Ebrei - Ecumenismo reale Dabru Emet (Direte la verità) Appello firmato da 172 rappresentanti dellebraismo negli Stati Uniti, in Canada in Gran Bretagna e in Israele, testimonianza esemplare di una sincera volontà di dialogo, pubblicato da The New York Times del 10 settembre 2000
Il manifesto ebraico, si apre con un riconoscimento che è un ponte verso il futuro:
"In tempi recenti si è verificato un cambiamento drammatico e senza precedenti nei
rapporti tra ebrei e cristiani. Crediamo sia tempo che gli ebrei conoscano gli sforzi dei
cristiani di fare onore al giudaismo". Ecco il testo In tempi recenti, si è verificato un cambiamento
drammatico e senza precedenti nei rapporti tra ebrei e cristiani. Nel corso dei quasi
duemila anni di esilio degli ebrei, i cristiani hanno tendenzialmente considerato
lebraismo una religione fallita o, nella migliore delle ipotesi, una religione che
ha preparato la strada al cristianesimo, e in esso trova compimento. Nei decenni
successivi allOlocausto, tuttavia, la cristianità è radicalmente cambiata. Un
numero sempre crescente di membri ufficiali della Chiesa, sia cattolica sia protestante,
ha espresso pubblicamente il suo rimorso per il maltrattamento degli ebrei e
dellebraismo da parte dei cristiani. In queste affermazioni si dichiara inoltre che
linsegnamento e la preghiera cristiani possono e devono essere riformati in modo da
valorizzare lalleanza eterna di Dio con il popolo di Israele e da celebrare il
contributo dellebraismo alla civilizzazione del mondo e alla stessa fede cristiana. Ebrei e cristiani adorano lo stesso Dio Prima dellavvento del cristianesimo, gli ebrei erano gli unici adoratori del Dio di Israele. Ma anche i cristiani adorano il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, creatore del cielo e della terra. Sebbene la fede cristiana non sia una scelta religiosa percorribile per gli ebrei, come teologi ci rallegriamo che, attraverso il cristianesimo, centinaia di milioni di persone siano entrate in contatto con il Dio di Israele. Ebrei e cristiani riconoscono lautorità dello stesso libro - la Bibbia (che gli ebrei chiamano "tanakh" e i cristiani "antico testamento") Rivolgendoci a essa come guida religiosa, per larricchimento dello spirito e leducazione comunitaria, ne traiamo insegnamenti simili: Dio ha creato e sostiene luniverso; Dio ha stabilito unalleanza con il popolo di Israele; il verbo rivelato di Dio guida Israele a una vita di rettitudine; Dio salverà Israele e il mondo intero nellultimo giorno. Eppure, ebrei e cristiani interpretano molti passi della Bibbia in maniera diversa. Queste differenze devono sempre essere rispettate. I cristiani possono assecondare la rivendicazione ebrea dello stato di Israele Levento più importante per gli ebrei dai tempi dellOlocausto è stato la restaurazione di uno Stato ebraico nella Terra Promessa. Come membri di una religione basata sulla Bibbia, i cristiani riconoscono che Israele fu promessa - e data - agli ebrei come luogo fisico dellalleanza tra essi e Dio. Molti cristiani sostengono lo Stato di Israele per ragioni che vanno molto al di là della pura politica. Come ebrei, apprezziamo questo sostegno. Riconosciamo inoltre che la tradizione ebraica prevede giustizia per tutti i non-ebrei che risiedono in uno stato ebraico. Ebrei e cristiani accettano i principi morali della Torah Il centro dei principi morali della Torah è linalienabile santità e dignità di ogni essere umano. Tutti siamo stati creati a immagine di Dio. La condivisione di questa sottolineatura morale può essere la base di un miglioramento nei rapporti tra le nostre comunità. Essa può anche costituire una potente testimonianza per tutta lumanità, che migliori la vita dei nostri fratelli e si levi contro limmoralità e le idolatrie che ci minacciano e ci degradano. Di tale testimonianza cè particolarmente bisogno dopo gli orrori senza precedenti cui abbiamo assistito negli ultimi secoli. Il nazismo non fu un fenomeno cristiano Senza la lunga storia dellantisemitismo cristiano e delle violenze cristiane contro gli ebrei, lideologia nazista non avrebbe attecchito, né avrebbe potuto essere perseguita. Troppi cristiani parteciparono, o approvarono, le atrocità naziste contro gli ebrei. Altri non protestarono a sufficienza contro simili orrori. Ma il nazismo in quanto tale non fu una conseguenza inevitabile del cristianesimo. Se lo sterminio degli ebrei fosse stato portato avanti fino in fondo, il nazismo avrebbe rivolto la sua rabbia omicida sui cristiani. Siamo grati a quei cristiani che hanno rischiato o sacrificato le loro vite per salvare gli ebrei durante il regime nazista. Pensando a loro, incoraggiamo i teologi cristiani a continuare a rifiutare senza equivoco il disprezzo del giudaismo e del popolo ebraico. Lodiamo quei cristiani che non accettano questo disprezzo, e non li condanniamo per le colpe dei loro antenati. Troppe differenze inconciliabili tra ebrei e cristiani non saranno risolte fino a che Dio non salverà il mondo intero, come promesso nella scrittura I cristiani conoscono e servono Dio attraverso Gesù Cristo e la tradizione cristiana. Gli ebrei conoscono e servono Dio attraverso la Torah e la tradizione ebraica. Questa differenza non si risolverà solo perché una comunità insiste ad affermare che ha interpretato la Scrittura più accuratamente dellaltra; né perché una esercita pressioni politiche sullaltra. Gli ebrei possono rispettare la fedeltà dei cristiani alla loro rivelazione allo stesso modo in cui noi ci aspettiamo che i cristiani rispettino la nostra fedeltà alla nostra rivelazione. Né gli ebrei né i cristiani dovrebbero essere spinti a condividere i precetti dellaltra comunità. Una nuova unità tra ebrei e cristiani non indebolirà la fede ebraica Il miglioramento dei rapporti non accelererà quellassimilazione culturale e religiosa che gli ebrei ragionevolmente temono. Non cambieranno le tradizionali forme ebraiche di culto, non aumenteranno i matrimoni tra ebrei e non ebrei, non sarà maggiore il numero degli ebrei persuasi a convertirsi al cristianesimo, non si creerà un falso miscuglio fra giudaismo e cristianesimo. Rispettiamo il cristianesimo come fatto che ha avuto origine allinterno dellebraismo e che tuttora ha contatti significativi con esso. Non lo consideriamo unestensione del giudaismo. Solo se conserviamo le nostre tradizioni, potremo proseguire questi rapporti nellintegrità. Ebrei e cristiani devono collaborare agli ideali della giustizia e della pace Ebrei e cristiani riconoscono, sebbene in modi diversi, che lo stato di irredenzione del mondo si riflette nella persistenza di persecuzioni e povertà, e nella miseria e degradazione degli uomini. Sebbene la giustizia e la pace appartengano ultimamente solo a Dio, i nostri sforzi congiunti, insieme a quelli di altre comunità religiose, possono aiutare la realizzazione del Regno di Dio che attendiamo con speranza. Separatamente e assieme, dobbiamo lavorare per portare la giustizia e la pace al nostro mondo. In questa impresa siamo guidati dalla visione dei profeti di Israele: "Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà elevato sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; a esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: "Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri"". (Is 2,2-3) Per una discussione più approfondita sullargomento trattato nel Dabru Emet si può consultare http://www.jcrelations.net/index.htm Per ulteriori informazioni: Rabbino David Fox Sandmel, Institute for Christian & Jewish Studies, 1316 Park Avenue, Baltimora, MD 21210. 410-523-7227, statement@icjs.org | Home | | inizio pagina | |