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Oltraggiata l'urna di Auschwitz,
nel tempio civico di
Busto Arsizio
L'associazione
Italia Israele - Varese Alto Milanese, cui si associa Le nostre
Radici, esprime amarezza per il nuovo oltraggio compiuto
sull'urna di Auschwitz, nel tempio civico di Busto Arsizio.
Proprio nel giorno di Rosh Hashana, il capodanno ebraico che
celebra la creazione e la speranza, ci è arrivata un'altra
triste conferma di come i pregiudizi siano ben lontani dallo
scomparire.
Con quell'adesivo che riporta anche a un sito con ampie parti
antisemite, emerge la drammatica verità: ancora oggi accade che
il nome dell'ebreo Gesù venga usato con significato distorto,
in un atto di spregio verso il suo popolo e verso le vittime
della ferocia nazista. Vittime innocenti, senza colpa. Il
linguaggio di odio è utilizzato anche nei confronti di chi
crede nei valori della pace e della democrazia. Non risparmiando
persino papa Giovanni Paolo II per i suoi gesti di dialogo e di
apertura, compreso il viaggio in Israele che portò tante
speranze.
Il tempio civico e quell'urna sono cari a tutti coloro che
credono nell'importanza della Memoria e nell'impegno sociale
affinché l'odio e gli orrori della storia non si ripetano. Come
associazione esprimiamo inoltre preoccupazione per l'esistenza
di siti su Internet inneggianti all'antisemitismo e
all'intolleranza. Non siamo in un periodo facile e i ripetuti
allarmi lanciati dal centro Wiesenthal, anche riguardanti
l'Europa e l'Italia, lo confermano ulteriormente: il passaggio
dagli slogan alle violenze è breve. Le forze dell'ordine
vigilano e siamo grati per l'attenzione costantemente posta al
problema. Ma dal mondo politico e sociale serve un lavoro
educativo, che vada alle radici di simili atteggiamenti. In
questo contesto chiediamo un impegno da parte di tutte le forze,
politiche e sociali appunto, perché si vigili su simili
fenomeni e si lavori seriamente per costruire il dialogo e il
rispetto degli altri.
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