Gruppo di Studio Cristiano sulle Relazioni Ebraico-Cristiane
Ripensare la fede Cristiana in relazione all'Ebraismo e al popolo Ebraico
1 Settembre 2002

     Il documento, di orizzonte ecumenico, si articola in 10 punti:
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     Tradotto dall'originale inglese: A sacred obligation a cura di Le nostre Radici

  Introduzione
  1.  L'alleanza di Dio con il popolo ebraico permane per sempre
  2. Gesù di Nazareth è vissuto ed è morto come un ebreo fedele
  3. Le rivalità del passato non devono definire le relazioni di oggi
  4. L'ebraismo è una fede viva arricchita da vari secoli di sviluppo
  5. La Bibbia unisce e separa Ebrei e Cristiani
  6. L'affermazione della perennità dell'alleanza di Dio con il popolo ebraico ha conseguenze sulla comprensione cristiana della salvezza
  7. I Cristiani non dovrebbero aver di mira la conversione degli Ebrei
  8. Il culto cristiano che insegni il disprezzo per l'Ebraismo disonora Dio
  9. Noi affermiamo l'importanza della terra d'Israele per il popolo Ebraico
  10. I Cristiani dovrebbero impegnarsi insieme agli Ebrei per il miglioramento del mondo


Introduzione    torna all'indice

Fin dalla sua nascita (1969), il Gruppo di Studio Cristiano ha continuamente cercato di sviluppare teologie cristiane sempre più adeguate alla relazione con l'ebraismo e con il popolo Ebraico. Perseguendo questo intento per oltre tre decadi grazie a varie sponsorizzazioni, alcuni membri della nostra associazione, biblisti, storici e teologi, sia protestanti che cattolici, hanno pubblicato molti volumi riguardanti le relazioni ebraico-cristiane.

Il nostro lavoro ha un contesto storico. Per gran parte dei duemila anni di storia trascorsi, i Cristiani hanno erroneamente tratteggiato gli Ebrei come infedeli, ritenendoli collettivamente responsabili della morte di Gesù e, di conseguenza, maledetti da Dio. Conformemente a molte dichiarazioni ufficiali Cristiane, noi rifiutiamo quest’accusa in quanto storicamente falsa e teologicamente non valida. Essa implica che Dio stesso può essere infedele all’alleanza eterna con il popolo Ebraico. Riconosciamo con vergogna la sofferenza che la suddetta definizione ha arrecato al popolo Ebraico. Ci pentiamo di questo insegnamento del disprezzo. Il nostro pentimento ci interpella a contribuire all’edificazione di un nuovo insegnamento del rispetto. Questo obiettivo è sempre importante, ma diviene particolarmente urgente nell’attuale crisi del Medio Oriente e di fronte al risveglio mondiale dell’antisemitismo.

Noi crediamo che una revisione dell’insegnamento Cristiano in relazione all'Ebraismo e al popolo Ebraico sia oggi un impegno centrale e indispensabile della teologia. È essenziale che il Cristianesimo comprenda e descriva l'Ebraismo in modo esatto, non soltanto per una questione di giustizia nei confronti del popolo Ebraico, ma anche per un’integrità della fede cristiana che non possiamo confessare senza fare riferimento all'Ebraismo. Inoltre, poiché esiste un legame unico tra il Cristianesimo e l'Ebraismo, rivitalizzare il nostro apprezzamento per la vita religiosa ebraica approfondirà la nostra fede Cristiana. Sosteniamo queste convinzioni sulla base dell’attuale ricerca e sulla base di dichiarazioni ufficiali di varie denominazioni Cristiane di questi ultimi cinquant’anni. 

Siamo grati per l’impegno volenteroso di molti Ebrei ad impegnarsi con noi nel dialogo e nello studio. L’abbiamo accolta con gioia quando, il 10 Settembre 2000, alcuni studiosi Ebrei, sostenuti dall’Istituto di Studi Ebraico-Cristiani di Baltimora, hanno redatto una dichiarazione storica, Dabru Emet: A Jewish Statement on Christians and Christianity. Questo documento, firmato da autorevoli rabbini e studiosi Ebrei, ha invitato gli Ebrei a riesaminare la loro comprensione del Cristianesimo.Incoraggiati dal lavoro di colleghi Ebrei e Cristiani, noi vogliamo offrire i seguenti dieci punti da sottoporre all’attenzione dei nostri fratelli Cristiani. Incoraggiamo tutti i Cristiani a riflettere sulla loro fede alla luce di questi punti. Per noi, si tratta di un obbligo sacro.

1. L’alleanza di Dio con il popolo Ebraico permane per sempre.    torna all'indice

Per secoli i Cristiani hanno preteso che la loro alleanza con Dio aveva sostituito e soppiantato l’alleanza con il popolo Ebraico. Noi ripudiamo questa pretesa. Crediamo che Dio non revochi le sue promesse divine. Affermiamo che l’alleanza di Dio è sia con gli Ebrei che con i Cristiani. Tragicamente, la radicata teologia della sostituzione continua a influenzare la fede Cristiana, la liturgia e la prassi, malgrado sia stata ripudiata da molte denominazioni Cristiane e molti Cristiani non l’accettino più. Il nostro riconoscimento della perenne validità dell'Ebraismo ha implicazioni per tutti gli aspetti della vita Cristiana. 

2. Gesù di Nazareth ha vissuto ed è morto come un ebreo fedele.    torna all'indice

I Cristiani adorano il Dio d’Israele in Gesù Cristo e attraverso Lui. Il supersessionismo(1), comunque, ha condotto i Cristiani, durante i secoli, a parlare di Gesù come di un avversario dell'ebraismo. Questo è storicamente incorretto. La liturgia, l’etica e la prassi ebraiche hanno plasmato la vita e gli insegnamenti di Gesù. Le Scritture del suo popolo lo hanno ispirato ed educato. Oggi la predicazione e l’insegnamento Cristiani devono mostrare la vita terrena di Gesù inserita e impegnata nella progressiva ricerca del popolo Ebraico di vivere l’alleanza con Dio nella vita quotidiana. 

3. Le rivalità del passato non devono definire le relazioni ebraico-cristiane di oggi.

Anche se oggi conosciamo il Cristianesimo e l'Ebraismo come religioni separate, la chiesa fu un movimento all’interno della comunità Ebraica per varie decadi successive al ministero ed alla risurrezione di Gesù. La distruzione del Tempio di Gerusalemme ad opera delle truppe romane nel 70 del primo secolo causò una crisi all'interno del popolo Ebraico. Vari gruppi, incluso il Cristianesimo e l'Ebraismo Rabbinico antico, si fronteggiarono per la guida della comunità ebraica pretendendo, ciascuno, di essere il vero erede dell’Israele biblico. I Vangeli riflettono questa rivalità nella quale le parti in causa si scambiarono varie accuse. Le imputazioni Cristiane di ipocrisia e di legalismo danno un’idea distorta dell'Ebraismo e costituiscono un indegno fondamento per l’auto-comprensione Cristiana. 

4. L'Ebraismo è una fede viva, arricchita da vari secoli di sviluppo.   torna all'indice

Molti Cristiani identificano erroneamente l'Ebraismo con l’Israele biblico. l'Ebraismo, comunque, come il Cristianesimo, sviluppò nuove forme di fede e di prassi nei secoli che seguirono la distruzione del Tempio. La tradizione Rabbinica diede una rinnovata enfasi e comprensione alle pratiche esistenti, come per esempio la preghiera comunitaria, lo studio della Torah e le opere di misericordia. In questo modo il popolo Ebraico fu in grado di vivere l’alleanza senza il Tempio. Nel tempo gli Ebrei svilupparono un vasto corpus di letteratura interpretativa che continua ad arricchire la vita, la fede e l’auto-comprensione ebraiche. I Cristiani non possono comprendere pienamente l'Ebraismo a prescindere dai suoi sviluppi post-biblici, che possono arricchire e irrobustire anche la fede Cristiana. 

5. La Bibbia unisce e separa Ebrei e Cristiani.    torna all'indice

Oggi alcuni Ebrei e Cristiani, nel processo di uno studio congiunto della Bibbia, stanno scoprendo nuove modalità di lettura che consentono un più profondo apprezzamento di entrambe le tradizioni. Mentre le due comunità derivano dai medesimi testi biblici dell’Israele antico, esse hanno anche sviluppato tradizioni interpretative diverse. I Cristiani leggono questi testi attraverso il prisma del Nuovo Testamento, mentre gli Ebrei comprendono queste Scritture attraverso le tradizioni dei commentari rabbinici.Il riferimento alla prima parte della Bibbia Cristiana come “Antico Testamento” può erroneamente suggerire che quei testi sono obsoleti. Espressioni alternative – Bibbia Ebraica, Primo Testamento, Testamento Comune – anche se sempre problematiche, possono meglio esprimere il rinnovato apprezzamento della vitalità di queste Scritture sia per gli Ebrei che per i Cristiani. 

6. L’affermazione della perennità dell’alleanza di Dio con il popolo Ebraico ha delle conseguenze per la comprensione cristiana della salvezza.

I Cristiani incontrano il potere salvifico di Dio nella persona di Gesù Cristo e credono che in lui, esso sia rivolto a tutti gli uomini. I Cristiani hanno pertanto insegnato, per secoli, che la salvezza è possibile soltanto attraverso Gesù Cristo. Grazie alla loro recente consapevolezza che l’alleanza di Dio con il popolo Ebraico è eterna, i Cristiani possono ora riconoscere all’opera nella tradizione Ebraica il potere redentivo di Dio. Se gli Ebrei, che non condividono la nostra fede nel Cristo, sono in un’alleanza salvifica con Dio, allora i Cristiani necessitano di un nuovo modo di comprendere il significato universale del Cristo. 

7. I Cristiani non dovrebbero aver di mira la conversione degli Ebrei.    torna all'indice

La nostra convinzione che gli Ebrei permangono in un’alleanza eterna con Dio, ci porta a rinunciare agli sforzi missionari volti alla conversione degli Ebrei. Nello stesso tempo, noi accogliamo positivamente le opportunità, sia per gli Ebrei che per i Cristiani, di dare testimonianza delle loro rispettive esperienze delle vie salvifiche di Dio. Non si può pretendere di possedere interamente o esclusivamente la conoscenza di Dio. 

8. Il culto Cristiano che insegni il disprezzo per l'Ebraismo disonora Dio.   torna all'indice

Il Nuovo Testamento contiene passaggi che di frequente hanno generato atteggiamenti negativi nei confronti degli Ebrei e dell'Ebraismo. L’utilizzo di questi testi nel culto incrementa la probabilità di ostilità verso gli Ebrei. Anche una certa teologia cristiana anti-ebraica ha plasmato elementi del culto che denigrano l'Ebraismo e incentivano il disprezzo per gli Ebrei. È urgente che le autorità della chiesa esaminino le letture bibliche, le preghiere, la struttura dei lezionari, i sermoni e gli inni al fine di rimuovere immagini distorte dell'Ebraismo. Una vita liturgica Cristiana riformata esprimerebbe una nuova relazione con gli Ebrei e, di conseguenza, onorerebbe Dio. 

9. Noi affermiamo l’importanza della terra d’Israele per la vita del popolo Ebraico 

La terra d’Israele ha sempre avuto un significato centrale per il popolo Ebraico. Eppure la teologia Cristiana ha sostenuto che gli Ebrei avrebbero condannato se stessi alla dispersione a causa del rifiuto del Messia di Dio. Un tale supersessionismo ha precluso qualsiasi possibilità di comprensione Cristiana dell’attaccamento Ebraico alla terra d’Israele. I teologi cristiani non possono più evitare questa cruciale tematica, specialmente alla luce del persistente e complesso conflitto su quella terra. Riconoscendo che tanto il popolo Palestinese che il popolo Ebraico hanno il diritto di vivere in pace e in sicurezza in una terra che sia la loro, noi facciamo un appello affinché vi siano tentativi che possano contribuire ad una giusta pace tra tutte le popolazioni di quella regione. 

10. I Cristiani dovrebbero lavorare con gli Ebrei per il miglioramento del mondo.

Per circa un secolo, Ebrei e Cristiani, negli Stati Uniti, hanno speso congiuntamente il loro impegno su importanti questioni sociali, come ad esempio i diritti dei lavoratori e i diritti civili. Mentre si intensificano il terrorismo e la violenza, noi dobbiamo rafforzare i nostri sforzi comuni nel perseguimento della giustizia e della pace, cui ci richiamano tanto i profeti d’Israele che Gesù. Questi sforzi comuni di Ebrei e Cristiani offrono un paradigma di solidarietà umana e indicano anche modelli di collaborazione con uomini di altre tradizioni di fede. 
(Cfr. evoluzione positiva in tal senso: Comunicato congiunto a conclusione dell'incontro tra rappresentanti della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’Ebraismo e del Gran Rabbinato d’Israele su come promuovere la pace, l’armonia e i valori religiosi nelle società contemporanee - Grottaferrata (Roma) 26.2.2003 - nota della Redazione LnR)

Il presente documento è stato firmato dai seguenti membri del Gruppo di Studio Cristiano sulle relazioni ebraico-cristiane:

  • Dr. Norman Beck, Poehlmann Professor of Biblical Theology and Classical Languages – Texas Lutheran University, Seguin TX. 

  • Dr. Mary C. Boys, SNJM, Skinner &McAlpin Professor of Practical Theology, Union Theological Seminary, NYC.

  • Dr. Rosane Catalano, Roman Catholic Staff Scholar, Institute for Christian & Jewish Studies, Baltimore, MD.

  • Dr. Philip A. Cunningham, Direttore Esecutivo, Center for Christian-Jewish Learning, Boston College, Chestnut Hill, MA.

  • Dr. Celia Deutsch NDS, Adjunct Associate Professor of Religion, Barnard College/Columbia University NYC.

  • Dr. Alice L. Eckardt, Professor emerita of Religion Studies, Lehigh University, Bethlehem, PA.

  • Dr. Eugene J. Fischer, U.S. Conference of Catholic Bishops. Committee for Ecumenical and Interreligious Affairs, Washington, DC.

  • Dr. Eva Fleichner, Montclair [NJ] State University (emerita), Claremont, CA.

  • Dr. Deirdre Good, General Theological Seminary of the Episcopal Church, NCY.

  • Dr. Walter Harrelson, Distinguished Professor emeritus of Hebrew Bible, Vanderbilt University, Nashville, TN.

  • Rev. Michael McGarry, CSP, Director, Tantur Ecumenical Institute, Jerusalem.

  • Dr. John C. Merkle, Professor of Theology, College of St. Benedict, St. Joseph, MN.

  • Dr. John T. Pawlikowski, OSM, Prof. Social Ethics; Director, Catholic-Jewish Studies Program; Catholic Theological Union, Chicago, IL.

  • Dr. Peter A. Pettit, Institute for Christian-Jewish Understanding, Muhlenberg College, Allentown, PA.

  • Dr. Peter C. Phan, The Warren-Blanding Professor of religion and Culture, Catholic University of America, Washington, DC.

  • Dr. Jean-Pierre Ruiz, Associate Professor and Chair, Dep. Of Theology and Religious Studies, St. John’s Univeristy, NYC. 

  • Dr. Franklin Sherman, Associate for Interfaith Relations, Evangelical Lutheran Church in America.

  • Dr. Joann Spillmann, Professor and Chair Dep. Of Theology and Religious Studies, Rockhurst University, Kansas City, MO.

  • Dr. John T. Towsend, Visiting Lecturer on Jewish Studies Harvard Divinity School, Cambridge, MA.

  • Dr. Joseph Tyson, Professor emeritus of Religious Studies, Southern Methodist University, Dallas, TX.

  • Dr. Clark M. Williamson, Indiana Professor of Christian Thought, emeritus; Christian Theological Seminary, Indianapolis, IN.

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(1) la credenza della Chiesa di prendere il posto di Israele


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