Alcuni dei luoghi tra i più suggestivi di
Bologna, Piazza Santo Stefano e il cortile dell’Archiginnasio, faranno
da cornice a "tutto il latte e il miele", festival di poesia
israeliana organizzato dal Museo Ebraico di Bologna - allo scopo di
presentare e far conoscere al grande pubblico i poeti più rappresentativi
del panorama letterario israeliano e le loro opere in ebraico.
Appuntamento di martedì 12 luglio.
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Serate del
Museo Ebraico di Bologna
da martedì 5 a martedì 26 luglio
Col patrocinio di Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna,
Ambasciata di Israele
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"TUTTO
IL LATTE E IL MIELE"
festival di poesia israeliana
martedì 12 luglio 2005
LA POESIA FEMMINILE
Piazza Santo Stefano, ore 21.30
a cura di
Franco Bonilauri, direttore del Museo Ebraico di Bologna
Vincenza Maugeri, curatore scientifico del Museo Ebraico di Bologna
in collaborazione con
Gabriella Steindler Moscati, Professore ordinario di Lingua e
Letteratura Ebraica,
Università "L’Orientale" di Napoli, per la scelta dei testi e
le traduzioni
organizzazione generale e ufficio stampa
Monica Carpino, Museo Ebraico di Bologna
Piera Degli Esposti legge le poetesse Rachel, Lea Goldberg, Zelda, Yona
Wallach, Amira Hess, Dalia Ravikovitch, Elisheva, Esther Raab, Yochevet
Bat-Miriam, Leah Aini
introduce: Gabriella Steindler Moscati, Professore ordinario di Lingua e
Letteratura Ebraica, Università "L’Orientale" di Napoli
accompagnamento musicale: Gabriele Coen, sax soprano, clarinetto
Ingresso gratuito
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PROGRAMMA COMPLETO
martedì 5 luglio
Cortile dell’Archiginnasio, ore 21.30
Tra Gerusalemme e Tel Aviv
Ottavia Piccolo legge i poeti Chaim Guri, Dan Pagis, Yehuda Amichai, Natan
Zach, Meir Wieseltier
introduce: Alberto Bertoni, Università di Bologna
accompagnamento musicale: Gabriele Coen, sax soprano, clarinetto
martedì 12 luglio
Piazza Santo Stefano, ore 21.30
La poesia femminile
Piera Degli Esposti legge le poetesse Rachel, Lea Goldberg, Zelda, Yona
Wallach, Amira Hess, Dalia Ravikovitch, Elisheva, Esther Raab, Yochevet
Bat-Miriam, Leah Aini
introduce: Gabriella Steindler Moscati, Università “L’Orientale” di
Napoli
accompagnamento musicale: Gabriele Coen, sax soprano, clarinetto
sabato 16 luglio
Cortile dell’Archiginnasio, ore 21.30
Concerto di musica jazz col quartetto Gabriele Coen Atlante Sonoro
Gabriele Coen, sax soprano e clarinetto
Pietro Lussu, pianoforte
Marco Loddo, contrabbasso
Luca Caponi, batteria e percussioni etniche
martedì 19 luglio
Piazza Santo Stefano, ore 21.30
Di generazione in generazione
Arnoldo Foà legge i poeti Abraham Shlonsky, Natan Alterman, Rachel, Uri
Zvi Grinberg, Amira Hess, Israel Bar Kohav e Gabriela Avigur-Rotem
introduce: Ida Zatelli, Università di Firenze
accompagnamento musicale: Gabriele Coen, sax soprano, clarinetto
martedì 26 luglio
Piazza Santo Stefano, ore 21.30
La poesia d’amore
Ugo Pagliai legge i poeti Rachel, Lea Goldberg, Yehuda Amichai, Natan Zach,
Meir Wieseltier
introduce: Alberto Bertoni, Università di Bologna
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito
Per la prima volta in Italia, grandissimi attori – Piera Degli Esposti,
Arnoldo Foà, Ugo Pagliai, Ottavia Piccolo – danno voce ai versi di
poeti israeliani sullo sfondo delle note jazz del musicista e compositore
di fama internazionale Gabriele Coen, che accompagnerà tre degli
appuntamenti con improvvisazioni e momenti musicali di altissimo livello.
Alcuni dei luoghi tra i più suggestivi di Bologna, Piazza Santo Stefano e
il cortile dell’Archiginnasio, faranno da cornice a "tutto il latte
e il miele", festival di poesia israeliana organizzato dal Museo
Ebraico di Bologna - allo scopo di presentare e far conoscere al grande
pubblico i poeti più rappresentativi del panorama letterario israeliano e
le loro opere in ebraico - nell’ambito degli eventi estivi del Comune di
Bologna bè bolognaestate05, una manifestazione curata e organizzata dal
Settore Cultura e Rapporti con l’Università del Comune di Bologna, con
il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
La serata di martedì 12 luglio 2005 avrà come protagonista Piera Degli
Esposti, che sulle note del clarinettista e sassofonista Gabriele Coen
eseguirà letture di poesie israeliane sul tema la poesia femminile.
Apparirà bizzarro, ma anche in Israele l’incidenza dell’esperimento
collettivista del kibbutz e il servizio militare non hanno assolutamente
accelerato il processo di integrazione femminile. Persino in questi
contesti vigeva la tradizionale divisione che relegava la donna ai ruoli
consueti. Dunque, non c’è da stupirsi che pure nell’ambito letterario
la partecipazione femminile e soprattutto la sua accettazione sia avvenuta
in epoca recente. Ricollegandoci dunque ad un noto critico letterario
israeliano, Dan Miron, si può affermare che, al di là di sporadici casi
di donne che si sono cimentate nell’arte poetica durante i secoli, la
poesia femminile si sia affacciata e si sia affermata a pieno titolo
solamente intorno agli anni Venti. Una eccezione si deve alla sfera
italiana con Rachel Morpurgo (1790-1881), nativa di Trieste, che
pubblicava i suoi versi nelle più note riviste letterarie ebraiche
dell’epoca.
Sulla scia del movimento nazione e della rinascita della lingua ebraica
come mezzo di comunicazione quotidiano, fanno capolino le "quattro
madri": Rachel Bluvstein, che venne chiamata solo con il nome,
Elisheva, cioè Yelizaveta Ivanovna Zhirkova, nota come "la Ruth del
Volga" poiché si convertì all’ebraismo e immigrò in Terra
d’Israele, Yochevet Bat-Miriam, anch’essa russa ed Esther Raab, nata
nella Terra promessa. La loro cifra poetica si snoda tra due poli di
estrema importanza: l’esaltazione del paesaggio della patria ritrovata e
il richiamo costante al passato glorioso del popolo ebraico, testimoniato
nel testo biblico, evocando e celebrandone gli eroi e i personaggi
significativi. Il merito delle "madri fondatrici", in un ambito
dominato dalla figura maschile, consiste nell’introduzione di un
registro poetico tipicamente femminile, prima del tutto ignorato,
sollecitando l’ammirazione dei vati universalmente riconosciuti, quali
Bialik. Esse riprendono le tematiche e le espressioni, che caratterizzano
l’epoca rileggendole secondo la loro sensibilità di donne.
Dopo la costituzione dello Stato d’Israele il percorso della lirica si
presenta come una ingarbugliata matassa nella quale si intrecciano
tradizione e modernità, sacro e profano. In questo panorama si inserisce
una donna Dalia Ravikovitch (1936-) che conferisce quasi un carattere
autobiografico alla sua tematica, mentre la sua sintassi si riallaccia
volutamente al testo biblico. Anche nella corrente letteraria successiva
spicca una donna, Yona Wallach, che accentua nella sua comunicazione
lirica il tono quasi colloquiale mentre immagini che fanno riferimento
alla simbologia sessuale di stampo freudiano fanno intravedere nei suoi
versi, in un gesto di provocazione, nuove soluzione artistiche. Il
notevole numero di poetesse, la cui esuberanza lessicale e quella tematica
si formalizza in una molteplicità di modelli e correnti, riflette in modo
palese la posizione dinamica e vivace della lirica israeliana e conferma
una feconda integrazione del patrimonio propriamente ebraico con le
correnti innovatrici presenti nel panorama del mondo occidentale.
Gabriella Steindler
Moscati è professore di Lingua e letteratura ebraica moderna e
contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli
"L’Orientale". È nata in Israele, si è laureata a Napoli in
Lingue e letterature orientali (sez. Vicino Oriente). Ha studiato in
Israele (Bar-Ilan University, Ramat Gan) e nel 1980 ha vinto una borsa
Fulbright per gli Stati Uniti, seguendo i corsi di sociologia della
letteratura e critica letteraria alla "University of California"
a Berkeley ( California). Ha pubblicato diversi saggi su autori israeliani
in riviste specializzate italiane e estere. Ha curato l’antologia
Racconti da Israele (Oscar Mondatori, 1993) e la traduzione con prefazione
di David Grossman, Il giardino di infanzia di Riki (Oscar Mondatori,
1990). Dirige la collana Judaica romanzi della Guida editori (Napoli) e ha
curato l’edizione e scritto l’introduzione di: Yehudit Hendel, I
villaggi del silenzio (2000) e Nava Semel, Il cappello di vetro (2001).
La stampa è pregata cortesemente di rivolgersi a:
Ufficio stampa Museo Ebraico di Bologna
Monica Carpino
tel. 051.6569003
cell. 328.0731623e.mail: ufficiostampa@museoebraicobo.it
Ufficio stampa di bè bolognaestate05
Pepita Promoters s.n.c
tel. 051.2919805 e.mail: info@pepitapromoters.com
LE AUTRICI
Leah Aini: nata nel 1962 a Tel Aviv, ha pubblicato le sue prime
poesie nel 1986.
Leah Aini scrive sia per adulti sia per bambini, ed è anche critico
letterario e saggista. Insegna scrittura creativa e ha ricevuto diversi
premi internazionali, tra cui il Wertheim Prize (1988), l’Adler Prize
(1988), il Tel Aviv Foundation Award (1994) e due volte il Prime
Minister`s Price (1994 e 2004).
Yochevet Bat Miriam (1901-1979) nata a Keplits ( Russia) e
immigrata in Palestina nel 1928. Sebbene i suoi canti risentano del
Futurismo russo ed emotivamente si ricollegano alla sua terra d’origine
ha avuto un ruolo importante nell’ambito culturale dello Stato
d’Israele. Difatti nel 1972 le è stato conferito il prestigioso premio
Israel per la poesia.
Elisheva (1888-1949): Yelizaveta Ivanovna Zhirkova è nota solo con
il suo nome ebraico. Nata in Russia in una famiglia greco-ortodossa dopo
la conversione all’ebraismo nel ’20 è immigrata in Palestina. Canta
la natura, la sua esperienza spirituale in toni decisamente romantici.
Lea Goldberg: nasce nel 1911 in Lituania. Si trasferisce in
Palestina nel 1935, anno in cui pubblica anche il suo primo libro di
poesie. Della scuola di Shlonsky e Alterman, si caratterizza per una
scrittura più pacata, schietta e melodica. I ricordi dell'infanzia, le
tragedie ebraiche del tempo, le inquietudini sono le tematiche ricorrenti
della sua poesia, in cui non manca mai tuttavia una nota positiva. La vena
romantica, esaltata dalla sensibilità femminile è temperata dalla
raffinatezza culturale e dalla curiosità per le correnti più moderne
della letteratura e della poesia.
Amira Hess: è nata a Bagdad ed è emigrata in Israele nel 1951,
all'età di otto anni. Tra le raccolte di poesia pubblicate si annoverano
E la luna gocciola pazzia (1984), Due cavalli sul raggio di luce (1987) e
Il divoratore di informazione (1993). Le sue tematiche poetiche spaziano
dall'osservazione del vissuto quotidiano, al canto della propria infanzia
e delle radici orientali e familiari, attingendo al linguaggio biblico e
alle fonti spirituali della Qabbala. Nel 1990 riceve il premio israeliano
per la letteratura.
Esther Raab: nata a Petah Tikvah, Palestina, nel 1894 e morta a
Tivon, Israele, nel 1981, è la prima poetessa nata nell’odierno
Israele, e una figura importante della letteratura emergente in ebraico.
La sua poesia, caratterizzata da una voce forte ed idiosincratica, ricorda
quella di Emily Dickinson nella sintassi frammentaria, non ortodossa, e
nelle sue fonti di ispirazione: la Bibbia e la natura spogliata dalle
connotazioni romantiche.
Rachel (Bluwstein): nasce in Russia nel 1890 ed emigra
diciannovenne in terra di Israele nel 1909. Lavora in una colonia agricola
e viene poi inviata a studiare all'estero, dove però si ammala di
tubercolosi. Trascorrerà gli anni restanti della sua vita (muore nel
1931) tra Gerusalemme, Safed e Tel Aviv. è la prima poetessa dello Stato
in fieri. Come altri giovani poeti di quest'epoca esalta con fierezza e
gratitudine la gioia di essere tornata nella terra degli avi per
riportarla a nuova vita grazie alla lotta e alla fatica. Molte poesie sono
autobiografiche, ed esprimono la sua femminilità, il desiderio di
comunione con la natura, la vicinanza della morte.
Dalia Ravikovitch: nata a Ramat Gan nel 1936, dopo la morte del
padre è mandata a vivere in un kibbutz. Si è laureata all'Università
Ebraica di Gerusalemme, ha lavorato come giornalista e insegnante nei
licei. Ha cominciato a pubblicare poesie nel 1955 e ha al suo attivo nove
raccolte di liriche, oltre a racconti e libri per bambini. È anche
traduttrice dall'inglese. Ha ricevuto nel 1987 il premio Bialik e nel 1998
il premio israeliano per la letteratura.
Yona Wallach: nata nel 1949 in un sobborgo di Tel Aviv, ha perso il
padre durante la Guerra di Indipendenza. La sua poesia si caratterizza per
la provocatorietà dello stile e del linguaggio, ispirando molti gruppi
d'avanguardia. Muore nel 1985.
GLI INTERPRETI
Piera Degli Esposti: celebre attrice teatrale, Piera Degli Esposti
è nata a Bologna. Ha recitato con Gigi Proietti e Antonio Calenda per la
compagnia del Teatro Centouno ed è stata prima attrice dello Stabile
dell'Aquila, mentre nel cinema ha esordito nel 1967, interpretando Questi
fantasmi di Renato Castellani e Trio di Gianfranco Minozzi, premiato al
festival di Cannes. Ha recitato per Paolo e Vittorio Taviani in Sotto il
segno dello scorpione (1969), per Nanni Moretti in Sogni d'oro (1981),
mentre Lina Wertmüller l'ha diretta in Scherzo del destino in agguato
dietro l'angolo come un brigante da strada (1983) e poi in Metalmeccanico
e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996). Dopo aver
lavorato per alcune produzioni televisive e radiofoniche, Piera Degli
Esposti, nota anche per le sue ottime regie di opere liriche, ha
interpretato nel 2001 Hotel Dajti di Carmine Fornari e L'ora di religione
di Marco Bellocchio, conquistando un premio David di Donatello come
migliore attrice non protagonista per il ruolo della zia Maria
interpretato al fianco di Sergio Castellitto.
Gabriele Coen: si diploma in sassofono presso il Conservatorio
"Morlacchi" di Perugia e in "Specializzazione professionale
di musica jazz e derivazioni contemporanee", presso l'Associazione
"Siena Jazz".. Partecipa a stage e seminari di Dave Liebman,
Steve Lacy, Ials con Gianni Oddi e Orchestra Romana di Bruno Tommaso. è
tra i fondatori del gruppo "Klezroym" con cui ha inciso quattro
dischi e ha svolto oltre 300 concerti in tutta Italia e anche all'estero,
eseguendo spesso proprie composizioni. Dal 1996 collabora assiduamente con
"I Solisti di Roma" con cui propone un inedito incontro tra
sassofono e quartetto d’archi, eseguendo spesso prime assolute (D.Nicolau,
F. Cifariello Ciardi, M.Coen). Nel 2001 ha dato vita al gruppo
"Gabriele Coen Atlante Sonoro" con cui fonde il linguaggio
jazzistico con la musica etnica, registrando nel 2004 l’album di
esordio, "Duende". Composizioni di sigle televisive (Rai
Educational) e commenti musicali (Geo&Geo, Raitre), numerose
collaborazioni teatrali (Mincer, Celestini, Scaparro, Natoli).
_________________
[Fonte: ICN-news 10 luglio 2005]