Nel centro della capitale 2711 pilastri di
cemento ricorderanno l'Olocausto. «La Shoah è un labirinto di pietra»
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È
stato inaugurato ieri pomeriggio a Berlino, alla presenza dei vertici
dello Stato tedesco, dei rappresentanti delle comunità ebraiche e di
oltre mille invitati provenienti da tutto il mondo, il nuovo memoriale
interamente dedicato alle vittime dell’Olocausto.
Durante la cerimonia
di apertura il presidente del Bundestag, Wolfgang Thierse, ha ribadito che
“il monumento sarà un monito per la Storia”. La struttura pensata 17
anni fa, e progettata dall’architetto newyorkese Peter Eisenman è stata
costruita a totale carico del governo. Massimiliano Menichetti. |
Il
silenzio, il rispetto, le note dei cori delle sinagoghe hanno accompagnato
l’apertura ufficiale del Memoriale di Berlino per le vittime della Shoah,
nel 60 anniversario dalla liberazione nazista. Un immenso campo trafitto
da 2.711 stele di cemento, di diverse altezze, disposte l’una dietro
l’altra all’interno di un perimetro grande quanto un campo di calcio,
nel cuore della città nei pressi della Porta di Brandeburgo. Un monumento
costruito quasi in corrispondenza di quella che era la cancelleria di
Hitler e del suo bunker sotterraneo, a rimarcare che non bisogna
dimenticare. Giuseppe Laras, presidente dei
Rabbini d’Italia:
“Questa
inaugurazione è molto significativa, perché ha una valenza simbolica
fondamentale: nel cuore del nazismo sorge questo monumento che vuole
essere una espressione di espiazione nei confronti degli ebrei e
dell’umanità”.
Stele
senza nome, ha evidenziato l’architetto Eisenman che ha ideato il
progetto, per far parlare il silenzio, le voci delle vittime, per creare
un luogo in cui riflettere. Ancora Giuseppe Laras:
“Il
ricordo vuole attivare energie e forze che possano impedire quello che di
brutto, di violento e di malvagio è accaduto”.
L'idea
del Memoriale prese le mosse nel 1988 per iniziativa della giornalista Lea
Rosh e dello storico Eberhard Jaeckel. Fra i sostenitori ci fu l'allora
cancelliere Helmuth Kohl. Dieci anni dopo la conferma che lo Stato avrebbe
coperto ogni costo. In 17 anni furono vagliati progetti, vinte le
reticenze sulla grandezza e l’ubicazione di quello che oggi è il primo
luogo della memoria, per gli ebrei europei sterminati durante il nazismo,
costruito in Germania dopo l'unificazione tedesca. All’interno della
struttura un museo sotterraneo articolato in 4 spazi: quello delle
dimensioni, delle famiglie, dei nomi in cui sono documentati i dati
biografici di 3,5 milioni di ebrei sterminati e quello dei luoghi. Un
Memoriale, hanno rimarcato politici e rappresentanti religiosi, capace di
testimoniare l’orrore di un tempo ma anche la speranza per il futuro.
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[Fonte: Radio Vaticana 11 maggio 2005]