I Cristiani di Terrasanta: “Sul Muro, positiva la decisione della Corte”. Il Custode di Terrasanta: “Israele si dimostra uno stato di diritto”. A Gerusalemme est continuano i problemi per il Muro.

In risposta a una petizione presentata dal consiglio del villaggio di Beit Surik, la Corte suprema di giustizia israeliana ha ordinato, questo mercoledì, di modificare 30 chilometri di tracciato del Muro di separazione vicino a Modiin, a nordovest di Gerusalemme, perché in queste zone la barriera “viola fortemente il diritto della popolazione e la sua libertà di movimento”.

“Con questa decisione, Israele dimostra ancora di essere uno Stato di diritto, in cui la legge e le istituzioni funzionano. È un segno positivo e ne sono molto contento”. Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terrasanta, commenta così ad AsiaNews la decisione odierna della Corte suprema israeliana riguardo il Muro di difesa nella zona di Modiin, nordovest di Gerusalemme. La Corte ha stabilito che va cambiato il percorso del Muro vicino a Modiin perché il tracciato “viola fortemente il diritto della popolazione e la sua libertà di movimento”.

“Il Muro è di difesa” prosegue p. Pizzaballa. “In quanto tale, è destinato a impedire una certa libertà di movimento delle persone. Questa decisione vuole ridurre al minimo le difficoltà per la popolazione. Ma finché ci sarà, questo Muro creerà problemi”. “Comunque - prosegue il Custode - questa decisione lascia ben sperare per il futuro perché dimostra che, almeno, c’è la possibilità del dialogo sul percorso del Muro” conclude p. Pizzaballa.

La costruzione della barriera difensiva prosegue nella periferia est di Gerusalemme, dove la gente può muoversi ancora liberamente perché i lavori non sono conclusi. “La notizia della Corte suprema è positiva, speriamo che accada anche per noi ” racconta una suora francese che lavora nella zona. “A causa del Muro ci sono persone che rischiano di perdere il lavoro. Il monte degli Ulivi è in una situazione terribile: già adesso la gente deve superare un muro [costruito da Israele nel 2002] per andare in città. Molti passano attraverso le proprietà private: noi facciamo finta di niente e lasciamo passare questa gente. Ma se chiudessimo la porta, non potrebbero passare per andare a lavorare” sottolinea la religiosa. “La Corte ha sentenziato su un’evidenza: il Muro limita la libertà delle persone. Vederne la costruzione è spaventoso: proprio mentre le parlo, sulla nostra strada passano i camion con questi blocchi altissimi, non c’è nessuno in giro, solo giornalisti. La decisione per Modiin – prosegue la suora francese - è certamente positiva, ma deve riguardare tutti quei luoghi dove il Muro limita la libertà delle persone”. (LF)

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[Fonte: Asia News 30 giugno 2004]

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