Le nostre Radici

"Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia 
e la sua salvezza non risplenda come lampada"
(Is 62,1).

COMUNICATO   

All’inizio del nuovo anno sociale, il Gruppo Dirigente del "Comitato italiano Cristiani contro l’antisemitismo", di cui Annie Cagiati - scomparsa il 15 febbraio 1999 - fu fondatrice e presidente, desidera esprimere la più viva riconoscenza a quanti hanno voluto onorarne la memoria con gesti di profonda stima e affetto.

Nel ricordo costante di Annie, e nella condivisione piena del suo amore per Israele e per il popolo ebraico, il Gruppo Dirigente intende continuare il suo lavoro per una sempre maggiore conoscenza, comprensione e amicizia fraterna tra ebrei e cristiani. "Non basta essere contro l’antisemitismo. Occorre che i cristiani riscoprano il mistero d'Israele e riconoscano i valori umani, spirituali, religiosi del popolo ebraico. Perciò bisogna studiare le sue tradizioni e farle conoscere nella loro perenne validità".

In questa prospettiva, d’ora innanzi, il Gruppo si chiamerà: "Le nostre radici", ed avrà lo scopo primario di approfondire e diffondere la conoscenza delle radici ebraiche del cristianesimo, nello spirito dei documenti del Magistero ecclesiale; mentre mantiene vivo l’impegno nei confronti di qualsiasi forma di antisemitismo.

Il Gruppo "Le nostre radici", pur mantenendo la propria indipendenza e specificità, intende collaborare fraternamente con tutti gli altri organismi, gruppi e associazioni che si occupano del dialogo ebraico - cristiano a livello nazionale e internazionale.

Un cordiale shalom

 

Il Consiglio Direttivo
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"LnR"

Gruppo per la conoscenza e l’approfondimento
delle radici ebraiche del cristianesimo.

per contattarci  envelope.gif (14893 byte)nostreradici@fastwebnet.it

 

17 gennaio: Giornata dell’Ebraismo

Un’iniziativa tutta italiana.
Nata nel 1990, per volere della Commissione ecumenica della CEI, la Giornata dell’ebraismo viene celebrata dalla Chiesa italiana il 17 gennaio di ogni anno, all’inizio della settimana per l’Unità dei cristiani (18-25 gennaio).

Questa collocazione vuole mettere in evidenza il legame privilegiato che intercorre tra ebraismo e cristianesimo. Non a caso, il tema scelto per la prima celebrazione della Giornata, fu: "La radice ebraica della fede cristiana e la necessità del dialogo".

Il Catechismo degli Adulti (CdA), della Conferenza Episcopale italiana, afferma: "Israele è la radice santa, dalla quale si sviluppa il cristianesimo; è l'olivo buono, sul quale vengono innestati i pagani, perché portino frutto" (Cap.11,5).

La conoscenza e l’approfondimento di questa "radice santa" è la base indispensabile per un autentico sviluppo del dialogo ebraico - cristiano, e per una sempre maggiore comprensione della specificità di ognuno. "Noi cristiani dobbiamo considerare non solo l’antico Israele, ma anche gli sviluppi dell’ebraismo post-biblico; il giudaismo rabbinico e la sua feconda tradizione etica e giuridica; la Qabbalah, mistica dell’unità, in cui confluiscono speculazione cosmologica, allegoria biblica e attesa messianica; il chassidismo, religiosità semplice, intensa e gioiosa; infine le correnti moderne, come l’ebraismo ortodosso e quello riformato. La diversità va presa sul serio e rispettata." (CdA, Cap.11,5).

Pur non identificandosi, cristiani ed ebrei non si escludono, né si oppongono, ma sono intimamente legati tra di loro.

Istituendo questa giornata, i vescovi italiani, primi al mondo, hanno voluto creare una ulteriore occasione di riflessione e di mutua conoscenza e stima tra cristiani ed ebrei, in sintonia con la svolta del Concilio Vaticano II, dopo secoli di pregiudizi e di persecuzioni da parte cristiana nei confronti degli ebrei.

Non è quindi una giornata per la conversione degli ebrei, come erroneamente potrebbe pensare qualche "pio" cristiano, ma è soprattutto un’occasione privilegiata per "ascoltare Israele" che parla di sé, della sua specificità e vitalità, come insegnano i documenti magisteriali. " È dunque necessario (...) che i cristiani cerchino di capire meglio le componenti fondamentali della tradizione religiosa ebraica ed apprendano le caratteristiche essenziali con le quali gli ebrei stessi si definiscono alla luce della loro attuale realtà religiosa" (Orientamenti e Suggerimenti, del 1975). 

Per risalire all’origine di questa giornata che tanti frutti buoni ha prodotto nel tempo, diamo qui di seguito il testo integrale della lettera d’indizione, datata 30 ottobre 1989, a firma di Mons. Ablondi.

"Venerato Confratello,  

mi premuro comunicarle una nuova importante iniziativa della Chiesa in Italia per il dialogo "ebraico-cristiano".

Il Consiglio permanente della seduta del 28 settembre u.s. ha accolto la proposta del Segretario della CEI per l’Ecumenismo e il dialogo in vista della celebrazione di una giornata dedicata all’approfondimento e allo sviluppo del dialogo religioso "ebraico-cristiano", e precisamente il 17 gennaio di ogni anno.

La data precede immediatamente la "Settimana di preghiere per l’unità dei cristiani".
Questa collocazione cronologica sottolinea la distinzione che il "dialogo" con gli ebrei deve avere dall’ecumenismo. Nello stesso tempo la vicinanza delle due celebrazioni suggerisce l’attenzione ai valori comuni, soprattutto fondati nella Bibbia, che ebrei e cristiani condividono.

Poiché si tratta di muovere i primi passi di una nuova esperienza, a nome del Segretariato mi premuro sottolineare:

Lo spirito della "Giornata" è:
l'approfondimento del dialogo religioso ebraico-cristiano attraverso una maggiore conoscenza reciproca;
il superamento dei pregiudizi;
la riscoperta dei comuni valori biblici;
iniziative comuni per la "giustizia, la pace e la salvaguardia del creato";
e, dove possibile, scambi di visite in forme diverse.

L'opportunità di rendere nota l'iniziativa ed il suo spirito nelle diverse comunità parrocchiali, religiose ed associative della diocesi. L'utilità di coinvolgere nella preparazione il delegato diocesano e la Commissione per l'ecumenismo e il dialogo.

Un eventuale rapporto con comunità ebraiche, in analogia con il rapporto che, anche nella preparazione di questa iniziativa, il Segretariato per l'ecumenismo e il dialogo della CEI ha tenuto con le espressioni dell'ebraismo in Italia.

L' attenzione nel precisare come l'iniziativa risponda solo alle esigenze di un dialogo religioso, con esclusione quindi di qualunque riferimento politico; nello Spirito cioè dei documenti conciliari e dei documenti precedenti della CEI.

Con fraterno augurio di buon lavoro, con gratitudine per l'attenzione in unione di preghiera.

+ Alberto Ablondi Vescovo di Livorno
- Presidente del Segretariato per l'ecumenismo e il dialogo".

I temi di riflessione proposti di anno in anno, sono stati materia di studio e di conferenze a diversi livelli, contribuendo non poco alla crescita del dialogo ebraico - cristiano.

Resta però da vedere come e quanto il senso genuino di questa giornata straordinaria, con la ricchezza dei suoi contenuti, venga trasmesso ai cattolici che frequentano le catechesi parrocchiali e le assemblee domenicali.

Sarebbe davvero un'occasione perduta per la pastorale diocesana, se la Giornata del 17 gennaio, col suo significato profondo, rimanesse nell'ambito degli "addetti ai lavori", e di pochi altri privilegiati.

Lo sviluppo del dialogo fra i cristiani e i loro “fratelli maggiori” ebrei è affidato soprattutto all'impegno apostolico dei pastori che sentono il dovere pressante di trasmettere a tutti i fedeli il senso e i contenuti di questa giornata speciale voluta e promossa dai nostri vescovi.

Vittoria SCANU


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