Antisemitismo, azione comune Cei-rabbini
Giacomo Galeazzi
"Non c'è alcun cambiamento nell'atteggiamento che la Chiesa ha sviluppato
verso gli ebrei a partire dal ConcilioVaticano II", assicura il cardinale
Bagnasco
Incontro del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei con i rabbini
Giuseppe Laras, presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana, e Riccardo Di
Segni, Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma. Si è svolto oggi, nel
periodo penitenziale iniziato con Rosh Ha-Shanah. Il numero uno dei vescovi
italiani ha voluto porgere gli auguri per l’inizio dell’anno ebraico pregandoli
di estenderli a tutti gli ebrei italiani. Durante l’incontro - informa una nota
della Cei - il cardinale ha ribadito la sua stima personale e quella dei vescovi
della Conferenza Episcopale nei confronti delle Comunità ebraiche italiane. Il
cardinale ha anche compreso le reazioni di preoccupazione manifestate in
relazione a talune espressioni del testo liturgico, e ha comunque ribadito
quanto già il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, aveva espresso
con chiarezza nella Lettera al Rabbinato di Israele circa le intenzioni del
Santo Padre dopo la pubblicazione dell’«Oremus et pro Iudaeis».
Non c’è, nel modo più assoluto - prosegue la nota della Cei - alcun
cambiamento nell’atteggiamento che la Chiesa Cattolica ha sviluppato verso gli
Ebrei, soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II. A tale riguardo la
Conferenza episcopale italiana ribadisce che non è intenzione della Chiesa
Cattolica operare attivamente per la conversione degli ebrei. Il cardinale ha
manifestato la sua preoccupazione per quei focolai di antisemitismo e di
antigiudaismo che, di tempo in tempo, continuano ad apparire, ribadendo la
necessità di un’attenta vigilanza, auspicando che i legami già profondi tra le
due parti si stringano ancor più. Con la crescita dell’amicizia e della stima
reciproca sarà più facile sradicare quegli elementi che possono favorire
atteggiamenti antiebraici.
In base ai chiarimenti intervenuti durante l’incontro, si è deciso di
comune accordo di riprendere la celebrazione comune della
Giornata di riflessione
ebraico-cristiana del 17 gennaio, che quest’anno
non ha potuto vedere la partecipazione
degli ebrei. È stata comune la convinzione che la ripresa di tale
Celebrazione aiuterà la comprensione reciproca e renderà più fruttuosa la
collaborazione per la crescita dell’amore verso Dio e il prossimo. Il cammino
compiuto in questi ultimi decenni è stato straordinario e pieno di frutti per
tutti. In tale orizzonte, quindi, continuerà la riflessione sulle Dieci Parole,
come Benedetto XVI aveva auspicato
nella sinagoga di Colonia.
L’anno prossimo, pertanto, si riprenderà il quarto comandamento, secondo
la numerazione ebraica: «Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo». Al
termine dell’incontro, le due parti hanno auspicato che si favoriscano in ogni
modo, sia a livello istituzionale nazionale che di base, le occasioni di
incontro: la fede nel Dio dei Padri, ricevuta in dono, rende responsabili i
credenti cristiani ed ebrei per l’edificazione di una convivenza basata sul
rispetto dell’Insegnamento di Dio.
(fonte: La Stampa.it)