|
La
violenza non fermerà il
cammino
verso una convivenza giusta
"Nessuno può rimanere
insensibile all'ingiustizia di cui il popolo palestinese è vittima
da più di cinquant'anni. Nessuno può contestare il diritto del
popolo israeliano a vivere nella sicurezza. Ma nessuno può nemmeno
dimenticare le vittime innocenti che, da una parte e dall'altra,
cadono ogni giorno sotto i colpi e gli spari.
Le armi e gli
attentati cruenti non saranno mai strumenti adeguati per far
giungere messaggi politici agli interlocutori. Neanche però la
logica della ritorsione è adatta per preparare le vie della
pace...
Soltanto il rispetto dell'altro e delle sue legittime
aspirazioni, l'applicazione del diritto internazionale,
l'evacuazione dei territori occupati e uno statuto
internazionalmente garantito per le parti più sacre di Gerusalemme,
sono in grado di avviare un processo di pacificazione in questa
parte del mondo, spezzando la catena infernale dell'odio e della
vendetta...
Gli israeliani e i palestinesi, gli uni contro
gli altri, non vinceranno la guerra.
Gli uni insieme con gli
altri, possono vincere la pace".
Papa Giovanni Paolo II
- 10 gennaio 2002 Discorso al Corpo diplomatico
accreditato presso la Santa Sede per la prosecuzione del confronto
sulla materia del contendere._ |
|