Così, per un mistero dei più segreti, l'Infinito, con il suo Verbo colpì il vuoto, benché le onde sonore non siano trasmissibili nel vuoto. Il suono del Verbo fu dunque l'inizio della materializzazione del vuoto. Ma questa materializzazione sarebbe rimasta per sempre in stato di indeterminazione, se, al momento di colpire il vuoto, il suono del Verbo non avesse fatto brillare il punto scintillante, origine della luce, che è il mistero supremo la cui essenza è inconcepibile. È per questa ragione che il Verbo è chiamato "Inizio", essendo l'origine di tutta la creazione.

Frontespizio della Bibbia - Miniatura tedesca del 1300


È scritto: " Coloro che saranno stati sapienti brilleranno come il chiarore del cielo, e quelli che ne avranno istruiti molti nella via della giustizia brilleranno come stelle per tutta l'eternità." (Dan. XII, 3) La parola splendore (Zohar) designa la scintilla che il Misterioso fece brillare al momento di colpire il vuoto e che è l'origine dell'universo, palazzo costruito per la gloria del Misterioso. Questa scintilla è in qualche modo la sacra semente del mondo. Questo mistero è espresso nelle parole della Scrittura: "E la semente alla quale deve la sua esistenza è sacra".

L'origine delle lettere

Il Verbo ha preso la forma dei segni dell'alfabeto, che emanano tutti dal Punto supremo (1)  La lettera Alef è il simbolo dell'inizio e della fine; tutte le fasi della creazione vi sono sintetizzate. Benché l'Alef presenti diverse parti, non forma che una sola lettera. È la lettera da cui dipendono i mondi superiori e inferiori. La barra superiore dell'Alef è il simbolo del mistero del Pensiero supremo; al disotto di essa si trova un tratto che simboleggia il firmamento superiore.

La lettera creatrice

È scritto. “Al principio”, Rab Hammenouna, il Vegliardo, dice: Troviamo all’inizio della Genesi un rovesciamento dell’ordine delle lettere iniziali. Così, le due prime parole della Genesi hanno per iniziali la lettera Beth: (Bereschith (in principio) Bara (creò), e le due parole seguenti hanno per iniziali la lettera Alef - Elohim (Dio) Eth (Il). Ecco la ragione di questa inversione:

Già duemila anni prima della creazione del mondo le lettere erano nascoste, e il Santo, Benedetto Egli sia, le contemplava e ne faceva le sue delizie. Quando volle creare il mondo, tutte le lettere, ma nell’ordine inverso, vennero a presentarsi davanti a lui. Fu la lettera Tav che si presentò per prima. “Creatore dei mondi, ella disse, ti piaccia servirti di me per fare la creazione del mondo, perché io sono la lettera finale della parola Emet (Verità) impressa sul tuo sigillo; e come tu stesso sei chiamato Verità, conviene al Re cominciare con la lettera finale della parola Verità e servirsene per fare la creazione del mondo. Il Santo, benedetto egli sia, le rispose: “Tu sei, in effetti, degna; ma non conviene che io mi serva di te per operare la creazione del mondo, perché tu sei destinata ed essere impressa sulla fronte degli uomini fedeli che hanno osservato la legge dall’Alef alla Tav, e a essere così mescolata alla morte, e anche perché tu formi la lettera finale della parola Maleth (Morte). Per queste ragioni, non è bene mi serva di te per operare la creazione del mondo.” La lettera Tav uscì immediatamente.

Allora entrò la lettera Shin e, dopo aver fatto la stessa domanda, si avvalse dell’iniziale del nome divino Shaddai, che è una Shin; “È bene, ella disse, che ci si serva dell’iniziale del nome sacro Shaddai, per operare la creazione del mondo”. Le rispose, “In effetti tu sei degna, tu sei buona e sei vera. Ma falsari si serviranno di te per affermare le loro menzogne, associandoti le due lettere Kof e Resh, per formare così la parola Sheqer (menzogna)…”

Quando la lettera Shin ebbe udito queste parole, uscì. Vedendo ciò, le lettere Kof e Resh non osarono presentarsi. Successivamente entrò la lettera Zaddi e fece la stessa domanda, richiamandosi al fatto che la parola giusti (Zaddiqim) applicata agli uomini e a Dio comincia con la lettera Zaddi, sicché è scritto: “Poiché il Signore è giusto (Zaddiq) ed egli ama la giustizia (Zedaqot). (Sl 11,7). Dio le rispose: “ In effetti tu sei giusta ; ma non è bene che io mi serva di te per creare il mondo, perché tu devi essere nascosta per non dare presa all’errore”…

Entrò quindi la lettera e fece la stessa domanda aggiungendo che la parola “Peduth” (la Redenzione che Dio un giorno deve compiere nel mondo) inizia con un . Dio le rispose: tu sei degna in effetti; ma anche la parola Pescha (peccato) inizia con un . Inoltre tu hai la testa abbassata, simbolo del peccatore che, vergognoso, abbassa la testa e tende le braccia”.

Alla lettera Ayin, Dio rispose che essa inizia la parola “Avon” (Crimine); nonostante essa facesse osservare che inizia anche la parola “Anava”, (modestia), il Santo, benedetto egli sia, le disse: “Non mi servirò di te per creare il mondo”. Quando essa uscì, entrò la lettera Samech e fece la stessa domanda delle lettere precedenti, richiamandosi al versetto in cui è detto: “Il Signore sostiene tutti coloro che vacillano” (Sl 145, 14) e che comincia con una parola la cui iniziale è un Samech (Samech = sostegno). Dio le rispose : “È precisamente a causa della tua destinazione che devi restare al tuo posto, perché, se io ti innalzassi dal tuo posto per servirmi di te per creare il mondo, cosa avverrebbe di coloro che stanno per cadere, poiché essi si appoggiano a te?” La lettera Samech uscì immediatamente.

Alla lettera Nun, che disse che le parole “Nora” (timore) e “Nava” (bello) iniziano con questa lettera, Dio rispose: “ Torna al tuo posto, perché è a causa tua che il Samech al suo ed appoggiati a lui” (essendo la Nun l’iniziale di "Nophelim “coloro che vacillano” del versetto citato sopra). La lettera Mem disse e era l’iniziale della parola “Melech” (Re). “È vero, le rispose Dio; ma non mi servirò di te per creare il mondo perché il mondo ha bisogno di un re; resta dunque al tuo posto con la altre lettere che formano la parola “Melech” cioè con la lettera Lamed e la lettera Caf; non si addice al mondo restare senza Re”

In quel momento la lettera Caf, molto turbata, discese dal trono glorioso e gridò: “Creatore dell’Universo, ti piaccia servirti di me per creare il mondo, perché sono l’iniziale della parola che esprime la tua gloria” (Cavod, Gloria). Quando la lettera Caf lasciò il trono, duecentomila mondi, ed il trono stesso, furono scossi e vacillarono ; la scossa fu così violenta da minacciare che tutti i mondi andassero in rovina. Il Santo, sia Egli benedetto, disse allora a questa lettera: “O Caf, Caf, perché continui a restar qui? Torna al tuo posto, non mi servirò di te per creare il mondo, perché sei l’iniziale della parola Cala che esprime lo sterminio. Ritorna dunque al tuo trono e restaci.” Subito la lettera uscì e tornò al suo posto.

In seguito entrò la lettera Yod e fece la stessa domanda, adducendo che era l’iniziale del Nome sacro. Dio le rispose: “È già sufficiente per te essere incisa e contrassegnata in me e di essere il punto di partenza di tutta la mia volontà; non è bene staccarti dal mio nome”…

Entrò la lettera Beth dicendo: “ Creatore dell’universo, ti piaccia servirti di me per creare il mondo, perché sono l’iniziale della parola di cui ci si serve per benedirti (Baruch, sia benedetto) in alto e in basso”. Il Santo, sia Egli benedetto, le rispose: “È in effetti di te che mi servirò per creare il mondo e tu sarai anche la base dell’opera della creazione. “ La lettera Alef restò al suo posto senza presentarsi. Il Santo, sia Egli benedetto, le disse: “ Alef, Alef, perché non ti sei presentata davanti a me, come tutte le altre lettere?” Essa rispose: “Signore dell’Universo, vedendo tutte le lettere presentarsi davanti a te inutilmente, perché avrei dovuto presentarmi anch’io? Poi, appena ho visto che hai già accordato alla lettera Beth questo dono prezioso, ho compreso che non si addice al Re celeste riprendere il dono che ha fatto ad uno dei suoi servitori, per donarlo ad un altro”. Il Santo, sia Egli benedetto, le rispose: “O Alef, Alef, benché sia la Beth la lettera di cui mi servirò per creare il mondo, tu sarai la prima di tutte le lettere, e non avrò unità che in te; tu sarai la base di tutti i calcoli e di tutti gli atti compiuti nel mondo, e non si potrà trovare in nessun luogo unità, se non nella lettera Alef”.

Il Santo, sia egli benedetto, ha creato le forme delle grandi lettere celesti alla quali corrispondono le piccole lettere di quaggiù. È perciò che le prime due parole della Scrittura hanno per iniziali due Beth (Bereschith Bara) e le due parole seguenti due Alef (Elohim Eth) per indicare le lettere celesti e quelle del mondo di quaggiù, che in realtà sono altro che le sole e stesse lettere con l’aiuto delle quali tutto si opera nel mondo celeste e nel mondo di quaggiù.

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(1)
Cioè la prima Sefirà, chiamata Kether (corona)

[Tratto da Le livre du Zohar, pages traduites du chaldaïque par Jean De Pauly, F. Rieder et Cie, Éditeurs - Paris 1925 - Traduzione a cura di LnR]

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