Shalom
     Da queste sono le parole” (di Arthur Green, Giuntina) : Shalòm

 


   Shalòm o “pace” è la più alta aspirazione dell’ebraismo per il mondo in cui viviamo. È un valore posto al di sopra di tutti gli altri. L’insegnamento rabbinico lo descrive come il solo “canale” attraverso il quale la benedizione divina può scorrere in questo mondo.

  Shalom è un valore che permea ogni livello dell’esistenza. Non soltanto le nazioni ma i gruppi di ogni tipo devono imparare a vivere in shalom, l’uno con l’altro. Il contrario di shalòm, nell’ebreo classico, solitamente non è milchamàh (guerra), ma machlòket, che significa divisione, che talvolta porta l’ostilità, tra le persone. Le differenze sociali, etniche e religiose esisteranno fino a quando non arriverà il mashìach. Il nostro compito è quello di imparare a vivere in shalom con gli altri e dare così una mano affinché la redenzione arrivi prima.

  Il contrasto fra shalom e machlòket esiste anche a livello personale. Shalom bàyit, o la pace per la casa, ha un posto importante nella gerarchia ebraica dei valori. Molte cose si possono sacrificare per il suo bene. Lo shalom bàyit è rappresentato soprattutto come la pace tra moglie e marito, ma riguarda anche i genitori, i figli e tutti coloro che condividono la stessa casa. I temperamenti mutevoli devono essere tenuti a freno piuttosto che dar loro libero sfogo. La violenza domestica, per quanto sicuramente esistita fra gli ebrei, è considerata una grave violazione di quello che è il significato ebraico di casa.

  Shalom è anche un valore nell’individuo. Nel nostro mondo così complesso siamo troppo lacerati tra ideali, valori, sogni e aspirazioni, in conflitto fra loro. Shalom è collegato al termine shelemùt, che significa interezza. Noi dobbiamo stabilire la nostra linea di condotta e viverla nella sua interezza. Shalom con se stessi e Shalom con Dio sono impossibili se non sono strettamente uniti.


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