VERITÀ LIBERTÀ VIOLENZA “Poiché l’istinto del cuore dell’uomo è incline al male fino dall’infanzia” (Genesi 8,21)
XXIV INCONTRO NAZIONALE CAMALDOLI 4 - 8 Dicembre 2003
L’interesse dei monaci camaldolesi per l’ecumenismo è stato frutto delle sollecitazioni del Concilio Vaticano II. Le linee perseguite da Camaldoli corrispondono a quelle già indicate dal papa Paolo VI nella sua Enciclica “Ecclesiam Suam”. Il programma ecumenico, concepito fin dall’immediato dopo-Concilio, comporta un progressivo ampliamento di orizzonti di interesse verso l’esterno della comunità. Un primo ordine di interesse è quello intra-ecclesiale, orientato all’accoglienza dinamica delle diverse sensibilità presenti nella chiesa cattolica post-conciliare. Segue l’apertura al mondo delle chiese e comunità cristiane e l’attenzione tutta particolare all’Israele di oggi. In successione si è sviluppato un dialogo con le cosiddette ‘religioni non cristiane’ o ‘fedi viventi’. La natura dell’interesse ecumenico di Camaldoli è
squisitamente spirituale. I monaci camaldolesi considerano l’apertura
all’ecumenismo e al dialogo parte integrante della loro stessa vocazione
e dunque se ne tiene conto durante il periodo di discernimento dei
candidati alla vita camaldolese. Trattandosi di ecumenismo spirituale non
si da’ molta importanza a iniziative particolari, ma si cerca che in
ogni iniziativa pastorale, condivisa dalla comunità camaldolese, non
manchi mai una squisita sensibilità ai problemi dell’ecumenismo e del
dialogo. È tradizionale per i camaldolesi la collaborazione con il SAE
(Segretariato Attività Ecumeniche). Colloqui ebraico - cristiani L’attenzione alla tradizione viva di Israele è parte integrante dell’ecumenismo camaldolese. La fede di Israele è concepita come fede portante indispensabile dello stesso edificio della chiesa: “Gesù è ebreo e lo è per sempre” e la chiesa è ramo innestato sul tronco originato dalla radice santa dei patriarchi di Israele. La sensibilità verso l’Israele vivo, si è acuita a Camaldoli negli anni post-conciliari sfociando nell’organizzazione annuale dei Colloqui ebraico cristiani a partire dal 1980. La celebrazione dei Colloqui avviene all’inizio del tempo liturgico dell’Avvento perché in quel periodo si condivide meglio l’atteggiamento ‘spirituale’ dell’attesa del giorno del Signore che caratterizza simultaneamente la fede di Israele e della Chiesa. L’atmosfera dei Colloqui ha favorito un’espansione di interessi verso gli ebrei italiani da parte dei cristiani con conseguente nascita e sviluppo di nuove Amicizie ebraico-cristiane <http://www.camaldoli.it/web_it/ecumene/it_ecu03.htm> in diverse città italiane. Nel bollettino dell’Amicizia ebraico-cristiana di
Firenze, voluta da Giorgio La Pira e Jules Isaac fin dal 1948, è
possibile seguire le attività dei gruppi di ebrei e cristiani che
lavorano in Italia alla costruzione di rapporti di amicizia e di stima
reciproca nello spirito del documento conciliare , n.4.
XXIV Incontro Nazionale
Monastero di Camaldoli (Arezzo), 4 - 8 dicembre 2003 Il Colloquio è sotto il Patrocinio del Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma con i diritti connessi come da art. 2, comma 7 della direttiva 305 del Ministero della Pubblica Istruzione. LITURGIA MONASTICA: mattino ore 7.30 / sera ore 18.30
Si garantisce un accurato servizio Kasher
PRENOTAZIONE PRESSO LA FORESTERIA DEL MONASTERO Relatori Prof.
Innocenzo Gargano OSBcam; Prof. Lea Sestieri; Lilli Spizzichino; Dott.
Amos Luzzatto; Dott. Yohav Dattilo; Pastore Paolo Naso; Manuela Paggi
Sadun; Serena di Nepi; Prof. Rosanna Virgili; Prof. Adnane Mokrani; Prof.
Giacometta Limentani; Prof. Dominique Ponau; Prof. Ottavio di Grazia; Rav
Alberto Sermoneta; Prof. Johannes Beutler SJ, Sandro Rotili OSBcam; Rav
Cesare Moscati; Frida di Segni Russi; Dott. Bruno Segre; Maria Ludovica
Chiambretto; Annalisa Pignalosa; Bruna Isidori. Attività Culturali Mostra d’arte contemporanea
ebraico-cristiana “L’origine tesa” del maestro Bonaldi Giovanni
Quest’anno gli organizzatori del Colloquio Ebraico-Cristiano di Camaldoli, propongono ai partecipanti una mostra d’arte contemporanea del pittore Bonaldi Giovanni, da alcuni anni impegnato nel dialogo interreligioso attraverso l’espressione artistica. Presso il Monastero di Camaldoli verrà allestita la mostra già presentata al Museo della Stampa Ebraica di Soncino (Cremona) nel mese di settembre 2003 in occasione della IV Giornata Europea della Cultura Ebraica. Il lavoro di questo artista percorre un’intima ricerca che si propone di riscoprire la relazione fra D-o, l’uomo e il cosmo. In un viaggio iniziatico a ritroso verso le origini dell’uomo e del cosmo, l’autore crea la figura dolce e allo stesso tempo potentemente drammatica, del “bambino cosmico. “Bereshìt barà Elohim”, “Al principio D-o ha creato”: la Bibbia ha inizio proprio con la creazione del mondo che Dio ha plasmato per mezzo della Parola e del Soffio della sua bocca. In particolare nella creazione dell’uomo, secondo la tradizione della mistica ebraica, D-o si serve anche di lettere e numeri che poco alla volta diventano una musica. Ecco perché Bonaldi pone ai piedi delle sue piccole creature un articolato universo simbolico: le lettere ebraiche, carte manoscritte coi versetti dei salmi, la Bibbia, l’uovo come custode della cellula vitale, un rotolo musicale o anche una corda musicale che vibra segnalando segrete corrispondenze armoniche tra la terra e il cielo. La sottile inquietudine che s’insinua nelle opere dell’artista sembra essere un invito a compiere un cammino sulla via del ritorno a quell’origine primordiale perennemente tesa, nel suo guscio infantile, tra l’ombra e la luce, il dolore e la serenità, il peccato e la redenzione, il male e il bene. Accompagnerà questo evento un catalogo, edito dalla casa editrice d’arte milanese Skira, curato da mons. PierAngelo Sequeri e dalla dott.ssa Nadine Shenkar. Oltre alle opere dell’artista bergamasco e ai testi critici dei curatori, il catalogo raccoglie diversi interventi di esponenti del mondo della cultura, dell’ebraismo e del cattolicesimo. | home | | inizio pagina | |