Il funerale avrà luogo nella cappella del monastero benedettino di Santa
Maria della Resurrezione di Abu Gosh, comunità della quale padre Gourion
era stato abate fino al momento della nomina vescovile, il 14 agosto
2003.
Monsignor Jean-Baptiste Gourion,
nato il 24 ottobre 1934 ad Orano, Algeria, si trasferì a Parigi per studiare
Scienze Naturali e Medicina. Fu lì che chiese il battesimo nella Chiesa
cattolica, ricevendolo il 5 aprile 1958 nell’Abbazia di Bec-Hellouin, in
Francia.
Entrò nell’Abbazia di Bec-Hellouin il 30 luglio 1961, facendo la professione
solenne il 12 dicembre 1965. Dopo gli studi di Filosofia e Teologia realizzati
nell’Abbazia, fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1967.
Insieme ad altri due monaci dell’Abbazia di Bec-Hellouin fu inviato ad Abu
Gosh (Israele) il 9 marzo 1976 per fondare un monastero del quale venne nominato
superiore.
Dal 1990 era vicario episcopale e presidente dell’Opera di San Giacomo, che
assiste la comunità cattolica di espressione ebraica.
Era stato nominato da Giovanni Paolo II nel
2003 vescovo ausiliare di Gerusalemme per «la cura pastorale dei fedeli
cattolici di espressione ebraica» che vivono in Terra Santa. Un gesto che aveva dato visibilità a
questa piccolissima realtà di qualche migliaio di fedeli che rimanda alle
antiche comunità giudeo-cristiane.
Nello Stato di Israele ci sono circa 400 cattolici di origine ebraica, ai quali
si uniscono immigrati russi, per la maggior parte non ebrei. La stragrande
maggioranza dei cristiani di Terra Santa è palestinese di origine araba.
Mons. Gourion era conosciuto e rispettato da tutta la Chiesa di Israele
come un monaco ed un prete di grande spiritualità. Il monastero da lui
guidato rimarrà come suo ricordo, un’aggiunta significativa alla Chiesa in
Terra Santa.
La sua morte è non solo una perdita per la sua comunità religiosa – e
occasione di profonda tristezza per i suoi amici ed ammiratori – ma
ripropone la questione della guida pastorale della Chiesa in Israele nella sua
lingua nazionale.
In un certo senso la scelta di mons. Gourion con il titolo e l’autorità
di vescovo ausiliare “con speciali facoltà”, preposto alla cura pastorale
dei cattolici ebreofoni, era sorprendente. In termini di santità di vita e
saggezza spirituale chiaramente non aveva rivali, però come un monaco
contemplativo, che viveva in un monastero rurale, abbia potuto svolgere un
ministero intensamente urbano e altamente mobile sembra destinato a rimanere
un mistero che non verrà mai risolto.
Infatti mons. Gourion non ha avuto modo di lasciare un’impronta bene
definita al compito che gli era stato affidato, data la velocità e la gravità
della sua malattia ora conclusasi con la sua morte. Egli ha lasciato al suo
successore un alto standard di santità di vita, ma i profili ed i contenuti
del suo ufficio devono ancora essere definiti nella pratica.
Possa riposare in pace.