L'Alsazia, la regione dell'estremo
Nord-est francese, ha accolto ieri pomeriggio un'importante
cerimonia interreligiosa svoltasi nei pressi del cimitero ebraico di
Herrlisheim: lo stesso divenuto bersaglio venerdì scorso di un
vasto raid notturno, durante il quale 127 tombe sono state profanate
con iscrizioni e simboli inneggianti al nazismo.
La delegazione
della Chiesa francese era guidata dal cardinale Jean Marie Lustiger,
arcivescovo di Parigi, che nel corso del suo intervento ha
sottolineato come gli eventi della settimana scorsa rappresentino
una «negazione della fede e dunque dell'uomo». Il presidente del
neonato Consiglio francese per il culto musulmano, Dalil Boubakeur,
ha affermato che l'odio «minaccia i fondamenti stessi della nostra
democrazia». Nel suo discorso, poi, il grande rabbino di Francia
Joseph Sitruk ha sostenuto che «l'antisemitismo non è un problema
ebraico».
Alla cerimonia erano presenti anche numerose autorità
civili, a cominciare dal neoministro transalpino dell'Istruzione
François Fillon. Questi ha assicurato che, di fronte a ogni forma
di razzismo e intolleranza, la Repubblica francese sarà «intransigente»
e la «giustizia agirà». Negli ultimi mesi, in Francia si sono
moltiplicate in modo inquietante le profanazioni di luoghi sacri di
ogni religione. In questo clima, la resistenza contro qualsiasi
forma di intolleranza è stata testimoniata ieri anche dal folto
pubblico presente.