Gerusalemme: sulla scia
dell’Accordo fondamentale, interscambio accademico cattolico-israeliano
[Testo
dell'Accordo Fondamentale]
Inaugurato oggi, con i discorsi di benvenuto, il
convegno dal tema “Il diritto ebraico - Il diritto della Chiesa Cattolica - Il
diritto israeliano”. Il giudice della Corte suprema israeliana, Salim Joubran,
fa riferimento alla grande complessità e ricchezza dei rapporti fra il diritto
dello Stato israeliano e gli ordinamenti religiosi, mentre il Custode di Terra
Santa cita il Papa: “Ragione, terreno di confronto fra la Chiesa e la civiltà
umana”.
Si sono aperti questa mattina a
Gerusalemme con i discorsi di benvenuto dei relatori i lavori del convegno dal
tema “Il diritto ebraico - Il diritto della Chiesa Cattolica - Il diritto
israeliano”.
L’incontro è frutto di
un’iniziativa congiunta dell'Università Pontificia della Santa Croce
(Roma), dell'Università Cattolica Pazmany Peter di Budapest, della Libera
Università Maria Assunta (Roma), e della Facoltà di Diritto dell'Università
Ebraica di Gerusalemme, con l'apporto della Pontificia Università "Antonianum"
(Roma), rappresentata da uno dei tre membri del comitato organizzativo, che è
pure un relatore al convegno.
In preparazione da anni (cinque
o sei), il convegno è il frutto concreto dell'iniziativa del prof. mons.
Joaquin Llobell della Pontificia Università della Santa Croce, coadiuvato dal
padre David-Maria A. Jaeger, ofm, della facoltà di diritto canonico
dell'"Antonianum" di Roma. All'inizio si pensava a tenerlo in
collaborazione con l'università privata israeliana, l' "Interdisciplinary
Centre" di Hertzliya, che però ha preferito in seguito rinunciarvi,
cosicché è stata invitata la prestigiosa facoltà di diritto dell'Università
Ebraica.
Alla sessione inaugurale ha
portato la sua benedizione il rappresentante pontificio, mons. Antonio Franco.
Dopo di lui, ha parlato il giudice della Corte Suprema di Israele, Salim
Joubran (il primo cristiano mai nominato alla Corte, che ha le competenze
amministrative e giudiziaria del Consiglio di Stato e della Cassazione
italiana).
Nel suo discorso inaugurale,
breve ma denso di contenuti, il giudice ha fatto riferimento alla grande
complessità e ricchezza dei rapporti fra il diritto dello Stato israeliano e
gli ordinamenti religiosi, ebraico ma anche canonico, sottolineando che la
determinazione ultima del rapporto desiderabile nel suo insieme apparterrebbe
al legislatore, e che i giudici non hanno che il compito delicato ed attento
di interpretare lo stato della questione secondo la volontà del legislatore
nel momento determinato.
Un secondo discorso inaugurale
è stato pronunciato dal Custode di Terra Santa, il p. Pierbattista Pizzaballa.
Egli, dando un benvenuto specifico ai pellegrini cristiani fra i partecipanti
- ricordando come questo sia compito particolare del custode francescano - si
è poi soffermato sui rapporti specifici che l’ordinamento ecclesiale possa
avere con l’ordinamento dello Stato, da una parte, e con quello religioso,
ebraico, dall’altra.
“Con il diritto religioso
ebraico – ha detto – il diritto della Chiesa condivide il riferimento
determinante alla divina rivelazione contenuta nel Primo Testamento, la Bibbia
ebraica. Con l’ordinamento dello Stato, il diritto canonico condivide
soprattutto il riferimento determinato alla ragione, arbitro della giustizia
della legge”.
Nel suo erudito discorso, il
padre custode ha citato sia S. Tommaso d’Aquino – che definisce la legge ordinatio
rationis, “una regola ragionevole” – sia il recente discorso di
Benedetto XVI, in cui il Papa ha ribadito che la ragione è "un terreno
di confronto fra la Chiesa e la civiltà umana”.
Un saluto particolare ha poi
dato ai convegnisti il professore Don Luis Navarro (della Pontificia Università
S. Croce) a nome dell’ideatore dell’intero Convegno, mons. Joacquin
Llobell, che si trova, malato, in Spagna. Tutti i partecipanti gli hanno
assicurato auguri di pronta guarigione.
Finiti i discorsi inaugurali,
sono iniziati i lavori del convegno in senso vero e proprio, che continuerà
anche domani.
Questa prima giornata si svolge
al Pontificio Istituto Notre Dame a Gerusalemme, mentre domani i lavori si
spostano nella sede dell’Università ebraica.
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