IV Giornata Europea della Cultura Ebraica, 
momento di conoscenza e tolleranza
Edizione 2003 - Soncino (Cremona)


COMMISSIONE PER I RAPPORTI RELIGIOSI CON L’EBRAISMO
Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani

24 maggio 2003

Tra le iniziative che caratterizzano la IV GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA di quest'anno 2003. si situa anche la Mostra pittorica di Giovanni Bonaldi, il quale, nella sua opera, contribuisce a coniugare "il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è profondamente legato alla stirpe di Abramo” (Concilio Vaticano II, Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, n. 4).

L'arte “si sforza di rendere percepibile e, anzi, per quanto possibile, affascinante il mondo dello spirito, dell’invisibile, di Dio... e trasferire in formule significative ciò che è in se stesso ineffabile" (Giovanni Paolo II, Lettera agli Artisti, 12). Quando poi l'ispirazione; dell'artista declina dei valori, apparentemente diversi da quelli della sua propria cultura, ma che sono alla radice dell'esperienza e dell'identità di una cultura altra dalla sua, il suo messaggio assume il più vasto significato di un incontro alla ricerca di ciò che fondamentalmente unisce. Questo è quanto viene realizzalo anche dal pittore cattolico Bonaldi il quale si sforza di instaurare un dialogo, attraverso i suoi lavori, tra la fede-cultura ebraica e quella cristiana.

Le relazioni ebraico - cristiane, che hanno caratterizzato questi ultimi cinquant'anni, sviluppando un vasto insieme di iniziative e contatti, hanno posto con particolare urgenza il compito di progredire nella conoscenza reciproca. Il dialogo ebraico - cristiano, sebbene esso non possa essere affrontato con l'ingenua speranza di una intesa sempre e comunque armoniosa, ha come sfondo, e tessuto connettivo lo stesso dettato biblico che considera gli umani esseri dialogici in rapporto con Dio ed in rapporto tra loro. Come sottolineato da vari; pensatori ebraici, nella figura dell'altro, è possibile scoprire se stessi, intraprendere a dialogare, ed essere di conseguenza "dialogo".

Ogni volta che, nel quadro del dialogo intrapreso tra ebrei e cristiani, si evocano le tracce del grande patrimonio spirituale comune; ogni volta che gli oscuri e dolorosi contrasti e le grida drammatiche di una storia difficile sono mitigati dagli spazi più luminosi della riconciliazione e della pace attorno alle comuni radici; ogni volta che un riflesso del mistero è espresso nella realtà tangibile, si fa cosa buona.  

All'inizio di un nuovo millennio, rincuorati dai segni positivi di un dialogo, che ha abbreviato le distanze, e fa intravedere più chiaramente le vie di una collaborazione, ebrei e cristiani debbono continuamente esplorare i rispettivi mondi in cui la loro fede li radica.

L'arte che, come affermava Sant'Agostino, è esplorazione del mondo percettibile per progredire verso l'ascesa spirituale, ha un suo compito ed una sua responsabilità, una responsabilità che emerge anche nell'intuizione pittorica di Giovanni Bonaldi.

+ Brian Farrell
Vescovo tit. di Abitine
Vice Presidente della Commissione della Santa Sede 
per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo



 
 
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