Delegazioni sportive di 37 Paesi per la più importante manifestazione sportiva
ebraica. Si è aperta ieri sera, allo stadio Flaminio di Roma, la XII edizione
dei Giochi Europei Maccabi 2007. Partecipano oltre 1700 atleti.
Delegazioni sportive di 37 Paesi per la più importante manifestazione
sportiva ebraica. Si è aperta ieri sera, con l'arrivo della Fiaccola partita da
Gerusalemme, la XII edizione dei Giochi Europei Maccabi 2007, allo stadio
Flaminio. La più antica Comunità della diaspora ospita così la manifestazione
che per otto giorni, fino al 12 luglio, vede la partecipazione di oltre 1.700
atleti che si contenderanno la palma della vittoria in 16 differenti discipline
sportive. Alla cerimonia di apertura, erano presenti autorità e numerosi ospiti,
tutti uniti nel salutare una iniziativa sportiva all'insegna del dialogo e
dell'incontro fra culture diverse che trovano nell'agonismo l'unico terreno di
competizione.
I Giochi Europei Maccabi 2007, promossi dal Comitato organizzatore della FIM
(Federazione Italiana Maccabi) - e fortemente voluti dall'Unione delle Comunità
ebraiche italiane e dalla Comunità ebraica di Roma - si svolgono principalmente
negli impianti sportivi dell'Acqua Acetosa. In competizione anche una stella del
firmamento agonistico: il vicecampione del mondo e pluricampione europeo di
karate, l'ungherese Adam Kovacs. Accanto alle strutture, sorge il grande
Villaggio dei Giochi, un luogo destinato a diventare la 'Piazza' dei Giochi con
aree di incontro e divertimento a disposizione di atleti, accompagnatori e
spettatori. Nei campi, tra il pubblico, negli impianti, 500 volontari, ebrei e
non, daranno il loro contributo per assicurare alla manifestazione il miglior
risultato.
Uno sforzo organizzativo che non sarebbe stato possibile senza l'appoggio pieno
e convinto delle autorità statali, locali e sportive che hanno visto nei Giochi
una grande occasione di unione tra culture diverse. "Siamo convinti - ha detto
Vittorio Pavoncello presidente del Comitato organizzativo della manifestazione -
di aver offerto alla città e alla nostra Comunità una grande opportunità: siamo
orgogliosi che a Roma si svolga un appuntamento così importante che ha visto in
lizza per l'assegnazione Londra e altre città europee. Avevamo però un vantaggio
rispetto agli altri: un luogo e uno scenario unici al mondo. Le nostre vie, le
nostre piazze si apriranno per accogliere gli atleti ebrei ed i loro
accompagnatori nello spirito di fraternità che da sempre ha caratterizzato
Roma".
Anche papa Benedetto XVI, che mercoledì all'udienza ha inviato un messaggio di
saluto, ha voluto sottolineare la rilevanza di questo evento nel momento in cui
ha annunciato di voler ricevere una delegazione dei Giochi in udienza privata.
Nello spirito di solidarietà che caratterizza i Giochi, il Comitato
Organizzativo ha lanciato con successo la campagna 'Adotta un'atleta' per
aiutare quei ragazzi a rischio di non poter partecipare ai Giochi perché non in
grado di sostenere da soli la quota di iscrizione: tra questi molti delle
delegazioni dell'Est europeo (in particolare l'ex Unione Sovietica) che nelle
previsioni saranno tra le più numerose. Anche loro quindi potranno alla fine
delle competizioni partecipare alla Cerimonia di chiusura in programma l'11
luglio alla stadio del baseball dell'Acqua Acetosa in un spettacolare
arrivederci a Roma, alla sua gente e alla sua Comunità ebraica.