Questo libro prende
le mosse da una miriade di incontri concreti, da un vissuto di
sguardi, parole, danze, voci che ormai da anni dicono
insistentemente l’urgenza della giustizia, del rispetto, del
dialogo, in un mondo intriso piuttosto di violenza, di
conflittualità non gestite, di chiusure fondamentaliste. È una
sommessa e amorevole "scuola" di relazioni profonde,
amichevoli, consapevoli con ogni uomo e donna di buona volontà,
qualunque sia la sua cultura, la sua religione, la sua condizione
nel mondo. L'auspicio è che le riflessioni di Manuela Sadun Paggi
aiutino i lettori a compiere la loro personale "teshuvà"
nella direzione di un impegno più diretto verso relazioni profonde,
amichevoli, consapevoli tra le donne e gli uomini "di buona
volontà": in particolare tra gli ebrei e i cristiani delle
diverse confessioni. Che favoriscano, da lontano, il processo di
pace mondiale, e in particolare quello, oggi così compromesso, nel
conflitto israelo-palestinese.
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