PONTIFICIA
COMMISSIONE BIBLICA (1) Cf la presentazione di questa fase dell'itinerario spirituale di Agostino in P. Brown, Augustine of Hippo. A Biography, London 1967, 40-45. (2) A. von Harnack, Marcion, 1920. Ristampa: Darmstadt 1985, p. XII e 217. (3) Il passaggio decisivo nella valurazione dell'esegesi di Origene lo ha compiuto H. de Lubac con il suo libro: Histoire et Esprit. L'intelligence de l'Ecriture d'après Origène (Paris 1950). Successivamente vanno segnalati soprattutto i lavori di H. Crouzel (ad es. Origène 1985). Una buona panoramica dello stato della ricerca offre H.-J. Sieben nella sua introduzione ad Origenes. In Lucam homiliae (Freiburg 1991), 7-53. Una sintesi dei singoli lavori di H. de Lubac sul problema dell'interpretazione della Bibbia offre l'opera edita da J. Voderholzer: H. de Lubac, Typologie Allegorese Geistiger Sinn. Studien zur Geschichte der christlichen Schriftauslegung (Johannes Verlag, Freiburg 1999). (4) Traduzione italiana di Carlo Valentino. (5) Citiamo, ad esempio, angelos, « messaggero » o « angelo », ginōskein, « conoscere » o « avere relazioni con », diathēkē, « testamento » o « patto », « alleanza », nomos, « legislazione » o « rivelazione », ethnē, « nazioni » o « pagani ». (6) Nel vangelo secondo Matteo, ad esempio, si contano 160 citazioni implicite e allusioni; 60 nel vangelo secondo Marco; 192 nel vangelo secondo Luca; 137 nel vangelo secondo Giovanni; 140 negli Atti; 72 nella lettera ai Romani, ecc. (7) 38 citazioni in Matteo; 15 in Marco; 15 in Luca; 14 in Giovanni; 22 negli Atti; 47 in Romani e così via. (8) Rm 10,8; Gal 3,16; Eb 8,8; 10,5. (9) Soggetti sottintesi: la Scrittura (Rm 10,8; cf 10,11), il Signore (Gal 3,16: cf Gn 13,14-15; Eb 8,8: cf 8,8.9), il Cristo (Eb 10,5). (10) Soggetti espressi: « la Scrittura » (Rm 9,17; Gal 4,30), « la Legge » (Rm 3,19; 7,7), « Mosè » (Mc 7,10; At 3,22; Rm 10,19), « Davide » (Mt 22,43; At 2,25; 4,25; Rm 4,6), « il profeta » (Mt 1,22; 2,15), « Isaia » (Mt 3,3; 4,14; ecc.; Gv 1,23; 12,39.41; Rm 10,16.20), « Geremia » (Mt 2,17), « lo Spirito Santo » (At 1,16; Eb 3,7; 10,15), « il Signore » (Eb 8,8.9.10 = Ger 31,31.32.33). (11) Rm 9,15.17; 1 Tm 5,18. (12) Mt 2,5; 4,10; 26,31; ecc. (13) 1 Cor 9,8; Rm 6,19; Gal 3,15. (14) Rm 15,4; cf 1 Cor 10,11. (15) Mc 8,31; cf Mt 16,21; Lc 9,22; 17,25. (16) Mt 1,22; 2,15; 2,23; Mt 4,14; 8,17; 12,17; 13,35; 21,4. (17) Gv 12,38; 13,18; 15,25; 17,12; 19,24.28.36. (18) Mc 14,49; cf Mt 26,56; Gv 19,28. (19) Lc 24,27; cf 24,25.32.45-46. (20) Passione: At 4,25-26; 8,32-35; 13,27-29; risurrezione: 2,25-35; 4,11; 13,32-35; Pentecoste: 2,16-21; apertura missionaria: 13,47; 15,18. (21) Gal 3,6-14.24-25; 4,4-7; Rm 3,9-26; 6,14; 7,5-6. (22) Secondo la concezione rabbinica, la Legge scritta era accompagnata da una Legge complementare, orale. (23) L'origine e l'estensione del canone della Bibbia ebraica saranno trattate più avanti, in I.E., n. 16. (24) Ez 47,1-12 seguito da Gl 2,18.27 e Zc 14,8-11. (25) Eb 1,5-13; 2,6-9; 3,7–4,11; 7,1-28; 10,5-9; 12,5-11.26-29. (26) Troviamo il qal wa-homer in Mt 6,30; 7,11; Gv 7,23; 10,34-36; Rm 5,15.17; 2 Cor 3,7-11; e la gezerah shawah in Mt 12,1-4; At 2,25-28; Rm 4,1-12; Gal 3,10-14. (27) Cf Gal 3,19 (Paolo trae dalla mediazione degli angeli nella promulgazione della Legge un argomento per dimostrare l'inferiorità di quest'ultima); 4,21-31 (la menzione di Sara e Agar serve a mostrare che i Gentili che credono in Cristo sono « figli della promessa »); Rm 4,1-10 (la fede di Abramo, e non la sua circoncisione, gli ottengono la giustificazione); 10,6-8 (a Cristo viene applicato un versetto che parla di salita al cielo); 1 Cor 10,4 (Cristo è identificato con la roccia che accompagnava il popolo nel deserto); 15,45-47 (i due Adamo, di cui Cristo è il secondo e il più perfetto); 2 Cor 3,13-16 (al velo che copriva il volto di Mosè viene attribuito un significato simbolico). (28) Cf Ef 4,8-9 (dove viene applicato a Cristo un testo sulla salita al cielo applicato tradizionalmente a Mosè); Eb 7,1-28 (sulla superiorità del sacerdozio secondo l'ordine di Melchisedek rispetto a quello dei sacerdoti leviti). (29) 1QH 2,31-36; 5,12-16; 18,14-16. (30) Gli ebrei annoverano 24 libri nella loro Bibbia, che essi chiamano Tanak, termine formato dalle iniziali di Tôrāh, « Legge », Nebi'im, « profeti », e Ketubim, altri « scritti ». La cifra di 24 è spesso ridotta a 22, numero delle lettere dell'alfabeto ebraico. Nel canone cristiano, a questi 24 o 22 libri corrispondono 39 libri, detti « protocanonici ». La differenza si spiega col fatto che gli ebrei considerano come un solo libro molti scritti che sono invece distinti nel canone cristiano, ad esempio gli scritti dei dodici profeti « minori ». (31) La Chiesa cattolica annovera 46 libri nel suo canone dell'Antico Testamento, 39 protocanonici e 7 deuterocanonici, così chiamati perché i primi furono accettati nel canone senza grande discussione o senza alcuna discussione, mentre i secondi (Siracide, Baruc, Tobia, Giuditta, Sapienza, 1 e 2 Maccabei e alcune parti di Ester e di Daniele) furono accettati definitivamente solo dopo vari secoli di esitazione (da parte di alcuni padri della Chiesa come pure di Girolamo); le Chiese della Riforma li chiamano « apocrifi ». (32) Nel suo Contro Apione (1.8), scritto tra il 93 e il 95, Giuseppe Flavio è molto vicino all'idea di un canone delle Scritture, ma il suo vago riferimento a dei libri ai quali non è stato ancora dato un nome (designati più tardi come « Scritti ») fa pensare che nel giudaismo non si fosse ancora arrivati allo stadio di una collezione di libri nettamente definita. (33) Quella che viene chiamata l'Assemblea di Jamnia aveva piuttosto la natura di una scuola o di un'accademia, installata ad Jamnia tra l'anno 75 e l'anno 117. Non abbiamo attestazioni di una decisione di stilare una lista di libri. C'è motivo di ritenere che il canone delle Scritture ebraiche non sia stato fissato in modo rigido prima della fine del II secolo. Le discussioni tra scuole sullo status di alcuni libri si sono protratte fino al III secolo. (34) Se la Chiesa primitiva avesse ricevuto da Alessandria un canone chiuso o una lista chiusa, ci si aspetterebbe che i manoscritti dei Settanta ancora esistenti e le liste cristiane dei libri dell'Antico Testamento avessero entrambi un'estensione virtualmente identica a questo canone. Ma non è così. Le liste veterotestamentarie dei padri della Chiesa e dei primi concili non mostrano questo tipo di unanimità. Non furono gli ebrei di Alessandria a stabilire un canone esclusivo delle Scritture, ma la Chiesa, a partire dai Settanta. (35) Questi libri comprendevano scritti composti originariamente in ebraico e tradotti in greco, ma anche scritti composti direttamente in greco. (36) Cf Denzinger-Hünermann,Enchiridion symbolorum, 36a ed., Freiburg i.B., Basel, Roma, Vienna 1991, nn. 1334-1336,1501-1504. (37) Sull'origine di questa espressione, si veda sopra, n. 2. Oggi in alcuni ambienti si tende a usare l'appellativo « Primo Testamento », per evitare la connotazione negativa che si potrebbe attribuire ad « Antico Testamento ». Ma « Antico Testamento » è un'espressione biblica e tradizionale che non ha in sé alcuna connotazione negativa: la Chiesa riconosce pienamente il valore dell'Antico Testamento. (38) Cf I.D.: « Metodi esegetici giudaici usati nel Nuovo Testamento », nn. 12-15. (39) Cf Rm 5,14; 1 Cor 10,6; Eb 9,24; 1 Pt 3,21. (40) Tommaso d'Aquino,Summa theologica, I, q. 1, a. 10. ad 1um, cf anche Quodl. VII, 616m. (41) Is 35,1-10; 40,1-5; 43,1-22; 48,12-21; 62. (42) Cf sotto, II B.9 e C, nn. 54-65. (43) « Non solum impletur, verum etiam transcenditur », Ambrogio Autpert, citato da H. de Lubac,Exégèse médiévale, II. 246. (44) 2 Cor 5,17; Gal 6,15. (45) Cf il documento della Pontificia Commissione Biblica, L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa, I.C.2: « Approccio mediante il ricorso alle tradizioni di interpretazione giudaiche ». (46) Gn 12,1-3; 26,23-24; 46,2-4. (47) Es 20,1; 24,3-8; 34,27-28; cf Nm 15,31. (48) Os 12,14; Dt 18,15.18. (49) Is 6,5-8; Ger 1,4-10; Ez 2,1-3,3. (50) Is 55,11; Ger 20,9. (51) Mt 21,11.46; Lc 7,16; 24,19; Gv 4,19; 6,14; 7,40; 9,17. (52) Metteremo regolarmente la parola signore tutta in maiuscolo quando il testo ebraico ha il tetragramma non pronunciato YHWH, nome proprio del Dio d'Israele. Nella lettura gli ebrei lo sostituiscono con altre parole, soprattutto con 'adonai, « Signore ». (53) Dt 4,35.39; Is 45,6.14. (54) 1 Cor 8,4; cf Gal 3,20; Gc 2,19. (55) Sal 115,15; 121,2; 124,8; 134,3; 146,6. (56) Is 42,5; 44,24; 45,11; 48,13. (57) Pr 8,22-31; 14,31; 17,5; Gb 38; Sap 9,1-2. (58) Sal 139,13-15; Gb 10,9-12. (59) Gb 26,12-13; Sal 74,12-23; 89,10-15; Is 45,7-8; 51,9-11. (60) Mt 6,25-26,cf Lc 12,22-32. (61) Sap 9,1; cf Sal 33,6-9; Sir 42,15. (62) Ap 22,5; cf Is 60,19. (63) 2 Cor 5,17; cf Gal 6,15. (64) Gn 5,1; Sap 2,23; Sir 17,3. La stessa idea si trova in Sal 8,5-7,ma espressa con altri termini. (65) Questa disposizione viene completata dopo il diluvio, cf Gn 9,3-4. (66) Gn 1,4.10.12.18.21.25. (67) Gn 5,29; Is 14,3; Sal 127,2; Pr 5,10; 10,22; 14,23. (68) Gn 3,19; cf 2,7; 3,23. (69) Mt 4,25 e par.; 15,31-32. (70) Mt 8,10; 15,28. (71) Gal 3,26; 4,6; Rm 9,26. (72) 2 Cor 4,4; cf Col 1,15. (73) Mt 4,24 e par.; 8,16 e par.; 14,35 e par.; Gv 5,3. (74) Mc 5,38; Lc 7,12-13; Gv 11,33-35. (75) Mt 3,10 e par.; Lc 13,1-5; 17,26-30; 19,41-44; 23,29-31. (76) Mt 3,2-12; Mc 1,2-6; Lc 3,2-9. (77) Mc 7,21-23; cf Mt 15,19-20. (78) Mt 10,17-23; Lc 21,12-17. (79) Mt 12,14 e par.; Gv 5,18; Mc 11,18; Lc 19,47. (80) Rm 3,10; cf Sal 14,3; Qo 7,20. (81) 2 Cor 5,14; cf Rm 5,18. (82) Rm 5,12; 1 Cor 15,56. (83) Es 15,1-10.20-21; Sal 106,9-11; 114,1-5; 136,13-15. (84) Dt 26,6-9; cf 6,21-23. (85) Gdc 2,11-22; 3,9.15; 2 Re 13,5; Ne 9,27. Il titolo di Salvatore è dato a Dio in 2 Sam 22,3; Is 43,3; 45,15; 60,16 e in altri testi. (86) Is 41,14; 43,14; 44,6.24; 47,4; 48,17; 49,7.26; 54,5.8. (87) Is 60,10-12; 35,9-10. (88) Sal 7,2; 22,21-22; 26,11; 31,16; 44,27; 118,25; 119,134. (89) Sal 34,5; 66,19; 56,14; 71,23. (90) 2 Mac 7,9.11.14.23.29. (91) Lc 1,69.71.74.77 (92) Nei Settanta, lytrōtēs ricorre solo due volte; è un titolo dato a Dio: Sal 18(19),14; 77(78),35. (93) Applicato a Dio, questo titolo si trova solo una volta nei vangeli (Lc 1,47) e mai negli Atti degli apostoli né nelle lettere autentiche di Paolo; applicato a Gesù, due volte nei vangeli (Lc 2,11; Gv 4,42), due volte negli Atti (At 5,31; 13,23) e una volta nelle lettere autentiche di Paolo (Fil 3,20). (94) La prima lettera a Timoteo applica il titolo solo a Dio, 3 volte (1 Tm 1,1; 2,3; 4,10); la seconda solo a Cristo, una volta (2 Tm 1,10); la lettera a Tito lo applica tre volte a Dio (Tt 1,3; 2,10; 3,4) e tre volte a Cristo (Tt 1,4; 2,13; 3,6). La seconda lettera di Pietro l'applica solo a Cristo, accompagnato, eccetto la prima volta, dal titolo di Signore (2 Pt 1,1.11; 2,20; 3,2.18). (95) Mc 5,23.28.34; 6,56. (96) Mt 9,22 e par.; Mc 10,52; Lc 17,19; 18,42. (97) Mt 8,25-26 e par.; 14,30-31. (98) Mt 9,18-26 e par.; Lc 7,11-17; Gv 11,38-44. (99) Mt 27,39-44 e par.; Lc 23,39. (100) Mt 20,28; Mc 10,45. (101) Gv 6,15; Lc 24,21; At 1,6. (102) Rm 1,16; cf 10,9-13; 15,8-12. (103) In ebraico segullah: Es 19,5; Dt 7,6; 14,2; 26,18; Sal 135,4; Ml 3,17. (104) Lv 11,44-45; 19,2. (105) Dt 12,5.11.14.18.21.26; 14,23-25; ecc. (106) Sal 78,67-68; 1 Cr 28,4. (107) 2 Sam 6,21; 1 Re 8,16; 1 Cr 28,4; 2 Cr 6,6; Sal 78,70. (108) Is 41,8-9; 44,1-2. (109) Is 41,8-9; 44,1-2. (110) Is 41,8-9; 43,10; 44,1-2; 45,4; 49,3. (111) Is 43,10.12; 44,8; 55,5. (112) Mt 28,20; cf 1,23. (113) Lc 19,48; 21,38. (114) At 2,41.47; 4,4; 5,14. (115) At 13,46; 18,6; 28,28. Nel vangelo di Luca, l'episodio della predicazione a Nazaret presenta già una struttura dello stesso genere di At 13,42-45 e 22,21-22: l'apertura universalistica di Gesù provoca l'ostilità dei suoi concittadini (Lc 4,23-30). (116) At 28,26-27; Is 6,9-10. (117) Sal 47,10; 86,9; Zc 14,16. (118) Mt 8,11; Lc 13,29. (119) Mc 16,15-16; cf Mt 28,18-20; Lc 24,47. (120) 1 Pt 2,9; Is 43,21. (121) 1 Pt 2,9; Es 19,6. (122) 1 Pt 2,10; Os 2,25. (123) Rm 11,1; 2 Cor 11,22; Gal 1,14; Fil 3,5. (124) Discorso di Giovanni Paolo II nella sinagoga di Roma, il 13-4-1986: AAS 78 (1986) 1120. (125) Dt 30,15-16.19; Gs 24,21-25. (126) Es 19-24.32-34; specialmente 19,5; 24,7-8; 34,10.27-28. (127) Es 32,11-13.31-32; 33,12-16; 34,9. (128) Dt 4,13; cf 4,23; 9,9.11.15. (129) Sal 89,4; 132,11; 2 Sam 23,5; Sal 89,29-30.35. (130) 2 Sam 7,14 e par.; Sal 2,7; 89,28. (131) Es 24,12; 31,18; ecc. (132) Is 1,1-31; Ger 7,25-26; 11,7-8. (133) Ez 36,26-27; cf 11,19-20; 16,60; 37,26. (134) Documento di Damasco 6,19; 19,33-34. (135) Ez 36,26-28; Gl 3,1-2. (136) Gal 3,15-4,7; 4,21-28; Rm 6,14; 7,4-6. (137) Gn 12,3; Gal 3,8. (138) Gal 3,29; 2 Cor 1,20. (139) Eb 8,7-13; Ger 38,31-34 LXX. (140) Eb 9,15; cf 7,22; 12,24. (141) Eb 7,18; 9,9; 10,1.4.11. (142) Mt 1,1; 9,27; ecc. cf Lc 1,32; Rm 1,3. (143) Dt 4,6-8; Sir 24,22-27; Bar 3,38–4,4. (144) Mt 5,21-48; Mc 2,23-27. (145) Decalogo Es 20,1-17; Dt 5,6-21; codice d'alleanza Es 20,22–23,19; raccolta di Es 34; legge deuteronomica Dt 12–28; codice di santità Lv 17–26; leggi sacerdotali Es 25–31; 35–40; Lv 1–7; 8–10; 11–16 ecc. (146) Es 19–24; 32–34, cf Dt 5; 9–10. (147) Gn 17; Es 12-13; 15,23-26; ecc. (148) Es 20,19-21; Dt 5,23-31. (149) Es 19,5-6; 24,10-11. (150) Es 32–34; Es 20,2-6 e par. (151) Ad esempio la legislazione sull'affrancamento degli schiavi: Es 21,2; Lv 25,10; Dt 15,12; cf Is 58,6; 61,1; Ger 34,8-17. (152) Es 20,2; Dt 5,6. (153) Rm 7,10; Gal 3,21-22. (154) Rm 1,17; Gal 2,19-20. (155) Lv 19,18; Gal 5,14; Rm 13,8-10. (156) Rm 10,3; Fil 3,9. (157) Gal 3,10 che cita Dt 27,26. (158) Gal 3,11; Ab 2,4. (159) Gal 5,6; cf 5,13; 6,9-10. (160) Eb 2,2; 7,5.28; 8,4; 9,19.22; 10,8.28. (161) Lv 19,18; Gc 2,8; 4,11. (162) Es 32,11-13.30-32; ecc. (163) Sichem: Gn 12,6-7; Betel: 12,8; Mambre: 18,1-15; Bersabea: 26,23-25. (164) Il sabato: Gn 2,1-3; Es 20,8-11; l'anno sabbatico: Lv 25,2-7.20-22; l'anno giubilare: 25,8-19; le feste: Es 23,14-17; Lv 23; Dt 16,1-17; il Giorno delle espiazioni: Lv 16; 23,27-32. (165) Da notare che l'Antico Testamento non conosce tempi impuri. (166) Gn 28,16-18; Es 3,5; Gs 5,15. (167) Es 23,11-12; Lv 25,6-7. (168) Lv 4-5; 16; 17,10-12; Is 6,5-7; ecc. (169) Es 25,8-9; Dt 4,7.32-34. (170) Ger 11,19-20; 12,1-4; 15,15-18; ecc. Più tardi, 2 Mac 15,14 presenterà Geremia nell'aldilà come « l'amico dei suoi fratelli, che prega molto per il popolo ». (171) Is 12,1-6; 25,1-5; 26,7-19; 37,16-20; 38,9-20; 42,10-12; 63,7–64,11; Gio 2,3-10; Na 1,2-8; Ab 3,1-19. (172) Am 4,13; 5,8-9; 9,5-6. (173) Is 1,10-17; Os 6,6; Am 5,21-25; Ger 7,21-22. (174) Is 1,15; 59,3. (175) Gb 7,1-21; 9,25-31; 10,1-22; 13,20-14,22; ecc. (176) Lm 1,9-11.20-22; 2,20; 3,41-45.55-66; 5,19-22. (177) Pr 15,8.29; 28,9. (178) Pr 30,7-9: Dn 2,20-23; 4,31-32.34; 9,4-19 (cf vv. 20.23). E più di frequente negli scritti deuterocanonici. (179) 2 Re 22–23. (180) Gn 14,18-20; 2 Sam 7; 24; Sal 132. (181) Es 25,10-22; Lv 16,12-15. (E Rm 3,25; Eb 9,5). (182) Mic 3,12; Ger 26,18; ecc. (183) 1 Re 8,27; cf Is 66,1. (184) Ez 10,3-22; 11,22-24. (185) 1 Re 8,44.48; Zc 1,17. (186) Sal 48; 87; 122. (187) Is 60,19-20. (188) Is 54,1-8; 62,2-5. (189) Is 65,17-25; 66,20-23. (190) Is 2,2-4; Mic 4,1-4. (191) Mt 28,19; Mc 16,16; Lc 22,19; Gv 6,53-56; 1 Cor 11,24-25. (192) Mt 11,25; Lc 10,21; Mt 14,19 e par.; 15,36 e par.; Gv 11,41; Mt 26, 26-27 e par. (193) Mt 26,30; Mc 14,26. (194) Mt 27,46; Mc 15,34. (195) Cf Mt 9,22 e par.; 9,29; 15,28; Mc 10,52; Lc 18,42. (196) Mt 6,5-15; Lc 18,9-14. (197) Lc 11,5-8; 18,1-8. (198) Mt 6,9-13; Lc 11,2-4. (199) Fil 2,6-11; Col 11,15-20; 1 Tm 3,16. L'inno di Ef 1,3-14 glorifica il Padre per l'opera compiuta « in Cristo ». (200) 2 Cor 1,3-4; Ef 1,3. (201) Gv 4,23; Rm 8,15.26. (202) Mt 26,26-28 e par.; Gv 6,51-58; 1 Cor 10,16-17; 11,17-34. (203) Mc 16,16; Mt 28,19-20. (204) Cf sopra, nota 169 e Sal 40,7-9 citato e commentato in Eb 10,5-10; Sal 50,13-14; 51,18-19. (205) Eb 9,8-10; 10,1.11. (206) Eb 5,7-10; 9,11-15; 10,10.14. (207) Gv 7,14.28.; Mc 12,35; Lc 19,47; 20,1; 21,37; Mt 26,55 e par. (208) Gv 4,20-24; At 7,48-49 (a proposito del tempio di Salomone, citando Is 66,1-2); At 17,24 (a proposito dei templi pagani). (209) Gv 2,19; cf Mt 26,61 e par. (210) Ap 3,12; 7,15; 11,1-2.19; 14,15.17; 15,5.8; 16,1.17; 21,22. (211) Mt 20,17-19 e par.; 21,1-10 e par.; Lc 9,31.51; 13,33. (212) Lc 19,41-44. Cf Mt 23,37-39; Lc 13,34-35; 21,20-24. (213) Es 15,24; 16,2; 17,3; ecc. (214) L'episodio del vitello d'oro è il primo episodio narrativo dopo la conclusione dell'alleanza. I capitoli intermedi (Es 25–31) sono testi legislativi. (215) Es 33,3.5; 34,9; Dt 9,6.13; 31,27; Ba 2,30. (216) Nm 13,31–14,4; Dt 1,20-21.26-28. (217) 2 Re 21,15; Ger 7,25-26. (218) Is 58,1; cf Os 8,1; Mic 3,8. (219) Am 2,6-7; 4,1; 8,4-6. (220) Rigetto d'Israele in Os 1,4-6.8-9; Am 8,1-2; di Giuda in Is 6,10-13; Ger 6,30; 7,29. (221) Mic 3,11-12; Ger 7,14-15. (222) Ger 7,9; 9,1-8. (223) Ger 3,1-13; 5,7-9. (224) Esd 9,6-7.10.13.15; Ne 1,6-7; 9,16-37; Ba 1,15-22; Dn 3,26-45 LXX; 9,5-11. (225) Os 11,8-9; Ger 31,20. (226) Os 2,21-22; Ger 31,31-34; Ez 36,24-28. (227) Lc 19,43-44; Mt 24,2.15-18 e par. (228) At 3,17; cf Lc 23,34. (229) At 2,41; 4,4. (230) Gal 5,21; Ef 5,5; Eb 10,26-31. (231) 1 Cor 4,8; 5,1-5; 6,1-8; 11,17-22; 2 Cor 12,20-21; Gal 1,6; 4,9; 5,4.7. (232) 1,24.26.28; cf Sal 81,13. (233) 1 Cor 1,10-13; 3,1-4. (234) 1 Cor 5,1-5; cf anche 1 Tm 1,19-20. (235) 1 Tm 1,19-20; 2 Tm 2,17-18. (236) Ap 2,7.11.17.29; ecc. (237) Ap 2,5.16.22; 3,3.19. (238) Gn 13,16; 15,5; 17,5-6. (239) Gn 15,4; 17,19; 21,12. (240) Is 61,9; 65,23; 66,22. (241) Ne 9,2: cf 10,31; 13,3; Esd 9–10. (242) Lc 1,55.73; cf anche Eb 11,11-12. (243) Gn 12,7; 13,15; 15,4-7.18-21; 17,6-8; 28,13-14; 35,11-12. (244) Es 3,7-8; 6,2-8; Dt 12,9-10. (245) Lv 18,24-28; Dt 28,15-68. (246) Lv 25,23; Sal 39,13; 1 Cr 29,15. (247) Am 9,11-15; Mic 5,6-7; Ger 12,15; Ez 36,24-28. (248) Si veda sopra, II.B.7, nn. 48 e 51. (249) Is 2,1-4; Mic 4,1-4; Zc 14; Tb 13. (250) Gs 6,21; 7,1.11; 8,26; 11,11-12. (251) Dt 7,3-6; 20,18; cf Esd 9,1-4; Ne 13,23-29. (252) Eb 11,9-16; si veda anche 3,1.11-4,11. (253) Es 23,30; Sal 37,11. (254) Am 5,18-20; 8,9; Sof 1,15. (255) Os 11,8-11; Am 5,15; Sof 2,3. (256) Ez 20,33-38; Is 43,1-21; 51,9-11; 52,4-12. (257) Ez 34,1-31; Is 40,11; 59,20. (258) Is 44,3; Ez 36,24-28. (259) Ez 37,1-14. (260) Ez 43,1-12; 47,1-12. (261) Is 41,8-10; 44,1-2. (262) Is 66,22; Ger 33,25-26. (263) Is 27,12-13; Ger 30,18-22; ecc. (264) Is 66,18-21; Zc 14,16. (265) Is 11,11-16; Ger 31,7; Mic 2,12-13; 4,6-7; 5,6-7; Sof 3,12-13; Zc 8,6-8; ecc. (266) Esd 9,13-15; Ne 1,2-3. (267) At 2,41; 4,4; 5,14. (268) Mt 13,14-15 e par.; Gv 12,40; At 28,26-27; Rm 11,8. (269) Es 15,18; Nm 23,21; Dt 33,5. (270) Is 41,21; 43,15; 52,7; Ez 20,33. (271) Is 33,22; Mic 2,13; Sof 3,15; Ml 1,14. (272) Is 24,23; Mic 4,7-8; Zc 14,6-9.16-17. (273) Sal 47; 93; 96–99. (274) All'inizio nei salmi 93; 97; 99; al centro nei salmi 47 e 96. (275) Sal 47,9; cf 96,10. (276) Mt 4,17.23; 9,35. (277) Mt 13,47-50; 22,1-13; cf 24,1-13. (278) Mt 16,28; 25,31.34. (279) Gv 3,3.5; At 1,3; 8,12; ecc.; Rm 14,17; 1 Cor 4,20; ecc. (280) Ap 12,10 ha « il regno del nostro Dio ». (281) Is 9,1-6; 11,1-9; Ger 23,5-6; Ez 34,23-24; Mic 5,1-5; Zc 3,8; 9, 9-10. (282) 1QS 9,9-11; 1QSa 2,11-12; CD 12,23; 19,10; 20,1. (283) 1 1 Hen 93,3-10; 2 Ba 29-30.39-40.72-74; 4 Esd 7,26-36; 12,31-34; Apoc Abr 31,1-2. (284) Mt 1,1-17; 2,1-6; Lc 1,32-33; 2,11. (285) Gv 1,41; 4,25. (286) Mt 11,3; Lc 7,19; Gv 11,27. (287) Mt 24,5.23-24; Mc 13,21-22. (288) Mt 16,16 e par.; Gv 11,27; 20,31; At 2,36; 9,22; 17,3; 18,5.28; 1 Gv 5,1. (289) Mc 8,31-33; Lc 24,26. (290) Gv 3,28; 11,27; 20,31. (291) Gv 7,25-31.40-44; 9,22; 10,24; 12,34-35. (292) 2 Sam 7,14; cf Sal 2,7. (293) Mt 16,16; Mc 14,61-62 e par.; Gv 10,36; 11,27; 20,31; Rm 1,3-4. (294) Gv 10,30 (cf 10,24); cf 1,18. (295) At 9,22; 18,5.28. (296) Ap 2,26-27; 11,18; 12,5; 19,15.19. (297) Mc 16,15-16; Gv 4,42. (298) Mc 12,29; 1 Cor 8,4; Ef 4,6; 1 Tm 2,5. (299) Sal 33,6; Pr 8,22-31; Sir 24,1-23; ecc. (300) Gv 1,14-18; Eb 1,1-4. (301) Rm 8,29; 2 Cor 3,18. (302) 2 Cor 5,17; Gal 6,15. (303) Rm 4,25; Fil 3,20-21; 1 Tm 2,5-6; Eb 9,15. (304) Lc 22,20; 1 Cor 11,25. (305) Mai il Nuovo Testamento chiama la Chiesa « il nuovo Israele ». In Gal 6,14 « l'Israele di Dio » designa molto probabilmente i Giudei che credono in Cristo Gesù. (306) Lc 14,12-24; 1 Cor 1,26-29; Gc 2,5. (307) Guerra 2.8.2-13; § 119-161. (308) Guerra 2.8.14; § 162; Antichità 18.13; § 14. (309) Gal 1,13-14; Fil 3,5-6; cf At 8,3; 9,1-2; 22,3-5; 26,10-11. (310) Mt 9,11.14 e par.; 12,2.14 e par.; 12,24; 15,1-2 e par.; 15,12; 16,6 e par.; 22,15 e par. (311) Mt 5,47; 15,26 e par. (312) Nel II s., il racconto del martirio di Policarpo testimonia dell'« abituale » ardore degli ebrei di Smirne nel cooperare per la messa a morte dei cristiani (Martyrium S. Polycarpi », XIII,1). (313) Questa osservazione vale per il plurale, non per il singolare di 8,19 e 13,52. (314) Is 8,23–9,6; Ger 31–32; Ez 36,16-38. (315) Mt 28,18; cf Dn 7,14.18.27. (316) Mc 15,2.9.12.18.26. (317) Mc 12,29; 15,32. (318) Mc 7,6; 14,2. (319) Mc 11,18; 12,12; 14,2. (320) Si veda anche Mc 8,11-12.15; 10,2-12; 11,27-33. (321) Mc 11,18; 12,12; 14,2. (322) È una tendenza che continua a manifestarsi: la responsabilità dei nazisti è stata estesa a tutti i tedeschi, quella di alcune lobby occidentali a tutti gli europei, quella di alcuni stranieri a tutti gli « extracomunitari ». (323) Luca nota che « una gran folla di popolo » seguiva Gesù (23,27); ne facevano parte molte donne « che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui » (ibid.). Dopo la crocifissione, « il popolo stava lì a contemplare » (23,35); questa contemplazione lo preparava alla conversione: alla fine, « tutte le folle che erano state presenti a questa contemplazione, avendo contemplato quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto » (23,48). (324) At 13,44-45.50; 14,2-6; 17,4-7.13; 18,5-6. (325) Si veda sopra II.B.3.b, n. 32. (326) Gv 2,23; 4,39.41; 7,31; 8,30-31; 10,42; 11,45; 12,11.42. (327) Gv 1,10.11; 15,18.25. (328) Gv 5,18; 10,33; 19,7. (329) Gv 18,38-40; 19,14-15. (330) Gv 9,22; 12,42; 16,2. (331) Gv 7,20; 8,48.51; 10,20. (332) Gal 5,14; Rm 13,9. (333) Cf Talmud di Babilonia, Trattato Shabbat 31a. (334) Rm 9,27-29 cita Is 10,22-23; Os 2,1 LXX; Rm 11,4-5 cita 1 Re 19,18. (335) Ger 7,16.20; 11,11.14; 15,1. (336) Il rifiuto dell'idolatria e il disprezzo per il paganesimo da parte degli ebrei suscitavano contro di essi una forte ostilità; erano accusati di essere un popolo a parte (Est 3,8), « in conflitto su tutti i punti con tutti gli uomini » (Est 3,13e LXX) e di nutrire « odio contro tutti gli altri (uomini) » (Tacito, Storia, 5.5). Il punto di vista di Paolo è diverso. (337) Dt 10,16; cf Ger 4,4; Rm 2,29. (338) Cf 1 Cor 6,9-11; Ef 4,17-19. In Dt 23,19 « cane » designa una prostituta; in Grecia, la cagna era simbolo di impudicizia. Per le mutilazioni cultuali, cf Lv 21,5; 1 Re 18,28; Is 15,2; Os 7,14. (339) Gal 4,28-29; Rm 9,8. (340) In greco per « che [hanno] » si ha due volte un semplice genitivo, che esprime possesso (letteralmente: « dei quali [sono] »); per « dai quali [proviene] » si ha un genitivo introdotto dalla preposizione ex, che esprime l'origine. (341) Eb 4,9; 11,25; cf 10,30 « suo popolo ». (342) Nm 14,1-35; Eb 3,7–4,11. (343) Eb 12,3; cf Lc 24,7. (344) 1 Pt 2,9; Es 19,6; Is 43,21. (345) At 3,26; Rm 1,16. (346) Sal 98,2-4; Is 49,6. (347) Dichiarazione Nostra Aetate sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, n. 4. (348) Paolo VI,omelia del 28 ottobre 1965: « ut erga eos reverentia e amor adhibeatur spesque in iis collocetur » (« che si abbia verso di loro rispetto e amore e si ponga speranza in loro »). (349) AAS 58 (1966) 740. (350) Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III, 2 (1980) 1274. (351) Insegnamenti di Giovanni Paolo II, IX, 1 (1986) 1027. (352) Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XX, 2 (1997) 725. (353) L'Osservatore Romano, 24 marzo 2000. ***** | home | | inizio pagina | |