Madrid, 9. Un invito ai cattolici «a proseguire uniti con i loro valori e
a non prestare attenzione al fatto che altri criticano le loro convinzioni»:
a formularlo è il vicepresidente della comunità ebraica di Madrid, David
Hatchwell, che, in un'intervista all'agenzia spagnola «Europa Press»,
interviene su recenti dichiarazioni di rappresentanti dell'«ultrasinistra»
tese a «delegittimare» la Chiesa e i suoi fedeli. Ma -- sottolinea -- eventi
come la prossima Giornata mondiale della gioventù costituiscono già di per
sé un successo, poiché rassicurano i giovani sul fatto che «non sono soli».
Hatchwell definisce le critiche della sinistra radicale (espresse nelle
settimane scorse sulla Gmg e sulla visita del Papa) una cosa «molto
negativa» e cita un detto ebraico secondo cui «coloro che vogliono cambiarti
ti attaccano sempre cercando di delegittimare l'elemento che ti dà maggiore
forza». Da qui il messaggio ai fedeli cattolici affinché ignorino le
aggressioni verbali nei loro confronti e vadano avanti per la propria
strada.
Il ruolo della comunità ebraica durante la visita di Benedetto XVI sarà
quello di «dimostrare vicinanza e affetto a uno dei grandi leader spirituali
del mondo», poiché gli ebrei di Spagna, come quelli nel resto del mondo,
condividono valori spirituali e morali con i cristiani. «Facciamo senza
dubbio parte dello stesso ceppo -- ha detto il vicepresidente della comunità
ebraica di Madrid -- e, fortunatamente per noi che viviamo nell'epoca
moderna, la vicinanza tra le due confessioni negli ultimi quarant'anni è
stata maggiore che nei venti secoli precedenti». Pertanto, «il nostro ruolo
è essere uniti promuovendo gli stessi valori di amore, pace, giustizia e
impegno, denunciando il relativismo della nostra società». Hatchwell ha
spiegato che, a livello pratico, la comunità ebraica sarà presente
nell'organizzazione e nella celebrazione dei vari atti della Giornata
mondiale della gioventù attraverso la «Fundación Madrid Vivo», con la
partecipazione dei rappresentanti delle diverse comunità ebraiche spagnole.
Il «fatto più positivo» della visita del Papa -- conclude -- è che «molte
persone, e soprattutto i giovani, si sentiranno protetti e incoraggiati nel
continuare ad affrontare la società che li circonda, la quale vive una
profonda crisi di valori».
(©L'Osservatore Romano 10 agosto 2011)