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Le fonti ebraiche del cristianesimo delle origini
Leggere il Vangelo per capire gli ebrei

Autore: David Flusser
Pagine: 80 Ed. Gribaudi, 2005
Gli scritti del cristianesimo delle origini sono in stretto rapporto con il Giudaismo. Ne riflettono gli ideali, le credenze, le prospettive e le correnti, e inoltre rispecchiamo il mondo dei sapienti e dei maestri, compresa la loro esegesi biblica, le loro parabole e persino le loro incertezze. Non diremo nulla di nuovo dichiarando che Gesù fu un ebreo sotto ogni aspetto. I Vangeli hanno conservato le sue massime e i suoi detti, così che ci sono giunte non solo le sue opinioni, ma anche numerosi dettagli riguardanti gli ebrei di quell'epoca, e moltissime informazioni sulle varie correnti del Giudaismo durante il periodo della vita e dell'attività di Gesù

Nato a Vienna nel 1917, trasferitosi a Praga e poi emigrato in Israele al tempo della persecuzione nazista, David Flusser, scomparso nel 2000, fu a lungo professore presso l’Università ebraica di Gerusalemme e membro dell’Accademia israeliana di Scienze e Discipline classiche. A lui si devono alcune delle più interessanti riflessioni sulla presenza di componenti e di elementi tipici dell’ebraismo all’interno della religione cristiana. In questo breve e succoso volume Flusser concentra la propria attenzione sullo «sfondo ebraico» sul quale si situano i Vangeli e altri scritti neotestamentari, nella convinzione che ciò risulti utile per comprendere quali fossero i caratteri salienti del giudaismo al tempo di Gesù. Scrive Flusser: «I libri del Nuovo Testamento contribuiscono grandemente alla nostra conoscenza del Midrash ebraico, ossia dell’esegesi biblica di quei tempi, e dei metodi prevalenti nello studio della Bibbia… Nel libro dell’Apocalisse di Giovanni abbiamo una testimonianza precoce dell’escatologia e dell’apocalittica giudaiche. L’intero Nuovo Testamento riflette le varie credenze giudaiche e la prospettiva sulla redenzione finale, sulla fede e sul messianismo». In 13 capitoletti l’autore ha modo di toccare alcune questioni molto interessanti, quale, per esempio, il legame di Gesù con l’ebraismo: «Si deve invero considerare Gesù – sostiene Flusser – sullo sfondo della sua ebraicità, il mondo dei Sapienti e Maestri, per riconoscere e apprezzare la sua grande influenza su chi gli stava attorno… Gesù fu parte integrante del mondo dei Sapienti e Maestri ebrei. Non fu un contadino ignorante e la sua familiarità con la Legge orale e scritta era considerevole». L’opera di Flusser è ricca di notazioni assai suggestive che fanno comprendere quanto stretto e fecondo sia stato il collegamento fra la tradizione ebraica, la predicazione di Gesù e il nascente cristianesimo; egli si sofferma infatti a discutere pure intorno alla figura e all’opera dell’apostolo Paolo, che aveva «familiarità col giudaismo ellenistico», e parla delle comunità ebraiche ellenistiche e dei loro rapporti con la religione cristiana. Il lettore ricaverà dalle pagine flusseriane molte informazioni per approfondire le conoscenze sulle origini del cristianesimo e i suoi rapporti col mondo ebraico.

   
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