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"La Shoah deve rappresentare un monito per tutta l'umanità contro l'odio razziale, etnico e religioso che ancora insanguina molte parti del mondo e, purtroppo, talora riaffiora anche nelle società più evolute"; mentre i "luoghi della memoria devono diventare mete didattiche di tutte le scuole italiane per mantenere viva la coscienza di quel dramma". Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in un messaggio inviato al presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Amos Luzzatto, e letto oggi dallo stesso Luzzatto davanti a due studentesche romane, al liceo Kant della capitale. Un incontro voluto per la "Giornata della memoria", che si sta celebrando in moltissime città italiane, in Germania, in Svezia e, per la prima volta, in Gran Bretagna (in Francia, invece, è stata scelta una data diversa, il 16 luglio, per ricordare la retata di ebrei a Parigi del 1942). Nel testo il capo dello Stato ricorda che "la memoria è un dovere verso un popolo che è stato vittima di un lucido disegno di sterminio ed è anche un dovere verso le giovani generazioni, alle quali si deve trasmettere la consapevolezza e la conoscenza del passato". Poco dopo, sempre al liceo Kant, è intervenuto, di persona, anche il presidente della Camera, Luciano Violante, sottolineando le responsabilità di alcuni nostri concittadini, all'epoca delle deportazioni: "Molte persone di religione ebraica che sono stati salvate nei conventi grazie ad altri cittadini italiani. Ma ci sono stati anche alcuni che hanno approfittato delle leggi razziali fasciste, comprando per pochi soldi grandi proprietà, o prendendo senza meriti le cattedre all'università di illustri professori ebrei cacciati". Questo sul fronte istituzionale. Ma la Giornata della memoria è stata anche l'occasione per
ricordare le cifre italiane dello sterminio: gli ebrei deportati dall'Italia furono
6.764, 5.916 non sopravvissero ai campi di concentramento, Auschwitz soprattutto,
dove furono rinchiusi 5.951 italiani. | indietro | | Home | | inizio pagina |