Per un giorno Milano è
diventata la capitale del rinnovato dialogo con gli ebrei. E, dalla capitale
lombarda, si leva un invito a tutta Italia, a tutte le Chiese cristiane che
ieri insieme, per la prima volta, hanno celebrato la Giornata dell'Ebraismo
promossa dai Vescovi italiani nel 1990.
Un appuntamento che,
significativamente, anticipa la settimana di preghiera per l'unità dei
cristiani e che ieri si è svolto nella sinagoga maggiore di via della
Guastalla, alla presenza di ebrei, cattolici e rappresentanti di altre 16
confessioni cristiane.
«Nella prospettiva di un ecumenismo pastorale e feriale, a Milano, per la
prima volta, la Giornata dell'Ebraismo è stata celebrata coralmente», ha
evidenziato don Gianfranco Bottoni, presidente del Consiglio delle Chiese
cristiane di Milano e responsabile per l'ecumenismo della diocesi
ambrosiana. Gli ha fatto eco Giuseppe Laras, rabbino capo, che ha commentato
il tema del giorno, significativo passo del profeta Sofonia: «Serviranno il
Signore appoggiandosi spalla a spalla». «Quando si è assieme a portare un
peso - ha spiegato don Bottoni - ci si fa forza; spalla a spalla, per
sostenerci e testimoniare, con gli sguardi rivolti allo stesso orizzonte; ci
precedono gli ebrei e ci accompagna Cristo ma il comune cammino di ritorno a
Dio presuppone la stessa lotta al politeismo mondano e
all'idolatria».
Una scelta contro
l'antisemitismo la cui denuncia, però, non deve «diventare una bandiera di
parte». Ne è convinto il rabbino secondo cui «la comunità cristiana può
fornire un grande contributo alla sua eliminazione». Del resto, la
"speciale comunione" che lega i cristiani al popolo d'Israele è
il senso della "Charta Oecumenica" firmata nel 2001 a Strasburgo
dalle Chiese d'Europa.
E il dialogo diventa allora
possibile: «Stiamo andando - ha concluso Laras - verso il reincontro; e
sentiamo che questo percorso giungerà a conclusione, secondo i tempi della
volontà di Dio e l'impegno nostro, chiamati ad una vita improntata
all'umiltà, alla conoscenza e all'aiuto».