La
Chiesa condanna l'antisemitismo e ogni forma di razzismo
perché in contrasto con i principi del cristianesimo
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Il
Santo Padre - nella mattina di giovedì 23 marzo 2000 - ha compiuto una
visita di cortesia ai due Rabbini Capi di Israele, Meir Lau e Mordechai
Bakshi-Doron, presso la Sede del Gran Rabbinato, a Gerusalemme. |
Queste le parole del Santo Padre nella traduzione italiana:
Molto
Reverendi Rabbini Capi,
è con grande rispetto che vi faccio visita qui oggi e vi ringrazio per avermi
ricevuto a Hechal Shlomo. Questo incontro ha un significato veramente
unico, che - spero e prego - condurrà a maggiori contatti fra Cristiani ed
Ebrei, volti a raggiungere una comprensione sempre più
profonda del rapporto storico e teologico fra le nostre rispettive eredità
religiose.
Personalmente, ho sempre desiderato essere annoverato fra coloro che, da
entrambe le parti, operano per superare i pregiudizi e per garantire un
riconoscimento sempre più ampio e pieno del patrimonio spirituale condiviso
dagli Ebrei e dai Cristiani. Ripeto ciò che ho detto in occasione della mia
visita alla Comunità ebraica di Roma, ossia che noi Cristiani
riconosciamo che l'eredità religiosa ebraica è intrinseca alla nostra fede:
"Siete i nostri fratelli maggiori". Speriamo che il popolo ebraico riconosca che la
Chiesa condanna totalmente l'antisemitismo e ogni forma di razzismo perché in
radicale contrasto con i principi del cristianesimo. Dobbiamo cooperare per edificare
un futuro nel quale non vi sia più antigiudaismo fra i Cristiani e
anticristianesimo fra gli ebrei.
Abbiamo molto in comune. Insieme possiamo fare molto per la pace, per la
giustizia e per un mondo più fraterno e umano. Che il Signore del cielo e
della terra ci conduca a un'era nuova e feconda di rispetto reciproco e di
cooperazione, a beneficio di tutti! Grazie.
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[©L'Osservatore
Romano - 24 Marzo 2000]