Nell'Ottocento e nel Novecento alcuni ebrei hanno iniziato a
studiare il cristianesimo. Attraverso dieci capitoli dedicati
rispettivamente a E. Benamozegh, A. Pallière, J. Klausner, J. Isaac,
I. Zoller, F. Rosenzweig, G. Scholem, A. Chouraqui, L. Askénazi e J.
Taubes vengono affrontati i principali aspetti problematici del
rapporto tra ebraismo e cristianesimo e si inizia a delineare una
teologia ebraica del cristianesimo. L'ipotesi di lavoro è che non
già la conversione degli ebrei, ma la teshuvah dei
cristiani costituisca il preludio della venuta o del ritorno del
Messia d'Israele e dell'umanità. Tra il si e il no si
apre lo spazio di un forse. Coloro che hanno testimoniato un
Messia contro Israele sapranno trasformare la loro testimonianza e
renderla fedele alla verità delle sue origini? Dalla risposta a
questa domanda dipende che le potenzialità messianiche nascoste nel
cristianesimo si realizzino e che il Regno del Messia si riveli. |