La Terra di Gesù deve essere nel cuore di ogni
cristiano che, con la preghiera e il pellegrinaggio, può offrire un sostegno ai
cristiani che vivono nei luoghi santi in cui Cristo è vissuto. Il ricordo e il
vincolo profondo con i luoghi santi si esprime in modo speciale oggi. In tutte
le chiese cattoliche del mondo, si raccoglie una colletta destinata al
mantenimento dei luoghi santi, ma soprattutto alle opere pastorali,
assistenziali, educative e sociali a beneficio dei fratelli cristiani e delle
popolazioni locali. Sul valore del Pellegrinaggio e sulla situazione in quella
Terra così cara alla cristianità, Marco Cardinali ha intervistato a
Gerusalemme il nunzio apostolico in Israele, l’arcivescovo mons. Pietro Sambi:
"R. – Il pellegrinaggio in Terra Santa è percepito e
vissuto come una grazia grande. Giovanni Battista indicò Gesù dicendo: “Ecco
l’Agnello di Dio”. Due dei suoi discepoli andarono dietro a Gesù e gli
chiesero: “Maestro, dove abiti?”. Gesù non ha dato loro il nome del
villaggio dove stava, ha semplicemente detto: “Venite e vedete”. E restarono
il resto del giorno con lui. La grazia del pellegrinaggio è questo invito di
Gesù a venire e a vedere, e a restare il resto del giorno con lui.
D. – La situazione è tranquilla per chi viene in
Terra Santa. Ma chi è fuori, ha paura, in qualche modo, teme che possa
succedere qualcosa. Lei invece può rassicurare?
R. – Credo che quelli che devono rassicurare sono
soprattutto i pellegrini che fanno il pellegrinaggio senza problemi particolari.
Sono loro che, al ritorno, devono testimoniare che si può fare il
pellegrinaggio in tutta serenità, perché i problemi qui ci sono, ma non sono
sul cammino dei pellegrini. E i pellegrini devono anche dare testimonianza di
questa esperienza unica che hanno fatto, camminando sui passi di Gesù.
D. – Nuovi scenari politici in Terra Santa, in
Israele e dunque nuove possibilità e nuovi orizzonti. Sono orizzonti che vanno
verso la pace? Come vede lei la situazione?
R. – Certamente si è aperta una nuova pagina che
dev’essere tutta scritta, ancora. Ma una nuova pagina è anche una nuova
opportunità, che non bisogna lasciare cadere né all’interno della regione, né
dall’esterno. Si stanno facendo passi, in questi giorni, nella giusta
direzione. Ma siamo ancora alla periferia della pace. I problemi grossi, veri,
quelli che possono portare la pace, sono ancora da affrontare. Ma il cammino si
incomincia sempre da un passo e i passi fatti in questi giorni sono nella buona
direzione.
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