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il 9
di Av
il 9 di Av, nel 2006 caduto il 13
Luglio e quest'anno il 24 luglio, per la sua severità ed austerità, è il giorno che più
assomiglia a Kippùr.
In questo giorno, infatti, per ben due volte furono distrutti il primo
e il secondo Tempio di Gerusalemme a distanza di cinque secoli: la prima, da parte
dei Babilonesi
nel 586 prima dell’era volgare e la seconda da parte dei Romani
nel 70 e.V.; inoltre in questo
giorno si ricorda anche l'espulsione degli ebrei dalla Spagna nel
1492.
Questa giornata di lutto viene commemorata con il digiuno e la recita
di preghiere funebri, nelle sinagoghe o presso il Muro del Pianto,
unico vestigio del tempio distrutto dai romani. Inoltre è vietato,
oltre mangiare e bere qualsiasi cosa, fare il bagno, farsi la barba,
accendere la luce... tutto questo con l'obiettivo di ridurre al massimo
i piaceri della vita per ricordare le tragedie del passato.
Oltre alle commemorazioni sul piano privato, una legge israeliana
stabilisce che durante il 9 Av - che, come tutte le feste ebraiche,
inizia la sera prima al tramonto - rimangano chiusi luoghi di svago
come cinema, teatri, ristoranti e bar.
Il Santuario di Gerusalemme era il luogo dove si svolgevano le
cerimonie rituali prescritte nella Toràh; era il centro spirituale e
anche politico e religioso dell’ebraismo. La perdita del Santuario
segnò anche la perdita di questo centro, oltre che l’inizio della
diaspora.
La distruzione del Santuario è presente nel cuore degli ebrei anche
dopo venti secoli: nelle preghiere, in qualsiasi parte del mondo ci si
trovi, ci si rivolge sempre fisicamente e idealmente verso le vestigia
del Muro occidentale. Tishà Be-Av significa "9 del mese di Av".
Nelle sinagoghe parate a lutto e in un’atmosfera di grande tristezza,
spesso seduti in terra e a lume di candela, si recitano preghiere ed
elegie ispirate alla rovina del Tempio di Gerusalemme e all’esilio del
popolo ebraico. Inoltre è vietato, oltre mangiare e bere qualsiasi
cosa, fare il bagno, farsi la barba, accendere la luce... tutto questo
con l'obiettivo di ridurre al massimo i piaceri della vita per
ricordare le tragedie del passato.
Oltre alle commemorazioni sul piano privato, una legge israeliana
stabilisce che in Israele, durante il 9 Av (che, come tutte le feste
ebraiche, inizia la sera prima al tramonto), rimangano chiusi luoghi
di svago come cinema, teatri, ristoranti e bar.
Secondo la tradizione ebraica nella distruzione già ci sono i semi
della redenzione e proprio in questa data, simbolo di distruzione,
verrà al mondo il Messia: in questa giornata si usano dei libri
liturgici particolari che molti usano gettar via alla fine della
ricorrenza, come segno di cieca fiducia nell’avvento messianico.
Avranno la gioia di vedere Gerusalemme ricostruite solo coloro che
abbiano partecipato alle manifestazioni di lutto che si tengono a
Tishà Be-Av.
Il 9 di Av è preceduto, per gli ebrei più osservanti, da tre settimane
caratterizzate da un atteggiamento di raccoglimento luttuoso, che
vengono seguite dal 17 di Tamuz, giorno di digiuno.
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