CITTA' DEL
VATICANO (Reuters) - I timori di ripercussioni sul mondo
islamico o di attacchi contro i cristiani hanno giocato un ruolo
importante nella decisione di Giovanni Paolo II di declinare
l'invito a visitare nuovamente la sinagoga di Roma, riferiscono
oggi fonti cattoliche. Il Vaticano ha annunciato martedì notte
che il Papa 83enne, invitato ufficialmente a visitare il tempio
ebraico il 23 maggio per il suo centesimo anniversario, manderà
in sua vece due cardinali. Un comunicato non fornisce una
ragione ufficiale per il fatto che il Pontefice abbia respinto
l'invito a visitare la sinagoga dopo il suo storico discorso nel
1986. Secondo le fonti, il Vaticano voleva che la visita del
1986 restasse unica in quanto la prima di un Papa ad una
sinagoga, e la situazione internazionale ora renderebbe
rischiosa una seconda visita su molti fronti. "Una visita
alla sinagoga in questo momento, anche se strettamente di natura
religiosa, avrebbe potuto essere interpretata in alcune parti
del mondo islamico come una presa di posizione", ha detto
una fonte. L'attuale situazione in Medio Oriente - aggiungono le
fonti - e in particolare lo stato di tensione fra israeliani e
palestinesi e la guerra in Iraq, hanno convinto le persone
vicine al Papa a sconsigliare una visita. La decisione arriva in
un momento oltretutto difficile per le relazioni tra Vaticano e
Israele. Il Vaticano ha criticato la costruzione della barriera
da parte degli israeliani in Cisgiordania e l'uccisione del
leader spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin, lo scorso
marzo. Israele dice che il muro è necessario per la sicurezza,
mentre i palestinesi sostengono che costituisca un'usurpazione
di terre. La salute del Papa non ha influito sulla decisione,
hanno aggiunto le fonti. Le sue condizioni generali sono
migliorate negli ultimi mesi al punto che il Papa si è recato
per un giorno in montagna fuori Roma poco dopo Pasqua. | home | | inizio pagina | |
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