Due camion bomba colpiscono mentre i fedeli sono riuniti per la preghiera del sabato. Sono almeno 20 i morti e 257 i feriti. La rivendicazione di un gruppo islamico. Israele: "Lottiamo contro le forze del male".

Dal Papa ai maggiori leader mondiali indignazione e rabbia per la strage in Turchia. Frattini: "Il terrorismo ha cambiato strategia". Prodi va alla sinagoga di Milano. Berlusconi telefona a Luzzatto.

 

ISTANBUL - Almeno 20 persone sono morte stamattina in diversi attentati compiuti contro due sinagoghe di Istanbul. Due camion-bomba, con ogni probabilità guidati da kamikaze, hanno colpito il più grande luogo di culto degli ebrei della città, la Nevé Shalom, nel quartiere Beyoglu, e la sinagoga Shishli, a circa 5 chilometri di distanza, dove era in corso il rito ebraico del sabato. Le esplosioni si sono susseguite a distanza di pochi minuti. 

Almeno 257 persone sono rimaste ferite, 11 versano in gravi condizioni. La facciata della Nevé Shalom è completamente crollata mentre l'altro luogo di culto è stato seriamente danneggiato. "È come una zona di guerra" ha raccontato un testimone.

L'attacco è stato rivendicato da un gruppo islamico chiamato Great Eastern Islamic Raiders. Ma le autorità turche sono convinte che dietro l’attacco ci sia la mano di al-Qaeda. Il ministro dell’Interno, Abdulkadir Aksu, ha affermato di non ritenere attendibile la rivendicazione: "È molto difficile - ha detto - che un'organizzazione turca abbia potuto compiere attacchi di tale entità". Nei due diversi attentati è stata usata la stessa miscela esplosiva. Ankara, dunque, accredita la pista internazionale. Anche per il ministro degli Esteri, Abdullah Gul, "è chiaro che questa è un'azione terroristica con legami internazionali. Questi attacchi non avranno effetti sulla nostra politica. Continueremo la nostra lotta contro il terrore con forte determinazione". Gul è convinto che si tratti di kamikaze: "E' la prima volta che vediamo questo tipo di esplosioni. Riteniamo che siano state causate da attentatori suicidi".

Il ministro degli esteri israeliano, Silvan Shalom, ha dichiarato che questi attacchi "provano che nessun paese è immune dal terrorismo ed è per questo motivo che tutti gli Stati devono combattere contro le forze del male".

La Nevé Shalom era già stata teatro di un attacco nel 1986 quando un palestinese armato ha ucciso 22 ebrei durante il rito del sabato.


Dal Papa ai maggiori leader mondiali sdegno per la strage in Turchia.          torna su

ROMA - Costernazione, sdegno, rabbia, voglia di reagire. Sono queste le reazioni unanimi da tutto il mondo. Il Papa, in un telegramma indirizzato alle autorità e alla popolazione turche, ha lanciato un appello "agli uomini e alle donne del mondo intero a mobilitarsi in favore della pace e contro il terrorismo.

Il presidente francese, Jacques Chirac, ha espresso le sue condoglianze alla Turchia: "Atti di tale barbarie non possono provocare altro che collera e indignazione, e rafforzare la determinazione delle nazioni democratiche a combattere insieme l'antisemitismo e qualsiasi forma di intolleranza, oltre che a lottare contro il terrorismo". 
Neppure un mese fa Chirac era stato accusato da Israele di antisemitismo per aver bloccato, in un primo momento, una risoluzione della Ue di condanna delle frasi contro gli ebrei pronunciate dall'allora premier malese.

Molto scosso il presidente della Commissione Ue, Romano Prodi, che si è immediatamente recato alla sinagoga di Milano per esprimere le sue condoglianze al Rabbino capo, Giuseppe Laras, a nome di tutta la Ue: "Non c'è Europa senza tolleranza - ha detto -, questi episodi sono incompatibili con la nostra stessa natura di europei. Vi porto il cordoglio di tutta Europa". Condanna anche dal ministero degli Esteri russo che parla di "atti di terrorismo”.

Tantissime reazioni anche in Italia. Per il ministro degli Esteri, Franco Frattini, "il terrorismo ha cambiato la sua strategia: colpisce tutti i simboli di pacificazione e democrazia nel mondo. È un terrorismo che non fa più distinzioni: colpisce i nostri ragazzi in Iraq, colpisce un paese islamico come l'Arabia Saudita, un paese come il Marocco, la Turchia, paese laico con tradizioni islamiche". Il ministro ha sottolineato che oggi la Turchia ha pagato la sua politica di impegno per adeguarsi ai parametri europei.

Il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha telefonato al presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane per portagli le condoglianze degli italiani ed esprimergli la sua preoccupazione per questa escalation di violenza. Il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, ha annunciato di aver potenziato la protezione dei luoghi di culto e di altri obiettivi sensibili nel nostro paese.

Israele si è offerta di prestare assistenza alle autorità turche. Un'unità di crisi è stata messa in azione e alcuni rappresentanti diplomatici israeliani hanno raggiunto il luogo dell'attentato.

Gli Usa hanno invitato tutti i cittadini americani ad evitare Istanbul.

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[Fonte. Il Nuovo 15 novembre 2003]


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