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A pagina 1 di Informazione
Corretta del 9 luglio 2005, la redazione firma un articolo dal
titolo «Come imparano la storia gli studenti italiani».
Riportiamo la lettera che Livia
Noris, segretaria dell'associazione Italia-Israele di Bergamo,
ha inviato all'editore Giunti che ha pubblicato il testo di
Renzo Zanoni "Educare alla pace". È inutile chiederci
come nascono ignoranza e pregiudizi se i libri di testo sono
come quello di Zanoni.Come si vede dalle frasi riportate.
Riteniamo utile fornire una
documentazione più aderente alla realtà, pubblicando anche
'21 domande e 21 risposte per conoscere
la questione israelo-palestinese' di Luciano Tas
[La
Redazione LnR]
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Siamo
lieti di pubblicare questa confortevole notizia:
A pagina 1 di Informazione Corretta
del 2005-07-18, la redazione firma un articolo dal titolo «Ritirato
dal commercio libro basato su calunnie anti-israeliane»
Una buona notizia: il testo di Renzo
Zanoni "Educare alla pace", pubblicato dall'editore
Giunti, fonte di disinformazione sul conflitto israelo palestinese
(vedi: "Come imparano la storia gli studenti italiani":
lettera pubblicata di seguito) è stato ritirato dal commercio.
Ecco la lettera:
Bergamo 9 luglio 2005
Vi scrivo in relazione al testo di Renzo Zanoni "Educare alla
pace. Religioni usi e costumi degli abitanti del mondo" che in
sovracopertina risulta edito dalla Giunti Junior ( anche se poi in
copertina la casa editrice risulta la Demetra e il sottotitolo si fa
più preoccupante: "usi costumi e razze degli abitanti del
mondo")
Nel capitolo sulla questione mediorientale leggo le testuali parole:
“Lo stato di Israele viene creato il 14 maggio ’48 , da quel
momento cerca di estendere il suo territorio attraverso una serie di
guerre mosse ai paesi limitrofi Egitto, Libano, Siria , Giordania. I
palestinesi nei territori occupati di Israele vengono deportati in
campi di concentramento. Lotte sanguinose oppongono i palestinesi ( di
religione mussulmana) da sempre residenti su quella terra di nuovi
immigrati ebrei ( ebraismo)".
In realtà Israele non attaccò, ma fu attaccato dagli eserciti di
questi stati poche ora dopo la sua nascita (sancita da una risoluzione
ONU che tentava di risolvere il confronto fra arabi ed ebrei). Ed
anche la maggior parte delle altre guerre che ha combattuto sono state
guerre di difesa dalle minacce e dagli attacchi dei paesi confinanti e
non attacchi mossi da Israele.
Certamente uno può essere poco informato dei fatti, ma non è che ci
voglia molto tempo dare un’occhiata ai libri di storia prima di
scrivere fandonie ai bambini.
Ora veniamo alla “chicca” dei campi di concentramento .
Questa è una falsità che ha il sapore della malafede: a parte che
molti arabi residenti nei territori conquistati da Israele nella
guerra del ’48 e facenti ora parte del territorio israeliano sono
cittadini di Israele e non vivono in campi di concentramento, ma fra
loro ci sono medici, giornalisti, deputati, avvocati e professori
della società israeliana di cui fanno parte.
Ci sono poi quelli che risiedono nelle città, come Betlemme e
Ramallah, dei cosiddetti territori occupati e sono, appunto, residenti
in città e villaggi… se poi ci si riferisce ai profughi delle
guerre ( triste corollario di ogni conflitto), certamente da decenni
fanno una vita miserabile nei campi profughi gestiti dall’ONU, ma
spero che l’autore conosca la differenza fra campo di concentramento
e campo profughi!
Infine l’autore dimentica che fra i palestinesi arabi c'è una
minoranza cristiana, dimentica che anche gli ebrei hanno abitato
quella regione da sempre e che purtroppo la lotta non ha fatto
distinzioni fra vecchi e nuovi ebrei, come testimonia il pogrom di
Hebron nel 1929 ai danni di una comunità che viveva lì da millenni.
Insomma l’autore ignora troppe cose, ne travisa molte altre e ciò
è molto grave in un testo destinato ai bambini e che vorrebbe (il
condizionale è d’obbligo) educare alla pace.
Ma davvero si vuole educare alla pace con le falsità e l’ignoranza?
Gradirei una vostra risposta a questo mio preoccupato interrogativo.
cordiali saluti
il segretario della associazione culturale Italia.Israele di Bergamo
Livia Noris
Per chi volesse inviare una
protesta, ecco l'indirizzo:
Gruppo Editoriale Giunti
Via Bolognese 165
50139 Firenze
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