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Questo è il comunicato di Amos Luzzatto, Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per la morte di Giovanni Paolo II, 264-esimo Vescovo di Roma e Pontefice Massimo.

Apprendiamo con rammarico che Giovanni Paolo II, 264-esimo Vescovo di Roma e Pontefice Massimo è deceduto.

Il Suo papato lascia ovunque tracce profonde, non solo per la rara lunghezza del Suo sacerdozio, ma per il Suo eccezionale impegno per la pace e per i diritti degli individui e delle genti.

Karol Wojtyla ha dato un deciso impulso al riavvicinamento e al dialogo con il mondo ebraico, cominciato con l'umanità e il coraggio di Papa Roncalli e del Concilio Vaticano II e continuato con tre gesti di alto valore simbolico di Giovanni Paolo II: la prima visita di un Papa in una sinagoga, lo scambio di rappresentanze diplomatiche con lo Stato di Israele, la preghiera al Muro occidentale a Gerusalemme.

Oggi ci sentiamo tutti un po' orfani ma ci sentiamo più vicini, ebrei e cattolici, di quanto non fossimo due o tre generazioni fa. Confidiamo che la strada che abbiamo iniziato assieme possa essere proseguita da chi avrà il non facile compito di riprendere nelle sue mani il testimone. Il mondo ha un grande bisogno di pace e di relazioni fraterne fra i popoli. I nostri figli desiderano crescere, moralmente e materialmente, specchiandosi gli uni negli occhi degli altri, trovandovi amore, rispetto e sostegno reciproco. Per questo faremo tutti la nostra parte.

Pace a Te, Pontefice di pace.
Barukh Dayan ha-emet.
Benedetto il Giudice di Verità.

   
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