia, della filosofia e della letteratura. Lo sanno
bene gli abitanti di Soncino, la città che accolse la
famiglia del medico-rabbino Israel Nathan il quale
decise di stabilirsi in questo grazioso villaggio e di
installarvi una stamperia.
Era il lontano 1488 e nella stamperia
Soncino venivano impresse le Sacre Lettere della Bibbia
e del Talmud.
Nel tardo Ottocento,
contemporaneamente all'emergere del movimento del
sionismo politico, l'ebraico visse il suo Risorgimento
come moderno medium culturale grazie all'impegno di
Eliezer Ben-Yehuda. La stampa e la letteratura ebraica
ebbero nuovo slancio e fiorirono nuove generazioni di
autori e lettori che hanno reso la nostra lingua
vibrante e ricca.
Le lettere del nostro alfabeto sono
state una fonte d'ispirazione anche per il pittore
Giovanni Bonaldi che nelle sue opere ha saputo
mescolare, con indubbia creatività e maestria, la
parola e l'immagine, il colore e le trasparenze, per
evocare la meravigliosa storia e cultura del
"popolo del Libro".
Certamente la sua arte, che è un
combinarsi straordinario di elementi e concetti
dell'antica cultura ebraica riproposti in termini
assolutamente innovativi, ci dà la possibilità di
ri-comprendere la fragilità e la regalità dell'umano
posto nel creato come rivelatore della sapienza divina.
La donna, l'angelo, il bambino, sono già per se stessi
Parola di Dio.
L'invito che ci viene rivolto,
dunque, è quello di non rimanere indifferenti di fronte
al mistero del "totalmente altro" ma di
lasciarci guidare da questa "cultura",
riproposta dal maestro Bonaldi, che ci conduce per mano
alla conoscenza dell'io e del Tu.
Ehud Gol
|