In quasi tutti i suoi numerosi viaggi
apostolici, fin dall'inizio del suo Pontificato, Giovanni Paolo II ha
voluto incontrare le comunità ebraiche del luogo. Riportiamo le parole da
lui rivolte alla Comunità di Madrid.
Illustri Signori.
Shalom! Pace a voi e a tutti i membri della comunità religiosa
ebraica di Spagna.
Desidero innanzitutto, esprimervi il sincero apprezzamento per esser
voluti venire a trovarmi durante la mia visita pastorale a questa Nazione.
Il vostro gesto significativo prova che il dialogo fraterno, orientato a
migliorare la conoscenza e la stima fra ebrei e cattolici, promosso e
raccomandato vivamente dal Concilio Vaticano II nella dichiarazione Nostra
Aetate (cf. Nostra Aetate, 4), continua e si diffonde
sempre più, anche in mezzo a inevitabili difficoltà.
Abbiamo un patrimonio spirituale comune; e il Popolo del Nuovo
Testamento, cioè la Chiesa, si sente ed è vincolato spiritualmente alla
stirpe di Abramo, “nostro padre nella fede”.
Prego Dio affinché la tradizione ebrea e cristiana, fondata sulla
Parola divina, che ha una profonda coscienza della dignità della persona
umana che è immagine di Dio (cf. Gen 1, 26), ci porti al culto e
al fervido amore per l’unico e vero Dio. E che questo si traduca in
un’azione efficace a favore dell’uomo, di ciascun uomo e di tutto
l’uomo.
Shalom! E che Dio, Creatore e Salvatore, benedica voi e la
vostra Comunità.